MIHAJLOVIC: CONTRO LA JUVE CON SPIRITO INGLESE “ABBIAMO LA LORO MENTALITÀ E ANDREMO LÌ PER VINCERE”.


Juventus senza Amauri e Trezeguet per la sfida col Bologna. Ma Mihajlovic non sembra felicitarsene più di tanto. «Quando giochi contro una grande squadra, non ti devi preoccupare di chi gioca: se manca uno, ce n’è un altro dello stesso livello, non c’è nessuna differenza. Chiunque gioca, è forte. Tra l’altro- dice il tecnico- Iaquinta oggi è il più in forma tra gli attaccanti della Juventus». Ma in quanto ad attaccanti Mihajlovic non può certo lamentarsi. E si gode il rinato Di Vaio, capocannoniere della serie A con 19 gol. Ed ex bianconero. «È un grande giocatore, e ha voglia di far bene non solo per questa partita, ma domenica dopo domenica». Ma cosa servirà ai rossoblù, oltre al suo bomber, per provare a battere la Juve? La lezione, per Mihajlovic, viene dalla Champions League, dominata dalle squadre inglesi: «Le italiane sono squadre più organizzate tecnicamente, messe meglio in campo e ricche di giocatori anche più bravi- spiega- ma è la mentalità quello che conta. Il Manchester United, pur essendo la squadra campione del mondo, ha la mentalità da provinciale, e ogni singolo quella del giocatore che deve ancora farsi. Noi in Italia non abbiamo questa mentalità». Ma, avverte Mihajlovic, ce l’ha il suo Bologna: «Noi abbiamo sempre dimostrato grande impegno e spirito di sacrificio: per esempio domenica Adailton, che non ha le caratteristiche dell’esterno, tornava indietro e difendeva. Come Rooney nel Manchester, dove l’ho visto fare anche il terzino. La cosa più importante in una squadra di calcio- sottolinea il tecnico- è l’atteggiamento. Se tutti i giocatori hanno lo spirito giusto e sono pronti ad aiutarsi a vicenda e a sacrificarsi, anche la tattica e tutto il resto funziona. Ma se scendono in campo con l’atteggiamento sbagliato non si avrà mai il risultato. E proprio questo è il punto di forza del Bologna: è difficile che sbagli una partita sul piano del sacrificio, dell’atteggiamento, dello spirito. Qui non è mai mancato l’impegno, non si è mai vista una squadra disunita, che non lotta sul pallone o che si arrende: non deve succedere mai e non succederà». E poi, ricorda Mihajlovic, il Bologna può contare sul suo ottimo ruolino personale contro i bianconeri. «Da giocatore ho più vinto che perso. Sono sempre state partite bellissime e combattute, quelle che ho giocato quando ero alla Lazio e all’Inter, ed ho avuto più soddisfazioni che delusioni. Anche se non ho mai segnato. Ma ho vinto una Supercoppa battendo la Juve». A Torino per vincere, dunque. «Chiaro: è un aspetto fondamentale. Non sono abituato a giocare per non perdere o per pareggiare: gioco per vincere, poi qualche volta ci riesco e qualche altra no. Non siamo una squadra che può gestire il risultato: se giochiamo per non perdere, perdiamo sempre. E loro cercheranno di fare di tutto per non farsi scappare l’Inter in campionato. Sappiamo- conclude Mihajlovic- che dovremo fare una partita perfetta». Buone notizie infine dall’infermeria. Recuperati Mudingayi e Osvaldo, con l’attaccante che partirà dalla panchina. Ancora fuori, invece, Marazzina e Moras.(DIRE)

fonte: melitoonline.it

Mercato Inter: dipende tutto da...

Dopo l'eliminazione in Champions, comincia a muoversi il mercato nerazzurro. Bisognerà vedere se Moratti accontenterà le richieste di Mourinho che, in caso contrario, potrebbe anche decidere di lasciare Milano per il Real Madrid

Dopo l'ennesima eleminazione agli ottavi di Champions League, in casa Inter si raccolgono i cocci perché c'è ancora uno scudetto da vincere anche se in via Durini si sta già pensando alla prossima stagione in cui tutte le energie saranno concentrate verso l'Europa. Al termine della sfida col Manchester, Mourinho è stato abbastanza chiaro: "Questa squadra è perfetta per vincere in Italia, ma per puntare alla Champions serve ben altro...". Tradotto in breve, il tecnico lusitano presenterà a Moratti i tasselli da inserire nell'attuale rosa - che ovviamente dovrà essere sfoltita. Innesti che dovranno essere però di assoluta qualità: per puntare a vincere in Europa, infatti, l'Inter dovrà cercare di acquistare giocatori di caratura mondiale e non semplici rincalzi. Il problema però potrebbe proprio essere questo: chi ha i fenomeni se li tiene o li vende a peso d'oro e, sicuramente, Moratti non è né Abramovic né lo sceicco del City e quindi prima di tutto ci sarà da sfoltire la rosa.
DIFESA: è sicuramente il reparto in cui bisognerà operare di meno. Maicon, Santon, Samuel, Cordoba e Chivu sono intoccabili, mentre ci sarà da capire cosa vorranno fare Materazzi e Maxwell, un po' delusi dopo le ultime esclusioni. Uno tra Rivas e Burdisso partirà, se non entrambi, mentre in caso di epurazione più pesante, dal Chelsea potrebbe arrivare un fedelissimo di Mourinho: Carvalho .
CENTROCAMPO: qui, invece, ci sarà molto da lavorare. Detto che Cambiasso è uno dei più forti al mondo nel suo ruolo e che Zanetti sembra non invecchiare mai, il capitano tra un anno avrà 36 anni, e i due non potranno tirare sempre la carretta per tutta la stagione. Muntari non ha convinto in pieno, mentre Viera lascerà quasi sicuramente Milano. Stankovic, anche lui over 30, non è un Cristiano Ronaldo o un Gerrard per intenderci, ovvero un giocatore capace di decidere da solo un match. Mancini e Quaresma, invece, partiranno quasi sicuramente, così come Jimenez. Sulla lista di Mourinho i nomi evidenziati per rinforzare il centrocampo sono principalmente due, visto che Lampard e Gerrard non lasceranno mai Chelsea e Liverpool. Si tratta del ghanese Essien, che arrivò al Chelsea proprio su richiesta del portoghese, e Diego del Werder Brema. Qui ci sarà da battere la concorrenza della Juventus che, però, negli ultimi giorni sembra aver dirottatto le proprie attenzioni sullo spagnolo Silva del Valencia. Hamsik del Napoli (che però costa tantissimo, circa 35 milioni di euro) e Aquilani della Roma le alternative, mentre Jenas del Tottenham sarebbe solamente un buon rincalzo per dare alternativa ai titolari.
ATTACCO: partiranno Cruz, Crespo e Obinna, Adriano dovrebbe restare, mentre Acquafresca tornerà sicuramente dal Cagliari. Mourinho, però, vuole un killer d'area da rigore, un centravanti da 20-25 gol a stagione, con esperienza internazionale. Insomma, l'uomo che è mancato all'Inter in questi anni in Europa. Ibrahimovic non basta, così come Adriano, mentre Balotelli è ancora troppo acerbo. Drogba è il sogno, ma l'ivoriano dopo alcuni mesi bui sembra finalmente aver ritrovato la propria dimensione a Londra e quindi difficilmente il Chelsea si priverà dell'ivoriano che resta comunque il preferito di Mourinho. Poi c'è il Principe Milito, ma qui oltre a convincere Preziosi c'è da superare l'amore incondizionato di un'intera città verso il calciatore argentino. La terza opzione si chiama Karim Benzema , ma il francese - oltre a essere carissimo (il Lione vuole almeno 50 milioni di euro) - finirà molto probabilmente in Spagna, con il Barcellona leggermente favorito sul Real Madrid. Mourinho, però, chiederà anche un giocatore con caretteristiche diverse, meno centravanti e più seconda punta. Qui il favortito numero uno è il Kun Aguero con l'Atletico Madrid già rassegnato a perdere il sudamericano; l'alternativa al fantasista dei Colchoneros è un altro argentino, ovvero quel Carlitos Tevez che nel Manchester United non trova spazio nell'undici titolare e che Ferguson difficilmente riscatterà dovendo sborsare una cifra vicina ai 30 milioni di euro.
Bisognerà vedere, però, cosa vorrà fare Moratti che un anno fa liquidò Roberto Mancini per puntare su Mourinho, l'allenatore giusto per vincere la Champions, ma che al primo tentativo ha fallito come il suo predecessore nonostante i 50 milioni di euro (circa) spesi l'estate scorsa per i vari Muntari, Mancini e Quaresma. Il numero uno interista avrà voglia di accontentare ancora il tecnico lusitano o a giugno si rischierà di assistere a un nuovo, clamoroso, divorzio nerazzurro..? Anche perchè in Spagna (secondo "Sport") il tecnico lusitano si sarebbe già offerto al Real Madrid: ma questa è tutta un'altra stroria....

Alessandro Brunetti / Eurosport

Milan: "Beckham sta molto meglio, speriamo recuperi"

Galliani, l'ad rossonero, entrando in Lega calcio informa: "Tutti stanno un po' meglio, dovremmo recuperare un po' di giocatori. Vediamo se partiranno dalla panchina o dal campo. Saremo messi un po' meglio di domenica scorsa"


"Beckham sta molto meglio. Tutti stanno un po' meglio, dovremmo recuperare un po' di giocatori. Vediamo se partiranno dalla panchina o dal campo. Saremo messi un po' meglio di domenica scorsa". Lo ha detto l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, all'ingresso in Lega Calcio, facendo una sorta di punto sull'infermeria rossonera.

Comunque, Siena e i brasiliani del Milan hanno un feeling speciale, perché per loro Siena vuol dire gol. Un specie di amore a prima vista e di gol alla prima volta. Fu così per Kakà, che al debutto al Franchi il 17 aprile 2004 segnò il gol del successo milanista per 2-1, tre punti fondamentali per lo scudetto vinto due settimane più tardi. Ancora Kakà mise la firma su due delle tre reti con cui il Milan vinse 3-0 il 22 gennaio 2006, ma il vero miracolo senese avvenne l'anno dopo, il 17 febbraio 2007. Anzi, fu un doppio miracolo. Perché nel giorno del suo debutto dal primo minuto con la maglia rossonera Ronaldo segnò subito di testa, per poi ripetersi su assist di Kakà nel secondo tempo.

Ma soprattutto Siena riuscì a mandare in rete nientemeno che Ricardo Oliveira, oggetto misterioso che quel giorno realizzò uno dei suoi tre gol di quel campionato. Dal passato al presente, quello di un altro brasiliano, Ronaldinho, che da ieri si allena di nuovo con i compagni. Dopo tre settimane il dolore al tallone è passato, e sarà convocato. Se si considera che Beckham ha già superato i problemi alla caviglia e che anche Ambrosini è recuperato, per Ancelotti è tempo di buone notizie, in attesa di riavere anche Kakà. Per ora si accontenta di Ronaldinho, che non segna dalla trasferta di Palermo del 30 novembre. Ma lui è brasiliano, e giocherà a Siena…vi dice niente?

Torna Il Campionato

Dopo la lezione infrasettimanale d'inglese in Champions league, torna domani il campionato di calcio con gli anticipi Cagliari-Genoa (ore 18) e Juventus-Bologna (20.30). Match-clou della nona giornata di ritorno sara' il posticipo domenicale Inter-Fiorentina, con i neroazzurri, Mourinho e Moratti che ancora non si sono ripresi dalla sconfitta di Manchester. L'ex coppa dei campioni manca nella bacheca interista da ben 45 anni (e da 37 anni l'Inter non si presenta in finale) ed il sogno del Mou e del suo presidente si e' infranto contro la corazzata di Sir Alex Ferguson. Il brusco ''risveglio'' portera' probabilmente ad una mezza rivoluzione in casa nerazzurra se non addirittura ad un addio anticipato dello Special One. Per il momento, comunque, massima attenzione al campionato, unico ''titolo'' a portata di mano dell'Inter e del suo allenatore, dal momento che il severo 3-0 rimediato con la Samp in Tim Cup sembra dare poche speranze di qualificazione a Ibra e compagni. Quanto alla formazione di domenica, in difesa e' ancora emergenza con Chivu, Materazzi e Burdisso non recuperabili e con le condizioni di Samuel e Cordoba da valutare. In avanti Balotelli dovrebbe affiancare Ibrahimovic. Sul fronte viola, praticamente quasi tutti disponibili e Prandelli schierera' i soliti Gilardino e Mutu, assistiti da Felipe Melo. Domani la Juventus, dei tanti infortunati, dovrebbe proporre Giovinco sulla linea dei centrocampisti con in attacco il duo Amauri-Trezeguet. In affanno anche la Roma che oltre a Juan e Taddei perde anche Motta e probabilmente Totti. Cosi' a Genova contro la Samp di Cassano e Pazzini in panchina ci sara' molta primavera giallorossa. Quanto al resto della giornata, il Milan che recupera Ronnie va a Siena per cercare di consolidare il terzo posto; la Lazio all'Olimpico contro il Chievo vorra' continuare la serie di tre vittorie consecutive; il Napoli di Donandoni va a Reggio Calabria per invertire la tendenza. Chiudono il quadro degli incontri del turno Atalanta-Torino, Palermo-Lecce, e Udinese-Catania.

Ranieri "Trezeguet mi ha tradito"

Claudio Ranieri è amareggiato dopo lo sfogo a mezzo stampa di David Trezeguet: “Mi sento tradito”. L’attaccante francese ha espresso il suo disappunto dopo la sostituzione durante Juventus-Chelsea con un’intervista sulle pagine del quotidiano sportivo francese l’Equipe. Trezeguet si è detto dispiaciuto per il cambio e non ha esitato a definire poco coraggioso il suo allenatore. Parole chiare quelle del giocatore (non convocato per la gara di domani sera per un affaticamento muscolare), che hanno ferito Ranieri che oggi ha replicato. “ E’ stato uno sfogo inspiegabile, da bambino viziato, le sue frasi mi hanno dato molto fastidio. Sono cose che si dicono nello spogliatoio, lui puo' avere anche ragione, ma in quel momento eravamo in nove contro il Chelsea, perche' aveva toccato sei palloni nel secondo tempo e pochi nel primo. Allora ho provato a mettere Amauri in modo che corresse insieme agli altri e giocasse ".

La cosa che ha maggiormente infastidito Ranieri è che il giocatore non abbiam comunicato il suo disappunto direttamente al tecnico. " Non ci siamo parlati, lo facciamo attraverso i giornali, visto che lui fa cosi'. Speravo avesse preso fiducia dopo il gol al Palermo e quattro mesi di stop: gli stavo dando minuti e fiducia, mi sembra di avere sempre avuto la massima considerazione per lui. Evidentemente non e' la stessa cosa da parte sua nei miei confronti ".

Datasport

Milan, occhi su Keirrison e Mexes

Leonardo, uomo mercato del Milan, ha già individuato un giocatore che può fare il caso dell'attacco rossonero; e per la difesa potrebbe arrivare qualche rinforzo dalla Roma (Mexes e Panucci?)...

Il nome nuovo per l'attacco del Milan è, tanto per cambiare, brasiliano. Si chiama Keirrison de Souza Carneiro, ha 20 anni (3 dicembre 1988 la sua data di nascita, per la precisione) e al momento gioca per il Palmeiras. Piedi buoni, classe da vendere e gol raffica, il ragazzino nativo del Mato Grosso potrebbe essere il nuovo obiettivo della dirigenza rossonera e ad accendere l'interesse per il nuovo astro nascente brasiliano è proprio il maggiore esperto di calcio verdeoro presente nella batteria milanista.
Leonardo infatti nelle ultime ore ha rilasciato dichiarazioni inequivocabili in merito al forte attaccante verdeoro, parlando ai microfoni di una tv brasiliana. "Sono intervenuto non per parlare di Ronaldo, ma per parlare di Keirrison. Ronaldo ha già giocato in Italia ora è il tempo di Keirrison. Mi ha impressionato il fatto che possa segnare con entrambi i piedi; ha un grande dribbling e un ottimo tocco". Un'investitura davvero niente male per un talento finito già sui taccuini dei dirigenti di mezza Europa.
Il Palmeiras, che ha già rifiutato offerte di 15 milioni, punta a vendere K9 (il suo marchio, sulle orme dell'R9 di Ronaldo) dopo il Mondiale 2010. Roma e Liverpool lo stanno seguendo da tempo, ma il Milan proverà a chiudere prima della rassegna iridata, che potrebbe fungere da trampolino di lancio per Keirrison ma anche innalzare troppo il prezzo del giocatore. E Pato, con Borriello a mezzo servizio e Inzaghi non molto continuo, avrebbe fortemente bisogno di un partner d'attacco valido.
Ma il mercato non può e non deve fermarsi all'attacco: i tifosi e il campo stesso richiedono assolutamente uno sforzo di mercato per raggiungere un difensore. A Thiago Silva, già acquistato a gennaio ma utilizzabile solo dalla prossima stagione, si potrebbe così aggiungere Philippe Mexes: l'agente del francese nega ("Il rapporto con la Roma è buonissimo e Philippe non ammicca a nessun altro club"), ma i rossoneri sono pronti ad investire altri 15 milioni di euro.
Nella trattativa per raggiungere il difensoreil club di Via Turati potrebbe anche aggiungere Abate o addirittura Gourcuff. E non dimentichiamoci che Panucci, in scadenza di contratto, può accordarsi liberamente con un'altra società: e il Milan sarebbe certo una destinazione gradita.

Davide Bighiani / Eurosport

Villa vicino al City; Silva sogna la Juve

Le due stelle del Valencia sono sul mercato, come ha confermato il vicepresidente del club: "Si li venderemo, ma solo se ci offriranno tanti soldi"

Il Valencia vende, oramai è ufficiale. Il club spagnolo, infatti, ha deciso di mettere sul mercato alcune stelle a causa dei problemi finanziari che hanno colpito la società. Tra i giocatori che stuzziccano maggiormente gli appetiti dei più importanti club europei ci sono sicuramente David Villa, uno dei migliori bomber in circolazione, e David Silva, estrosa ala sinistra che Claudio Ranieri vorrebbe alla Juve per sostituire Pavel Nedved.
Ma andiamo con ordine. Su Villa, da tempo, ci sono i maggiori club europei, a partire da quelli spagnoli: Barcellona (nel caso - remoto - partisse Eto'o) e Real Madrid (pronto per una nuova rifondazione). In Italia, invece, l'unica società interessata potrebbe essere l'Inter, alla ricerca di un bomber da affiancare a Ibrahimovic, ma Villa alla fine potrebbe cedere alle lusinghe dei club di Premier League e, in particolar modo, ai petraldollari del Manchester City sempre alla caccia di grandissimi giocatori per costruire un squadra sempre più competitivia.
E' proprio il City, infatti, la squadra in pole-position per Villa come ha confermato il vice-presidente del club della Liga, Fernando Gomez: "Confermo che abbiamo avviato una trattativa con il City, ma per il momento non c'é stata nessuna offerta ufficiale. Il presidente (Vicente Soriano, ndr) ha chiesto una significativa cifra, ma loro non sembrano d'accordo".
Ma Gomez, sulle pagine del Daily Express, ha parlato anche di David Silva seguito dalla Juventus: "Si tratta di due giocatori molto importanti, con grandi qualità: se ci offriranno tanti soldi li venderemo, di certo non andranno via per poco. Mi piacerebbe che restassero entrambi, ma non posso escludere che se ne vadano a fine anno".
Ranieri, infatti, preferirebbe Silva a Diego (che costringerebbe il tecnico a modificare il modulo), inoltre lo stesso "Mago" (come lo chiamano i tifosi del Valencia) nei giorni scorsi ha dichiarato che la Juventus "è un club che mi piace moltissimo. Vediamo quello che succede...".

Alessandro Brunetti / Eurosport

Juve, tegola-Amauri: fuori un mese!

Trezeguet e Amauri non sono stati convocati per l'anticipo con il Bologna: il problema più grosso sembra averlo il brasiliano, che starà fuori almeno un mese per una distrazione al retto femorale...

La Juventus è uscita con le ossa rotte dalla Champions League e non solo per la 'mazzata' morale subita per l'eliminazione dalla competizione europea più importante: Claudio Ranieri per l'anticipo in programma con il Bologna (sabato ore 20.30 a Torino) deve infatti fare i conti con un'infermeria mai così piena.
E gli ultimi forfait sono quelli più pesanti: David Trezeguet e Amauri non sono stati convocati dall'allenatore bianconero a causa di problemi fisici più o meno gravi. E' il brasiliano a preoccupare di più: per lui si parla una distrazione al retto femorale che potrebbe lasciarlo lontano dai campi per almeno un mese.
David Trezeguet invece avrebbe accusato un affaticamento muscolare in seguito al match disputato quasi per interno contro il Chelsea; lo stesso problema ha afflitto anche il secondo portiere Manninger. E nella gara con il Bologna mancheranno anche Nedved, costretto ad abbandonare il campo martedì, e Legrottaglie , out per un dolore al ginocchio sinistro. Le loro assenze si aggiungono a quelle degli assenti di lungo corso Camoranesi, De Ceglie, Sissoko, Knezevic, Cristiano Zanetti e Marchionni.
Eurosport

Roma: Totti non recupera

Il capitano costretto a saltare la sfida di domenica contro la Sampdoria
Niente da fare per Francesco Totti. Il capitano, sceso in campo con un vistoso tutore al ginocchio nella sfida con l'Arsenal, non recupererà in tempo per scendere in campo a Marassi domenica pomeriggio contro la Sampdoria. Continua quindi l'emergenza per Spalletti, che a Genova dovrà rinunciare anche agli squalificati De Rossi e Mexes, oltre a Perrotta, Juan, Taddei, Cicinho, Cassetti.

Eurosport | ven, mar 13, 11:25

Ancelotti, stoccata a Mourinho


Ha aspettato l'occasione e alla fine Carlo Ancelotti la sua stoccata a José Mourinho l'ha portata. Dopo essere stato oggetto di polemica da parte del tecnico portoghese, l'allenatore del Milan ha aspettato l'eliminazione dell'Inter dalla Champions League per replicare.

"Sono tutti sono felici dell'eliminazione dell'Inter? Mourinho si chieda come mai..." ha detto al Corriere Ancelotti che resta anche l'ultimo allenatore italiano ad aver battuto il Manchester. Il tecnico rossonero ha poi parlato del ridimensionamento del calcio italiano: "Il problema è la mentalità. Siamo troppo timorosi, gli inglesi giocano più spensierati".

Mou faccia a faccia con Moratti: ora più fatti e meno parole


La battosta subita dal calcio italiano nell’ultima tornata di Champions League ha lasciato l’amaro in bocca agli sportivi e spento le illusioni di chi, come l’Inter, aveva sperato di poter finalmente brillare in Europa. I nerazzurri di Mourinho sono naufragati sotto i colpi del Manchester United e le attese riposte sul nuovo corso di marca portoghese si sono spente, tanto da gettare un'ombra sullo stesso futuro in nerazzurro del tecnico. Resta solo molta delusione, un nuovo progetto da costruire (pensando ancora una volta al domani) e il ricordo di una notte amara all’Old Trafford, caratterizzata da una eliminazione e dalla storia di un pugno marca Mou tirato a un tifoso.
Davvero poco, per esserne felici. L’Inter è stata buttata fuori dai Diavoli rossi e il tecnico e la sua squadra sono finiti sotto la lente della critica. Inevitabile del resto. Moratti aveva voluto lo Special One al posto di Mancini soprattutto per dare nuove chance al suo club in campo europeo. Invece il team di Mou non è riuscito ad accedere ai quarti di finale della Champions. Un po’ quello che è successo nelle edizioni precedenti. E’ vero, resta il predominio in campionato che difficilmente potrà venir meno, se non per incredibile annichilimento psico-fisico degli interessati, ma è vero che uno degli obiettivi principali di questa stagione è saltato. Così i tifosi nerazzurri si dividono.
C’è chi rimpiange il Mancio osservando che lo Special non ha portato nulla in più all’Inter, e chi vuole concedergli più tempo per plasmare la propria squadra. Lo stesso presidente nerazzurro – dicono – ha lasciato l’Old Trafford notevolmente contrariato, dichiarando però ai microfoni di Inter Channel che “il calcio a volte è spietato ma, detto tra noi, il Manchester è molto forte”. Una analisi che mette in rilievo la superiorità dell’attuale calcio britannico: “Le squadre inglesi hanno dimostrato di avere avuto un’evoluzione superiore a quella del calcio italiano, sia per la tattica sia per la qualità dei singoli giocatori”. E forse qualcosa di vero c’è, visto che – a ben vedere – nelle ultime due edizioni di Champions League gli inglesi hanno collocato tre squadre su quattro in semifinale. Un quadro che potrebbe ripresentarsi anche quest’anno. Il calcio italiano, negli anni scorsi, ha retto il confronto attraverso il Milan, fino a quando la vecchia guardia ancelottiana ce l’ha fatta. Ma ora sono dolori e dovremo attrezzarci per recuperare il gap. Forse ha ragione Galliani che parla di “stadi non adatti e causa di ricavi bassi”, mancanza di programmazione e finanziamenti. O forse chi pensa che i club italiani puntino troppo sui grandi campioni stranieri e poco sui giovani talenti fatti in casa. Tuttavia il 3-0 rifilato all’Italia dall’Inghilterra nei tre confronti (Juve-Chelsea; Inter-Manchester; Roma-Arsenal) degli ottavi di Champions richiede comunque una profonda riflessione.
Certo bisogna considerare che la supremazia dei Red (ed anche quella di Chelsea e Arsenal) non è stata schiacciante e che la fortuna ci ha messo poco di suo a favore dell’Inter, ma non è una ragione per ritenersi soddisfatti. Per non correre ai ripari. “Abbiamo risposto con molta dignità, giocato bene, ma abbiamo sbagliato reti che fuori casa non si possono sbagliare”, ha affermato Moratti. Lasciando però trapelare qualche insoddisfazione per il gioco della ex “invincibile armata”. “Abbiamo avuto 5 palle gol e non ne abbiamo sfruttata nemmeno una, altrimenti avremmo potuto pareggiare”. Una traccia di delusione per l’operato della banda Mourinho che cerca di nascondere dietro un consequenziale “comunque il Manchester merita di essere campione del mondo”. Moralmente – secondo lui – l’Inter non può sentirsi in colpa perché “ha fatto la sua partita”. Meglio pensare a vincere quest’altro scudetto, dunque, e seminare per il futuro riguardo all’Europa.
E Mourinho? Da questo punto di vista lui ha già annunciato di avere le idee chiare. “Questa squadra ha bisogno di qualcosa in più per crescere – ha dichiarato – Dirò al presidente ciò che ci serve”. Durante il faccia a faccia che si svolgerà tra i due, il presidente potrebbe però ricordare all’allenatore che Mancini (quello brasiliano, ovviamente), Quaresma ed anche Muntari erano stati richiesti da lui. Inutile dilungarsi a ritirar le somme. Basta ricordare com’è finita con Quaresma e valutare l’apporto degli altri in questa stagione. Inutile dire che lo scambio di vedute in camera caritatis tra tecnico e presidente avrà davvero tanta importanza per il futuro della squadra ma anche dello “speciale numero uno” al quale, d’ora in poi, saranno richiesti – come ha fatto notare il saggio Sandro Mazzola – molti più fatti e meno parole.

I. Dessì \ tiscali

Il Napoli di Donadoni come quello di Reja

L'ex ct della Nazionale non cambierà modulo e giocatori in vista della sfida contro la Reggina

Dopo aver rilevato Edy Reja sulla panchina del Napoli, adesso Roberto Donadoni comincia a pensare seriamente alla sua nuova avventura in...azzurro. L'ex commissario tecnico della Nazionale, però, non ha alcuna intenzione di stravolgere la squadra da mettere in campo, per non compromettere la stagione in maniera irrimediabile. Al suo arrivo, infatti, aveva detto: "Al Napoli non serve uno scienziato: meno si cambia, in questo momento di difficoltà, e meglio è. C´è il pericolo di confondere ancora di più le idee dei giocatori".

Si riparte da Reja, dunque. Dal suo credo-tattico. Poche le modifiche nella trasferta dei partenopei a Reggio Calabria. Anzi, la squadra che scenderà in campo potrebbe essere la stessa che ha perso al "San Paolo" contro la Lazio nell'ultimo turno di campionato.

Fondamentale è stato l'incontro di Donadoni (nella foto) con Reja. L´ex allenatore del Napoli ha dato al suo successore tutte le informazioni e i consigli possibili, nella speranza di facilitarne il compito. Nell'incontro con la squadra, l'ex ct dell'Italia ha ribadito la richiesta di maggiore concentrazione, soprattutto per la fase difensiva, e l´invito ad avere più coraggio. Per apprendere l'impostazione di gioco applicata alle sue squadre c'è tempo. Quello che conta, adesso, è risalire in fretta la graduatoria della Serie A.

TOTTI "HO PIANTO MA ORA IL 4/O POSTO


"Chi come me e' romanista sa che si puo' anche piangere per questa maglia. E io ho pianto.
Possono essere lacrime di felicita', o di dolore come in questa occasione, dove sotto i nostri occhi e' passata la possibilita' di superare il turno per sperare di disputare un'eventuale finale di Champions a Roma". A due giorni dall'eliminazione, Francesco Totti non riesce a dimenticare la delusione per l'eliminazione, arrivata ai rigori contro l'Arsenal e punta al quarto posto in classifica per accedere ai preliminari di Champions. Il capitano giallorosso e' andato in campo nonostante i recenti guai fisici ("per me era un dovere giocarla, l'appuntamento era troppo importante e ha creato i presupposti perche' i dolori e i problemi passassero in secondo piano") e ammette di aver passato una notte insonne. "Il film della partita mi tornava in mente ogni momento - scrive sul 'Corriere dello Sport' - Quando ho battuto il rigore e ho visto la palla entrare ho pensato e sperato che ce l'avremmo fatta.
Ora dobbiamo pensare a centrare la qualificazione alla Champions League, per tornare a disputare questa competizione cosi' affascinante e importante anche l'anno prossimo". Totti si dice dispiaciuto anche per le eliminazioni delle altre italiane "ma mai come quest'anno si e' arrivati a questo punto della stagione con tanti infortuni per i club italiani che hanno partecipato alla Champions. Le cause possono essere molteplici e bisogna cercare di porvi rimedio per arrivare alla prossima stagione evitando di avere gli stessi problemi di quella in corso".

fonte: agi

Mou nei guai, ci sono i testimoni

Si complica la posizione di Jose Mourinho, accusato di aver colpito al volto un tifoso del Manchester United al termine della partita dell'Old Trafford

In attesa di conoscere l'identità del supporter inglese che ha presentato denuncia alla stazione di polizia di Stretford alle ore 12:20 di mercoledì notte, il tabloid Sun ha intervistato due tifosi che sostengono di aver assistito all'aggressione.
"E' stato un momento di follia", così lo ha definito Steven Mace, 24 anni, tifoso del United, che ha raccontato di aver atteso Mourinho all'esterno dello stadio. "Mourinho stava dando un'intervista ad una televisione mentre alcuni di noi cantavano: 'Vai a casa, Mourinho' - ha dichiarato Mace -. Finita l'intervista ci è venuto incontro, con il volto arrabbiato. Pensavamo che volesse firmare autografi, invece ha chiesto con voce sarcastica ad un tifoso: 'Vai a casa Mourinho?', quindi lo ha colpito. Non si è trattato di un pugno, quanto piuttosto di un manrovescio sul volto. Questa persona era così sconvolta che non ha neppure reagito, quindi Mourinho se n'è andato via tranquillamente".
Una versione confermata da un altro testimone, che si trovava esattamente al fianco del presunto aggredito, descritto come un uomo sui 40 anni ("per nulla un hooligan"), residente nella zona di Cambridge (East Anglia). "Inizialmente sembrava che Mourinho non prestasse attenzione ai nostri cori, poi ci è venuto incontro e 'bang!', la sberla - il ricordo di Dean Vickers, 28 anni -. Quest'uomo era sotto shock, completamente pallido si teneva il volto tra le mani. La polizia mi ha contattato per chiedermi se volevo rilasciare una testimonianza scritta e ho accettato. Se noi avessimo fatto qualcosa di simile saremmo già stati arrestati". Ironia della sorte Mourinho avrebbe sbagliato anche bersaglio dal momento che lo schiaffeggiato non avrebbe preso parte ai cori di dileggio.
Nel frattempo lo United ha confermato di aver ricevuto la richiesta da parte della polizia di Manchester dei filmati della videosorveglianza a circuito chiuso dello stadio. Secondo fonti interne alla polizia, le immagini saranno decisive per stabilire la dinamica dei fatti ed eventualmente inoltrare un'accusa formale al tecnico portoghese.

Eurosport

Spartizione di mercato: Inter su Diego e Juve per Cassano

L'eliminazione in Champions risveglia le strategie di mercato sin qui abbozzate da Inter e Juventus. Le due grandi del calcio italiano hanno capito che per essere competitive in Europa dovranno rinforzarsi non poco a livello qualitativo. E si potrebbe andare sulla via della spartizione forzata per quanto concerne due talenti seguiti sin qui seguiti dalle due dirigenze: Diego e Cassano. Il fantasista del Werder Brema ha subìto più di un avances dai bianconeri e il padre è stato anche avvistato a Torino nei mesi scorsi (pur se il ragazzo ha smentito che fosse andato a trattare con Alessio Secco): la Vecchia Signora però al momento non pare disposta a investire una cifra superiore a 15-18 milioni di euro per il cartellino del giocatore. E in questo senso rischia di venire superata dall'Inter. Mourinho (che insiste per avere Drogba e pure Essien: pronta un'offerta di 25 milioni al Chelsea dopo che il ghanese ha aperto all'eventuale partenza per Milano) considera il giocatore molto importante per aiutare la sua squadra a fare un salto di qualità e Moratti potrebbe toccare quota 20 milioni pur di aggiudicarselo. In Germania giurano che il Werder per ora chiede 25 mln.



Cassano invece veden invertirsi le posizioni: l'Inter lo segue, ma la Juventus sta lavorando su di lui da diverso tempo. I bianconeri hanno intenzione di girare Sebastian Giovinco alla Sampdoria come parziale contropartita tecnica: la Formica Atomica piace non poco a Beppe Marotta e questo mette la società piemontese in vantaggio. Ma la Juve segue anche altri giocatori: in primis il talento del Valencia, Silva. Il club levantino è alla canna del gas: servono 75 milioni di euro entro fine giugno per evitare il fallimento.Il suo Il 23enne centrocampista esterno (oltre alla punta. David Villa) è sul mercato. Va però battuta una nutritissima concorrenza con Real Madrid, Barcellona e , Chelsea e Manchester City in lizza.

E poi c'è Marek Hamsik. Moratti è un suo fan, ma alla Juve, Pavel Nedved lo ha consigliato come suo erede. I bianconeri hanno proposto al Napoli un'operazione con Iaquinta come cotnropartita tecnica. L'ultima parola spetterà però al neo-tecnico Roberto Donadoni. Interessante in ottica juventina anche l'opzione Jankovic, per il quale si è fatta sotto, negli ultimi giorni, anche la Fiorentina, e il danese del Palermo Kjiaer, giudicato ottimo da Ranieri per crescere dopo Legrottaglie e Chiellini.


fonte: affariitaliani

Tutti i risultati dell'andata dei quarti di coppa uefa

Calcio. Nel primo turno degli ottavi di finale di Coppa uefa, buona prova dell'unica squadra italiana rimasta in lizza nelle coppe europee. Vittoria per due a zero per l'Udinese che prospetta buone possibilità di passare ai quarti. Il match si è deciso nei minuti finali. All'85esimo si era ancora sullo zero a zero e solo una rete di Quagliarella e il rigore di Di Natale nel primo minuto di recupero hanno permesso la vittoria alla squadra friuliana.
Vittoria per due a zero anche per il Manchester City contro i danesi dell'Aalborg. Le reti sono state segnate nel primo tempo da Felipe Caicedo e da Shaun-Wright Phillips. Nelle altre partite, vittoria di misura per il Brema contro il St. Etienne (1-0) e del Marsiglia contro l'Ajax (2-1).
Vincono anche Dinamo Kiev e Cska Mosca.
Le gare di ritorno sono previste per il 18 e 19 marzo. L'Udinese giocherà il 19.

I risultati degli ottavi di finale di Coppa Uefa:

Brema – St-Etienne 1-0
Marsiglia – Ajax 2-1
Dynamo Kiev – Metalist 1-0
CSKA Mosca – Shakhtar 1-0
Amburgo – Galatasaray 1-1
Paris Saint-Germain – Braga 0-0
Udinese – Zenit 2-0
Manchester City - Aalborg 2-0

Calcio: domenica 15 marzo Marcello Lippi convocherà i giocatori per le qualificazioni dei mondiali


Domenica l’allenatore dell’Italia Marcello Lippi leggerà la lista dei convocati per il doppio impegno contro Montenegro e Repubblica d’Irlanda, con cui l’Italia riprende il cammino per le qualificazioni mondiali. Il primo incontro Montenegro-Italia e’ in programma sabato 28 a Podgorica (ore 20.45), il secondo con la Repubblica d’Irlanda allenata da Giovanni Trapattoni allo stadio ‘San Nicola’ di Bari mercoledi’ 1° aprile (ore 20.50). Gli azzurri si raduneranno entro lunedi’ 23 presso il Centro tecnico federale di Coverciano e martedì incominceranno il primo allenamento.

fonte: mondosportblog

Coppa UEFA - Zenit battuto 2-0: l'Udinese sogna!

Negli ultimi cinque minuti l'Udinese trova due gol e "vede" i quarti di finale di Coppa Uefa: battuto lo Zenit San Pietroburgo al termine di una battaglia spettacolare che si concluderà la prossima settimana con la gara di ritorno in Russia

La 'Zona Cesarini' è stata ribattezzata anche troppe volte, ma i classici ultimi minuti di fuoco del giovedì di Uefa questa volta premiano il coraggio di una grande Udinese, capace di battere i detentori del trofeo dello Zenit San Pietroburgo.
I russi - unica squadra in grado di superare il Manchester United in una gara europea nelle ultime due stagioni! - si presentano al Friuli con un 4-3-3 speculare a quello dell'Udinese, ma i bianconeri dominano in avvio, con Di Natale, Quagliarella e Pepe che costruiscono almeno quattro palle gol nella prima mezz'ora tutta di marca friulana.
Lo Zenit inizia a crescere nel finale di primo tempo e prova ad offendere davvero nei primi minuti della ripresa: Tymoshchuk fa tremare la traversa di Handanovic al 48' per una partita che si fa sempre più aperta e spettacolare, con i due portieri al centro del palcoscenico.
Malafeev, infatti, nega la gioia del gol a Pasquale, Di Natale e Inler, mentre dall'altra parte il collega sloveno salva l'Udinese su due bordate di Zyrianov a un quarto d'ora dalla fine.
Marino si fa cacciare per proteste e quando il sinistro volante dell'immarcabile Antonio Di Natale muore ancora tra i guantoni del portiere russo a 10 dalla fine sembra proprio che non ci sia niente da fare. Poco dopo, però, Pepe trova l'accelerazione giusta a destra e mette dentro una palla radente che Quagliarella non può proprio sbagliare, nemmeno con una vera e propria ciabattata da due passi: 1-0 all'85'.
Lo Zenit prova una reazione d'orgoglio e la punizione di Tymoshchuk al 90' mette i brividi al pubblico di casa. I tifosi, però, si rianimano come poche altre volte sul ribaltamento di fronte: il neoentrato Obodo va giù in area (trattenuto?) e Iturralde Gonzalez indica il dischetto, con Di Natale freddissimo nel destro che fissa il 2-0 del triplice fischio finale, un risultato che fa ben sperare in vista del ritorno di San Pietroburgo e salva anche l'onore di questa Italia ben poco europea.

Luca Stacul / Eurosport

L'opinione di Galliani

'Il calcio italiano rischia il baratro: le tre eliminazioni in Champions League sono un segnale'. Parola di Adriano Galliani. 'Senza la gestione degli stadi non potremo piu' competere con i club inglesi e spagnoli', aggiunge l'ad del Milan secondo cui la principale ragione della crisi di risultati in Champions e' economica. 'Gli inglesi grazie agli stadi hanno ricavi nettamente superiori ai nostri. Se non avremo anche noi gli stadi non competeremo piu' ai massimi livelli europei'.

Le grandi d'Europa seguono Kjaer

Liverpool, Chelsea e Real Madrid sulle tracce del giovanissimo difensore del Palermo: si apre la caccia alla "teenage sensation". Il suo cartellino vale 11 milioni di euro

La sorpresa più lieta della stagione del Palermo si chiama probabilmente Simon Kjaer: il difensore danese, prelevato in estate dall'FC Midtjylland, ha dimostrato, nonostante la giovanissima età (classe 1989), di poter reggere la pressione in un campionato decisamente più competitivo della Superliga, tanto da attirare le attenzioni di diverse grandi corazzate europee.
Liverpool e Chelsea sono fortemente interessate alla "teenage sensation" danese, così come sulle sue tracce si è messo pesantemente anche il Real Madrid: il cartellino di Kjaer è valutato circa 11 milioni di euro e, secondo il quotidiano britannico "Daily Mail", il giocatore potrebbe lasciare Palermo già nella prossima estate.
"Non posso ancora fare nomi particolari - commenta lo stesso procuratore di Kjaer, Mikkel Beck, ex-attaccante di Derby e Middlesbrough - ma diversi club stanno seguendo Simon con grande interesse grazie alla sua ottima stagione in Italia. Non sappiamo ancora dire che cosa potrà accadere: lui è molto felice a Palermo e ci sono possibilità che possa rimanere ancora in rosanero, ma nel contratto c'è una clausola che gli permette di lasciare la squadra in estate".

Daniele Fantini / Eurosport

Novità sul pugno di Mourinho al tifoso

Non si è fatta attendere la replica dell'Inter, che ha prontamente smentito l'accaduto: al termine della partita, precisa la società nerazzurra, il tecnico portoghese ha rilasciato interviste con tutti i media europei presenti allo stadio, si è fermato in una sala dove ha firmato molti autografi e ha visto i rigori di Roma-Arsenal per poi salutare sir Alex Ferguson nel suo ufficio. Dopo aver fatto l'ultima intervista con Inter Channel, è salito sul pullman della squadra fermo fuori nell'area spogliatoi ed è stato quindi "un post partita tranquillissimo" per l'allenatore, rientrato in Italia questa mattina alle 4 con la squadra.

Rabbia Trezeguet: "Il cambio? Non l'ho capito"

David Trezeguet non ha gradito la sostituzione nella sfida contro il Chelsea. "Il cambio? Non l'ho capito e sono deluso"

L'eliminazione dalla Champions apre nuovi scenari in casa Juventus . In un momento difficile per la squadra e per la società, un momento in cui tutti, giocatori e dirigenza, dovrebbero essere uniti, il rischio di divisione interna c'è.
Le prime avvisaglie ci sono tutte, basti solo pensare alle dichiarazioni rilasciate da David Trezeguet al quotidiano francese L'Equipe. L'attaccante transalpino, infatti, non ha gradito il cambio da parte del tecnico Claudio Ranieri a dieci minuti dalla fine della sfida contro il Chelsea. "La sostituzione? Non l'ho capita e sono deluso. Vincevamo 2-1, dovevamo soltanto segnare un gol per passare ai quarti. Forse bisognava cambiare qualcosa tatticamente e mettere un attaccante in più - ha spiegato l'attaccante bianconero e ha poi rincarato la dose -. L'allenatore non ha voluto. Peccato per me e per la squadra. Adesso, staremo a vedere per l'anno prossimo...". Una dichiarazione sibillina, il suo futuro a Torino non è, quindi, sicuro? O forse non lo è quello del mister?
Per ora, l'ad bianconero Jean Claude Blanc ribadisce la fiducia della società in Ranieri: "Resta con noi al 100%: ha un contratto fino al 2010 e lo rispetteremo". Così come nel 2010 scadrà il contratto di Alessandro Del Piero. Nel 2010 ci saranno anche i Mondiali e il capitano della Juve, sicuramente, vorrà far parte della spedizione azzurra in Sudafrica. Un eventuale arrivo, nella prossima stagione, di un rinforzo nel reparto offensivo rischierebbe di togliergli spazio. Questo nuovo innesto, però, potrebbe esserci e avere il nome di Antonio Cassano. La dirigenza e il tecnico stanno ragionando insieme su come operare sul mercato e la clausola da 20 milioni e un ingaggio annuale di 4,5 milioni, potrebbe convincerli a puntare sul talento barese. Fantantonio, che, come Del Piero, aspira a un posto in nazionale, però, sembra aver trovato un compagno ideale di reparto in Giampaolo Pazzini.
Nel mirino della Signora, però non c'è solo Cassano. Non bisogna dimenticare l'interesse di Ranieri per Silva del Valencia e l'apprezzamento della società nei confronti del brasiliano del Werder Brema, Diego, due giocatori che, però, hanno un costo superiore ai 25 milioni di euro. Tra gli altri obiettivi del club c'è anche Fabio Quagliarella: sembra, infatti, che i bianconeri siano tornati a sondare il terreno con l'Udinese per l'acquisto dell'attaccante campano. I friulani non vogliono meno di 15 milioni di euro per il giocatore, ma la Juventus potrebbe inserire nell'affare alcuni promettenti giovani della primavera per abbassare il prezzo.
Infine, la dirigenza si sta muovendo anche per rinforzare il reparto arretrato: avrebbe, infatti, chiesto informazioni al Siena su Luca Rossettini. Il 24enne giocatore, che fino all'infortunio era stato uno dei migliori della squadra toscana, si muove sia sulla fascia destra che al centro della difesa. Anche il suo contratto scade a giugno 2010 e il suo valore attuale si aggira intorno ai 2 milioni di euro.
Insomma, magari parlare di rifondazione sarebbe un po' eccessivo, ma non si possono escludere lavori di ristrutturazione.

Eurosport

Abbiati: "Nazionale? No, grazie"

Il portiere rossonero fa il punto sulla situazione del Milan e sulle possibilità di vestire la maglia della Nazionale

Stagione altalenante quella del Milan di Ancelotti che, azzerate le chance di puntare allo scudetto e eliminato anche dalla Coppa Uefa, si aggrappa all'ultimo obiettivo rimasto, il raggiungimento del terzo posto in classifica che, da quest'anno, vale la qualificazione diretta alla Champions League. Per una squadra dal destino incerto, considerate le tante voci su una possibile cessione societaria e sullo stravolgimento della rosa nella prossima sessione di mercato, una certezza regna sovrana. Si tratta di Christian Abbiati.
Il portiere ha vinto l'ennesima battaglia di una carriera che lo ha prima esaltato con i colori rossoneri, quindi abbattuto e reso comparsa, poi riproposto ai vertici con la Juventus, riportato nel dimenticatoio del calcio nazionale e costretto alla fuga in Spagna, fino al ritorno a casa Milan. "Sono contento di come sta andando la stagione - ha commentato il rossonero - mi sto prendendo una rivincita, ma rimango con i piedi per terra". Interpellato sui tanti gol presi su palle alte e sui punti persi con le squadre di bassa classifica, il pilastro del Milan, con molta obiettività, ammette: "Sappiamo che ci mancano dei centimetri in difesa e poi ci manca continuità". L'estremo difensore ha restituito al Milan la sicurezza tra i pali che l'annata disastrosa di Dida aveva cancellato, e la naturale conseguenza è stata il prolungamento del contratto fino al 2010.
Le ottime prestazioni inanellate in questa stagione fanno sì che si parli di lui anche in chiave azzurra, ma il rossonero non pare avere alcuna intenzione di fare il terzo portiere con la maglia della Nazionale. "Se devo andare dieci giorni in ritiro per poi finire in tribuna, preferisco lavorare con il Milan per essere pronto la domenica".
E voi cosa pensate delle dichiarazioni di Christian Abbiati? Dovrebbe accettare l'eventuale chiamata di Lippi anche in qualità di terzo portiere?

Valentina Resta / Eurosport

Il City si allunga su Villa e Silva

Il Valencia, in crisi economica, sarebbe vicino a cedere le sue stelle: il City ha mostrato chiari segni di interesse, ma le richieste della squadra andalusa, al momento, sono eccessive

Dopo aver cercato invano di saccheggiare talento dall'Italia, il Manchester City si sta volgendo ora verso la Spagna e la Liga, puntando in direzione Valencia: la squadra andalusa, al momento ottava in campionato a 6 punti di distanza dalla zona Champions, sta attraversando una crisi economica tanto grave da portare il presidente, Vicente Soriano, a mettere sul mercato i gioiellini David Villa e David Silva.
Le dirigenze di Valencia e City - una voce confermata dalle stesse parole del vice-presidente della squadra spagnola, Fernando Gomez - si sono incontrate in settimana per un primo colloquio informativo, focalizzato sul costo del cartellino di Villa. La prima trattativa sembrerebbe tuttavia sfumata, perché il Valencia avrebbe chiesto per Villa una cifra troppo elevata rispetto a quanto sperato dalla dirigenza della seconda squadra di Manchester.
"E' vero, ci siamo incontrati - spiega Gomez - ma il City non ci ha fatto nessuna offerta. Sappiamo che Villa e Silva sono due giocatori di grandissima qualità, e non li svenderemo a prezzi di favore. Il presidente ha chiesto una cifra molto alta, e il City non ha accettato".

Daniele Fantini / Eurosport

Calcio: pugno a tifoso Manchester, accuse a Mourinho


Sono i media inglesi a battere la notizia, che se confermata, avrebbe del clamoroso: il fatto sarebbe accaduto vicino al pullman dell'Inter al termine del match contro il Manchester United: "Subito dopo mezzanotte un tifoso ha denunciato di aver ricevuto un pugno da Mourinho fuori dallo stadio" - è il rapporto della polizia inglese di Strafford, che si è vista costretta ad aprire un fascicolo e ha chiesto al Manchester United (che ha preferito non commentare l'accaduto) i filmati provenienti dalle telecamere a circuito chiuso dell'Old Trafford per verificare quanto denunciato dal tifoso inglese. L'inter ha prontamente smentito l'accaduto.
L'ex allenatore del Chelsea era apparso assolutamente tranquillo prima, durante e dopo la partita, a tal punto che nell'intervallo lo si è visto firmare autografi ai supporter del Manchester e a fine match si è intrattenuto in una conversazione cordiale con il tecnico dei Red Devils Alex Ferguson; tuttavia, i media inglesi (ad esempio l'edizione online del 'Guardian') hanno sottolineato come l'eliminazione dalla Champions League sia stata un brutto colpo per lo 'Special One' che nonostante la leadership in Serie A ha ricevuto pesanti attacchi dai giornali italiani dopo la sconfitta dell'Old Trafford, a dimostrazione che il raporto tra l'allenatore e la stampa italiana è "tutt'altro che sereno".

Eurosport

The Italian Flop

Se è vero che la Juventus ha fatto sudare il Chelsea giocando a Londra così come a Torino al massimo delle proprie possibilità, priva di elementi fondamentali quali Sissoko e Camoranesi, tanto per citarne due; se è vero che la sontuosa Roma di ieri sera con qualche cerotto in meno sarebbe, con molta probabilità, riuscita a chiudere la pratica entro i 90 minuti, evitando l’ennesima bruciante eliminazione ai penalties, se è vero che l’Inter all’Old Trafford ha preso un palo è una traversa ecc… ecc…

E’ altresì vero però che il Chelsea nel doppio confronto con la Juventus ha dimostrato di possedere più solidità e più qualità dei bianconeri, una Juventus oramai rilanciata a tutti gli effetti nel calcio che conta ma a cui è evidente manchi ancora qualcosa in organico per poter realmente competere con le superbig. E’ altresì vero che l’ abulico Arsenal dell’Emirates Stadium avrebbe potuto vincere 8-0 contro i giallorossi, senza rubare nulla. Così come nessun interista che non sia Mourinho avrebbe avuto qualcosa da recriminare se i Red Devils avessero strappato dal San Siro un successo corsaro evitato soltanto dai miracoli (oramai sempre più frequenti) di quel Julio Cesar candidato ad insidiare i posti del podio dei migliori portieri del globo (Buffon, Casillas e Cech sono avvisati). Forse lo ’special one’ ieri sera sperava in un nuovo cross sbagliato di Balotelli, dopo che all’andata Adriano non era riuscito a segnare di nuovo col braccio dopo l’impresa nel derby!

Sono proprio i nerazzurri, la corazzata ‘made in Italy’ (si fa per dire, a guardare i passaporti dei giocatori in rosa) per antonomasia, ad uscire maggiormente ridimensionati dagli ottavi di finale. La Juventus si sta ancora lentamente ricostruendo, eliminando passo dopo passo le scorie dello scandalo calciopoli (di cui, al contrario, la società di Moratti ha ampiamente beneficiato). La Roma quest’anno sta vivendo una stagione da “Dottor Jekyll e Mister Hyde”, che per com’era cominciata si può considerare tutto sommato positiva, ed il budget a disposizione della società giallorossa è decisamente inferiore a quello nelle casse di Via Durini. I nerazzurri non hanno sfigurato all’Old Trafford, ma il gap, soprattutto per quanto concerne la personalità, con i Red Devils è venuto fuori in maniera evidente ieri sera. Se Ibra non…cadabra, il game è over!

L’unica squadra italiana ‘a dimensione europeista’, il Milan, si è autoeliminata dai giochi all’indomani del successo di Yokohama del 2007, ed è stata defenestrata dalla Uefa in maniera indecorosa. Intanto il tricolore non va più di moda, e le conseguenze sono sempre più visibili, già da quest’anno: la terza classificata in Serie A sarà costretta ai preliminari.

PS: chi l’avrebbe mai detto ad inizio stagione che a marzo nelle competizioni europee l’Italia sarebbe stata rappresentata da un unico club, L’ UDINESE??? (Redazione 9online.it)

Italia travolta, e la stampa inglese umilia Mourinho


ROMA - La conta degli Special. La stampa inglese si prende le sue rivincite nel day after di Champions League: dopo il 3-0 sulle squadre italiane, tutto rimbalza sull'Inter. E su Mourinho, tornato da avversario e rispedito a casa a suon di sfottò... Il Sun titola "Special Ron", giusto per togliere al tecnico dell'Inter anche l'appellativo. Ronaldo è l'unico speciale dell'11 marzo. Il “Daily Mirror” ricicla il coro dell'Old Trafford: “You’re not special any Mour”. Quel portoghese “all style but no substance”, tutto fumo e niente arrosto, mentre la grafica ripropone il paragone: Cristiano Ronaldo e Mourinho affiancati in foto e il titolo-sondaggio “Who’s special now?”. Per il “Guardian” Giggs e Scholes sono i vincenti oltre le età de “la battaglia della nostalgia”. Non c'è verso, “No way, Jose”, sintetizza il “Daily Mail”, e poi se proprio bisogna metterci il pepe i tabloid non si tirano indietro: il “Daily Express” la mette sul personale "Fergie’s revenge”, la vendetta di Ferguson.

E la Roma? Titoli sì, ma in secondo piano. Perché anche se al sedicesimo rigore, il passaggio ai quarti dell'Arsenal fa meno notizia del personaggio Mourinho.

Resta l'amarissima realtà per il calcio italiano: Juve, Inter e Roma, tutte fuori dalla Champions per mano inglese.

diregiovanti.it

Intervista a Max Tonetto, dispiaciuto per il rigore


Anche Max Tonetto verrà ricordato come Conti e Graziani per il rigore fallito in Champions League. Ma la partita di T-Max è stata ottima, come tutta la Roma. A commentare l’episodio negativo del rigore fallito dall’ex doriano è il suo manager, Roberto Sistici, in esclusiva a Romagiallorossa.com
Purtroppo Tonetto ha sbagliato il rigore decisivo: gli ha detto qualcosa a fine partita?
Chiaramente non era felice, ma purtroppo si possono sbagliare anche i rigori ed è difficile commentarli, perché sono una vera e propria lotteria. Io ne so qualcosa perchè mi ricordo una promozione in C1, quando indossavo la maglia del Perugia, e non sbagliai proprio grazie al portiere che toccò il pallone mettendolo in rete.
Max comunque ha fatto una buona prova
Sì, mi è piaciuto. Tonetto molto spesso non gioca non per scelta tecnica, ma perché ha alcuni problemi fisici e non riesce ad allenarsi con continuità.
Nel complesso gli è piaciuta la Roma?
Sì, mi è piaciuta, e le due squadre si sono dimostrate alla pari. Proprio per questo la partita è finita ai rigori, L’Arsenal all’andata ha fatto un’ottima gara
Come ha visto i nuovi, Diamoutene e Motta?
Sicuramente bravi. Complimenti a Pradè che ancora una volta ci ha visto lungo. Sono giocatori da Roma
Il nostro calcio è inferiore?
Purtroppo l’eliminazione del calcio italiano dalla Champions è dovuta al fatto che abbiamo giocato contro grandi club. Io andrei al di là dell’esame della partita. Ci sono altre ragioni che sono correlate: le altre squadre iniziano prima di noi a questo punto della stagioni arriviamo sempre stanchi..

Il Wall Street Journal: "Calcio italiano malato"

Non si tratta solo di risultati sportivi, sostiene uno studio di un professore inglese: è tutto il sistema che crolla


Il Wall Street Journal impietoso sul calcio italiano. E non solo per tutte le squadre italiane buttate fuori dalla Champions League da quelle inglesi. Il malessere è più profondo e, anzi, secondo il quotidiano, è una malattia. Almeno due le cause che stanno porttando al disamore dei tifosi nei confronti del calcio in Italia: prima di tutto gli episodi di violenza negli stadi, che fungono da deterrente a molti per andare a vedere le partite, e poi lo scandalo Calciopoli del 2006 ha contribuito a far allontanare ancora di più le persone.

A studiare il fenomeno del crollo italiano è John Foot, professore di storia italiana moderna all'University College di Londra, che parla di calcio italiano. L'Italia si rifiuta di modernizzare il calcio, dice Foot, a livello economico, sociale e sportivo. Gli stadi sono fatiscenti, perché di proprietà dei comuni e non delle società, e l'amministrazione pubblica non ha nessun interesse a investire nel settore.

(Nella foto Cristiano Ronaldo festeggia il gol con Rooney, fonte manutd.com)

Milan: Leonardo "Keirrison mi ha impressionato"


Milano, 12 marzo - E’ Keirrison il nome nuovo per l’attacco del Milan. Giovane età (21 anni ancora da compiere), veloce, esplosivo e con un tiro eccellente: grazie a queste caratteristiche, il giovane attaccante in forza al Palmeiras è finito sui taccuini dei principali club europei e in Italia piace molto a Roma e Milan. Proprio i rossoneri, da sempre sensibili al mercato brasiliano, sembrano essere i più interessati al giocatore (sponsorizzato anche dal Ronaldo), almeno stando alle parole rilasciate da Leonardo a una tv carioca. “ Sono intervenuto non per parlare di Ronaldo, ma per parlare di Keirrison. Ronaldo ha già giocato in Italia ora è il tempo di Keirrison. Mi ha impressionato il fatto che possa segnare con entrambi i piedi; ha un grande dribbling e un ottimo tocco".

(F. Manara, DTS)

Florentino Perez, Zinedine Zidane, Carletto Ancelotti: il nuovo viso del Real Madrid?

Il Real Madrid, dopo la bruciante eliminazione contro il Liverpool, punta a rinascere dalle proprie ceneri. Le quattro sberle incassate all’Anfield Road, hanno mostrato ancora una volta i segni di una squadra fragile, lontanissima parente di quella che circa 10 anni fa dominava ampiamente il continente.
La rinascita parte da Florentino Perez che, con grande probabilità, agevolato anche da questa eliminazione, vincerà a mani basse le elezioni presidenziali che si terranno in luglio. Il già patron blanco nell’epoca dei Galacticos, punta ad avere con se un grandissimo uomo immagine, nonché ex giocatore del Real, Zinedine Zidane. Ma le sorprese non finiscono qui.
L’ex mito francese, infatti, sarebbe lo sponsor ideale per avere alle Merengues Carlo Ancelotti. L’attuale tecnico rossonero è in ottimi rapporti con Zidane, che tra l’altro ha allenato alla Juventus e lo considera il miglior campione con il quale abbia mai lavorato. Metti insieme l’accoppiata Zidane-Perez ed ecco che i giochi sono fatti. Se a questo aggiungiamo anche che Ancelotti potrebbe lasciare in ogni caso la panchina del Milan e le dichiarazioni di pochi giorni fa di Galliani «con Florentino Perez qualunque cosa si decida verrà fatta in amicizia», il cerchio si chiude inesorabilmente.

ilSussidiario.net

Maldini è sicuro: "A fine stagione mi ritiro"

Sulla stagione del Milan e sul momento attuale della squadra è intervenuto il capitano, Paolo Maldini. "Abbiamo voltato pagina dopo le vittorie e dobbiamo farlo ora dopo le sconfitte" ha dichiarato il difensore rossonero, sottolineando come fino a fine stagione serva la continuità di rendimento in campionato per conservare (almeno) l'ora più stabile terzo posto.

L'eliminazione del Milan dalla Coppa Uefa permette alla squadra di avere una settimana senza impegni, che il vice-campione del mondo e d'Europa giudica un grande vantaggio: "Adesso possiamo allenarci bene e affrontare le due trasferte che ci attendono (Siena e Napoli, ndr), entrambe delicate per diversi motivi".

Il sogno infranto di Maldini di chiudere la carriera alzando l'unico trofeo mancante al suo palmares ed alla bacheca di via Turati, non cambia l'idea di ritirarsi a fine stagione. E' stato lo stesso 40enne a ribadirlo: "Ormai la decisione è stata presa in maniera serena e non torno sicuramente indietro".

Riguardo gli infortuni di Ronaldinho e Kakà, giudicati da Maldini "fondamentali per il nostro gioco", è difficile il recupero per la trasferta di Siena. Al contrario dovrebbe tornare disponibile Beckam, dopo la distorsione alla caviglia che lo ha fermato martedì.


Claudio Torre /Dottorsport

Capitan Maldini incoraggia i suoi

C'è sempre stato quando il suo Milan ha avuto bisogno di lui. C'era a Istanbul, così come ad Atene. E, anche adesso, all'ultima stagione da Capitano, Paolo Maldini trascina i suoi

"Abbiamo voltato pagina dopo le vittorie e dobbiamo farlo soprattutto dopo le sconfitte". Capitan Maldini fa il punto sul momento delicato della squadra dopo il tre a zero casalingo inflitto agli undici di Del Neri e in vista della doppia trasferta di Siena e Napoli. È vero, in casa Milan l'esclusione dalla Coppa Uefa non è ancora stata digerita. Il pubblico rossonero è abituato a un Diavolo sempre protagonista in Europa e, di certo, non si consola ripensando ai tanti trofei conquistati in passato. Ma la realtà non lascia scampo ai rimpianti, quel che è fatto è fatto e non ha alcun senso continuare a piangere sul latte versato. Concentrazione, determinazione ed entusiasmo devono portare la squadra di Ancelotti a disputare la Champions League 2010 e, per farlo, occorre accantonare l'eliminazione dalla Uefa e proiettarsi con serenità verso un delicatissimo finale di stagione.
Lo sa bene Paolo Maldini che, da capitano del Milan, ha vinto tanto, ma ha anche saputo risollevarsi da momenti di profonda crisi, non ultima la sconfitta di Istanbul. Allora si pensava fosse finito un ciclo e si raccoglievano i cocci di una squadra che, nel giro di una settimana, aveva rinunciato a tricolore e coppa campioni. Ma il Diavolo ha saputo rialzarsi, ritrovando una forza e una determinazione che sembravano irrimediabilmente perduti e, in quella notte di Atene 2007, ha alzato al cielo una coppa densa di significati.
Tornando al presente, i rossoneri, privi di impegni infrasettimanali, si concentrano sulla sfida di Siena. Forse più che gli avversari, la vera preoccupazione di Carlo Ancelotti sono le tante assenze con cui rischia di fare i conti anche domenica: Seedorf e Beckham potrebbero farcela, mentre è più difficile il recupero di Ronaldinho e Kakà. "Gli infortuni hanno colpito giocatori fondamentali per il nostro gioco - osserva Maldini - E' stata una stagione difficile, e speriamo si inverta la tendenza perché, invece di recuperare gli infortunati, ogni tanto ne perdiamo qualcun'altro". Sulla seconda trasferta di Napoli, il capitano sottolinea come, a dispetto delle apparenze che vedono i partenopei in piena crisi, con il cambio di allenatore i pericoli non mancheranno.
Infine, sulla decisione di dire addio al calcio giocato a fine stagione, Paolo Maldini appare irremovibile: "La decisione è stata presa in maniera serena e non torno sicuramente indietro".

Intanto ci sono buone notizie per David Beckham che pare capace di recuperare in tempo per la trasferta di Siena.

Valentina Resta / Eurosport

Roma-Arsenal, parla Totti..


«Era meglio perdere tre a zero. Così è una coltellata...». Totti prova a sgommare lontano dalla notte dell’incubo, impressa come un tatuaggio. I rigori, la sbandata di Vucinic, poi Tonetto: la ferita resterà aperta. "Ma quando mi ricapita? Una finale di Champions a Roma era un'occasione unica". «Stavamo per cambiare quel film di 25 anni fa, la notte di Roma-Liverpool. Non ci siamo riusciti, ma fatemi dire - così Spalletti al termine dell'eliminazione dalla Champions con l'Arsenal - che qualche scena l’avevamo girata bene. Prima dei rigori mi ero convinto che ce l’avremmo fatta. Meritavamo di passare il turno. Il fallo in area su Motta? Marco aveva conquistato lo spazio davanti a Clichy che fa di tutto per disturbarlo».

Barça e Porto vanno, Lione e Atletico tornano a casa

Il Barcellona rifila un pesante 5-2 al Lione mentre l'Atletico Madrid non riesce ad avere la meglio del Porto e deve lasciare la competizione

Due gare molto diverse. Da una parte le reti del Camp Nou, dall'altra il punteggio fermo sullo 0-0 del Dragao dove un Porto sprecone è riuscito comunque a passare il turno.

Barcellona-Lione 5-2

Una partita dalle mille emozioni come spesso capita quando in campo scende il Barcellona. La formazione di Pep Guardiola ha giocato una prima parte di stagione perfetta, dando quasi l'impressione di essere imbattibile ma da qualche settimana la sua solidità è stata messa in dubbio da qualche risultato negativo e la conseguente rimonta del Real Madrid nella Liga. Contro il Lione però si è visto una squadra, per una parte di gara, formato super con il trio d'attacco in forma smagliante. Fondamentale per i blaugrana l'apporto alla squadra di Iniesta e Xavi, due motori indispensabili per Guardiola. E' stata la serata di Henry, autore della doppietta (al 25' e al 27') che ha sbloccato la gara. Al 40' la scena è tutta per Messi che porta i suoi sul 3-0 con una giocata da &lsquofenomeno'. Il Lione ha una grande reazione e, prima con Makoun al 44', poi con Juninho al 48' sembra rimettere in piedi la partita. Il Barça però non rischia moltissimo fino alla fine dell'incontro trovando nel finale con Seydou Keita il gol del 5-2. Qualificazione meritata.

Porto-Atletico Madrid 0-0

La qualificazione si è decisa all'andata. Al Vicente Calderon gli spagnoli non erano stati capaci di imporsi e si erano fatti recuperare due volte grazie alla doppietta di Lisandro Lopez. Al Dragao non si è visto un Atletico convinto dei propri mezzi. Meritato il passaggio del turno per i lusitani che hanno dimostrato nell'arco dei 180 minuti, di essere superiori agli avversari. Un incontro che ha visto i padroni di casa sprecare parecchie occasioni senza rischiare molto. Nel primo tempo nessuna delle due squadre ha osato più di tanto. E' la ripresa ad offrire maggiori emozioni. L'Atletico si scopre e i portoghesi in contropiede arrivano vicini al vantaggio al 56' con Lisandro. L'Atletico risponde con Aguero che di testa alza troppo la mira. L'opportunità più ghiotta però capita sulla testa di Cristian Rodriguez che al 73' si vede respingere la sua conclusione a botta sicura da Leo Franco. Al minuto 78 e all'82 sono i 'legni' a fermare i padroni di casa. Prima è Hulk a colpire la traversa da calcio d'angolo poi è Lisandro a centrare il palo. Risultato che premia i padroni di casa i quali si dirigono verso i quarti di finale anche se avrebbero meritato la vittoria in questa gara di ritorno.

Alessandro Lettieri / Eurosport

Roma sfortunata: Totti&C fuori ai rigori

I calci di rigore condannano la formazione di Spalletti dopo che i giallorossi avevano chiuso sull'1-0 (rete di Juan al 9') i 90' regolamentari e i tempi supplementari. Di Tonetto l'errore decisivo nella lotteria dei calci di rigore

La Roma va vicinissima all'impresa contro l'Arsenal, ma alla fine vede infrangersi il sogno di proseguire il cammino in Champions League ai calci di rigore. Per la formazione di Spalletti si mette subito bene, con la rete di Juan, dopo appena nove minuti di gioco, che pareggia il gol realizzato all'Emirates Stadium da Van Persie. Il difensore brasiliano, che poi uscirà per infortunio al 28', è freddissimo a superare Almunia da posizione ravvicinata sugli sviluppi di una bella palla messa dentro da Totti dall'out di sinistra.
La Roma ci crede e al 23' solo un grandissimo Almunia, che vola prima su Motta, quindi su Taddei, impedisce ai giallorossi di trovare il gol del raddoppio. L'Arsenal prova a scuotersi con i colpi di testa di Diaby e Van Persie: Doni è ben posizionato sulla conclusione del centrocampista, mentre l'attaccante olandese poco dopo non inquadra la porta. Al 45' un'episodio che farà discutere. Motta scappa via a Clichy, entra in area e va giù nel contatto con l'avversario. Sembra calcio di rigore, ma Mejuto González lascia proseguire tra le proteste giallorosse.
La ripresa è bellissima: le squadre si allungano e lo spazio per i contropiedi aumenta enormemente. La Roma si fa vedere con Totti, che ci prova a più riprese dalla distanza, mentre l'Arsenal è pericolosissimo sulle palle inattive. Al 79', un Julio Baptista davvero irriconoscibile ha sul destro la più ghiotta occasione della partita, ma il brasiliano manca clamorosamente l'impatto con il pallone a pochi passi da Almunia sugli sviluppi di una bella azione sulla destra avviata da Taddei e rifinita da Totti.
Al 90' si è ancora sull'1-0: si va ai tempi supplementari. Nell'extra-time, però, succede davvero poco. La Roma, che nel frattempo ha perso anche Taddei per infortunio, è sulle gambe, mentre l'Arsenal, con Wenger che inserisce Walcott e Eduardo al posto di Ebouè e Bendtner, è bloccata sulla trequarti dalla diga di centrocampo eretta da Brighi e Pizarro in prima battutta, quindi dalla muro difensivo formato da Riise, che dopo l'uscita di Juan si è spostato in mezzo, e Diamoutene.
Si va quindi ai calci di rigore. Eduardo sbaglia il primo tiro della serie, ma Vucinic pareggia poco dopo il computo degli errori sparando centralmente su Almunia che non deve nemmeno buttarsi. Si procede oltre i cinque penalty previsti. All'ottavo turno di battuta, Diaby spiazza Doni, mentre Tonetto alto sopra la traversa. Finisce così, con l'Arsenal che esulta e la Roma che si dispera. Capitan Totti va verso la curva coprendosi il volto quasi a voler nascondere le lacrime per un'impresa a lungo accarezzata e poi svanita nel nulla. Il sogno della finale di Champions League all'Olimpico si interrompe agli ottavi di finale. Contro un Arsenal che, forse, non meritava più della Roma.

Andrea Tabacco / Eurosport

Mou: "Italia felice ora, ma io ho vinto"

Lo Special One: "Se l'Inter aveva un problema di paura in Champions, stasera ha dimostrato di non averla più". Ferguson: "Si vince se anche straordinari talenti come Ronaldo e Rooney si mettono al servizio della squadra"

Champions ancora maledetta per l'Inter, e stavolta non basta lo spauracchio Mourinho contro il quale Alex Ferguson aveva vinto prima d'ora una sola volta. Il tecnico portoghese, chiamato da Moratti al posto di Mancini per esportare in Europa le vittorie colte in Italia, è caduto esattamente lì dove l'Inter aveva fallito nelle ultime due stagioni, agli ottavi, ma stavolta contro l'innarrestabile Manchester United: "Ora tutta Italia sarà felice perché l'Inter è stata eliminata. Ma a me non interessa: io ho vinto" ha tuonato il tecnico portoghese a fine gara.
Mourinho assolve i suoi: "Non sono arrabbiato, ma triste. Prima di toccare la mia squadra, dovranno ammazzare me. Non posso rimproverare niente. Per vincere qui avevamo bisogno di giocare al massimo delle nostre potenzialità e di avere fortuna nei momenti cruciali, e non l'abbiamo avuta. Non mi piace parlare di fortuna, ma stavolta è la realtà: se avessimo segnato l'1-1 nel primo tempo la storia sarebbe stata diversa perché la paura allo United arrivava. E credo anche che se Adriano avesse segnato il 2-1 si sarebbe visto un finale di partita differente. Per questo sono orgoglioso, anche se triste per la qualificazione persa". Lo 'Special One' però su una cosa non ha dubbi: "Esco da qui con la sicurezza che lo scudetto sarà nostro".
Poi continua con l'analisi della gara dell'Old Trafford: "Non abbiamo avuto la fortuna che serve per vincere queste grandi partite: mi dispiace per chi questa Coppa non l'ha mai vinta e voleva farlo. Se l'Inter aveva un problema di paura in Champions, stasera ha dimostrato di non averla più. Ci manca qualcosa, ma questo lo dirò alla societ".
José Mourinho spiega cos'é mancato all'Inter per superare il Manchester United, ma anche alle altre italiane per battere le squadre d'Oltemanica: "Per fare bene in Champions c'è una stabilità di gioco da trovare e serve l'intensità di gioco. Le inglesi ce l'hanno ed ecco perché sono di nuovo tutte nei quarti. Il problema è l'intensità di gioco, e la velocità individuale, come quella di un Cristiano Ronaldo. Ora parlerò con il presidente, e con lui aprirò il mio cuore per preparare meglio il futuro della squadra in Champions, che si vince con il lavoro di tutti i giorni".
Ovviamente diverso l'umore di Sir Alex Ferguson, felice per la qualificazione ai quarti di Champions dei 'Red Devils'. Il tecnico scozzese rende comqunue l'onore delle armi all'Inter: "Il Manchester - spiega il tecnico dei campioni d'Europa - ha conquistato la qualificazione all'andata. A Milano abbiamo giocato molto bene. Qui lo abbiamo fatto nel primo tempo, nel secondo invece abbiamo sbagliato nella gestione del possesso palla, e l'Inter è stata brava ed anche sfortunata, come dimostrano la traversa di Ibrahimovic e l'occasione fallita da Stankovic. Poi noi siamo riusciti a gestire bene la partita nel finale".
Ora il sogno dello United è quello di vincere cinque sei titoli in una stagione: "Sono realista - risponde Ferguson -. quindi non voglio sbilanciarmi. Non sarà così semplice, in ogni caso ci proviamo". La voglia di sacrificarsi e rincorrere l'avversario è stata vista più volte anche da parte di Cristiano Ronaldo e Wayne Rooney: "Loro sanno di far parte di una squadra e questo è il nostro segreto. I miei sono tutti ottimi professionisti, e sanno che si vince se anche straordinari talenti come loro si mettono al servizio della squadra". Una squadra micidiale, un carro armato che neanche una coraggiosa Inter è riuscita a fermare.

Eurosport

Inter-Manchester, ultimo aggiornamento

Ore 16:30 - Manchester - Scocca l'ora di Mancini? - Sempre più insistenti le voci secondo cui la sorpresa preparata da Mourinho per la sfida al Manchester sarebbe la riscoperta del brasiliano, che andrebbe a presidiare la fascia destra. Il brasiliano, dopo alcune buone prove a inizio stagione (tra cui l'esordio in Champions contro il Panathinaikos),. era incappato in alcune prove opache, perdendo progressivamente la fiducia del mister e finendo per passare l'intera stagione tra panchina e tribuna. Fino ai 15 minuti regalatigli da Mourinho a Genova. Vieira sempre favorito nel ballottaggio con Muntari. Ma Mourinho ormai lo conosciamo... la verità la scopriremo solo a pcohi minuti dall'inizio

Beckham, dopo l'infortunio, ci lascia tirare un sospiro di sollievo

Beckham dovrebbe recuperare dall'infortunio alla caviglia in tempo per la gara a Siena domenica.
Lo ha affermato lo stesso giocatore:"Non sto troppo male - ha spiegato alla Nbc - mi sono fatto male ieri in allenamento ma ho gia' avuto molti trattamenti.
Non mi allenero' per un giorno o due ma dovrei essere pronto per il fine settimana".
Riguardo le voci sul suo futuro rientro in America, David risponde così a chi gli dice che non sarà benaccolto: "I fischi e le critiche non mi spaventano, ho avuto a che fare con queste situazioni già in passato", dice il 33enne Beckham in un'intervista alla BBC, rimasto a giocare in Europa per non uscire dal giro della Nazionale iglese allenata da Fabio Capello. "Chi fa parte del mondo del calcio dirà: 'Ama giocare per il suo paese e sa cosa fare per riuscirci'".

Intanto il Milan ha svolto un lavoro intenso, oggi, presso il centro sportivo rossonero di Milanello sostenendo una doppia seduta di allenamento. La seduta mattutina ha visto i giocatori impegnati in un lavoro atletico. Dopo il pranzo e il riposo, la squadra ha ripreso a lavorare alle ore 15.30 sul campo ribassato alle spalle della palestra per la seconda seduta.

La prima parte dell'allenamento ha visto la squadra impegnata nel riscaldamento con il pallone. A seguire una partitella a campo ridotto senza porte. L'allenamento pomeridiano è poi proseguito con un'esercitazione attacco contro difesa ad una porta della durata di circa venti minuti. L'ultima fase dell'allenamento ha visto i giocatori divisi in tre gruppi che hanno sostenuto una serie di partitelle cinque contro cinque su una metà del campo ribassato. Beckham ha lavorato nella sabbia. La seduta è terminata alle ore 17.00 circa. Domani la squadra sosterrà un'unica seduta a partire dalle ore 15.00.

Ancora aggiornamenti per Roma e Inter

Ore 15:40 - Ci mancava il Wall Street Journal... - Attacchi e ironie sul nostro calcio da parte di giornali e tabloid inglesi sono ormai consuetudine. Ora ci si mettono anche gli americani, per di più un giornale normalmente poco letto nelle redazioni sportive. Il Wall Street Journal pubblica oggi in prima pagina un'analisi del nostro movimentio calcistico dal titolo inequivocabile: "Why Can't Italy Beat England?" La Serie A viene definita il malato d'Europa: stadi vecchissimi, spettatori in calo costante, società travolte dai debiti, e poche soddisazioni, almeno a livello di club. Su alcune cose avranno anche ragione, ma vagli a spiegare che finanziariamente i club inglese non stanno messi meglio, e che comunque in Italia c'è anche una squadra che si chiama Milan che in anni recenti qualche soddisfazione europea se l'è tolta....
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Ore 14:25 - Manchester e Roma - Le sicurezze di Ferguson e Wenger : Ci sono anche gli avversari, ovviamente... che sembrano avere molti meno dubbi di formazione rispetto alle italiane. Wenger sconta sempre le pesanti assenze di Fabregas e Wenger, ma si consola con le buoni condizioni di tutti i convocati. L'Eduardo visto in Fa Cup sembra un giocatore pienamente recuperato, ma partirà dalla panchina, lasciando forse spazio a un altrro grande rientro: quello di Theo Walcott, che con Nasri ed Eboué potrebbe formare il terzetto alle spalle di Van Persie. Recuperato Tourè, la difesa è quella titolare. Per Ferguson le uniche ansie vengono ancora una volta dalla fascia destra, dove dovrebbe sacrificarsi il solito O'Shea. Rispetto all'andata. stando a quanto si è visto negli utlimi giorni, spazio per Scholes al posto di Giggs, e per Rooney al posto di Fletcher
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Ore 14:00 - Manchester - Risale Mancini: Come non detto... stamattina si parlava di un ballottaggio Muntari - Balotelli, ora invece indiscrezioni uscite dall'albergo in cui alloggia l'Inter dicono che stanno risalendo le quotazioni di Mancini, che potrebbe affiancare Stankovic alle spalle di Ibra.

Serie A - Beckham migliora, in campo domenica?

Meno grave del previsto l'infortunio alla caviglia occorso a David Beckham: lo Spice-Boy potrebbe recuperare in tempo per la trasferta di Siena di domenica


Allarme parzialmente rientrato in casa rossonera dopo le grandi preoccupazioni che hanno attanagliato Milanello nella giornata di martedì, quando David Beckham ha dovuto abbandonare l'allenamento della squadra di Ancelotti dopo aver riportato una distorsione alla caviglia sinistra.
Lo Spice-Boy, intervistato dalla statunitense NBC, ha rasserenato l'ambiente spiegando come l'infortunio sia, in realtà, meno grave del previsto, aprendo rosei spiragli per una sua possibile presenza la prossima domenica nella trasferta dei rossoneri a Siena.
"Non va poi così male - le parole di Beckham - ieri mi sono girato la caviglia, è vero, ma mi sono subito sottoposto a tutte le cure del caso. Questa mattina ho corso sulla sabbia, è andata bene. Domani resterò ancora a riposo, ma dovrei riuscire a recuperare in tempo per la partita di domenica".

Daniele Fantini / Eurosport

Roma & Inter, la giornata, minuto per minuto(Mexes fermo causa febbre)

Inter e Roma si avvicinano all'appuntamento che vale una stagione. Seguiamo in diretta, ora per ora, tutte le notizie in arrivo da Romas e Manchester.

Ore 13:35 - Roma - Mexes bloccato dalla febbre: Ci mancava solo questa... Philippe Mexes è ancora a letto con la febbre,
esclusa la possibilità di un suo utilizzao questa sera. Al suo posto verrà schierato Diamoutene

Le italiane in Europa, ecco le probabili formazioni di Inter-Manchester, e Roma-Arsenal

MANCHESTER UNITED (4-4-1-1):
1 van der Sar; 22 O'Shea, 5 Ferdinand, 15 Vidic, 3 Evra; 7 Cristiano Ronaldo, 24 Fletcher, 16 Carrick, 13 Park; 10 Rooney; 9 Berbatov.
A disposizione: 12 Foster, 2 G. Neville, 23 Evans, 18 Scholes, 17 Nani, 11 Giggs, 32 Tevez.
All.: Ferguson

INTER (4-3-1-2): 12 J. Cesar; 13 Maicon, 2 Cordoba, 26 Chivu, 39 Santon; 4 J. Zanetti, 19 Cambiasso, 20 Muntari; 5 Stankovic; 8 Ibrahimovic, 10 Adriano. A disposizione: 1 Toldo, 24 Rivas, 16 Burdisso, 6 Maxwell, 7 Figo, 45 Balotelli, 9 Cruz.
All.: Mourinho

Arbitro: Stark (Ger)

ROMA (4-2-3-1): 32 Doni, 13 Motta, 4 Juan, 5 Mexes, 17 Riise, 8 Aquilani, 33 Brighi, 11 Taddei, 19 Baptista, 9 Vucinic, 10 Totti.
A disposizione: 25 Artur, 15 Loria, 21 Diamutene, 7 Pizarro, 22 Tonetto, 23 Montella, 24 Menez.
All.: Spalletti.

ARSENAL (4-4-2): 1 Almunia, 3 Sagna, 10 Gallas, 5 Tourè, 22 Clichy, 27 Ebouè, 2 Diaby, 15 Denilson, 8 Nasri, 11 Van Persie, 26 Bendtner (9 Eduardo).
A disposizione: 21 Fabianski, 20 Djourou, 17 Song, 16 Ramsey, 12 Vela, 9 Eduardo o 26 Bendtner, 14 Walcott.
All.: Wenger.

Arbitro: Mejuto Gonzales (Spagna).

Roma & Inter, la giornata, minuto per minuto

Inter e Roma si avvicinano all'appuntamento che vale una stagione. Seguiamo in diretta, ora per ora, tutte le notizie in arrivo da Romas e Manchester.

Ore 11:05 - Roma - Totti no, sì, forse: Tutto ruota sempre attorno a lui. Dire che Totti non è al meglio è un eufemismo, il problema è capire quanto può dare. Stamattiina si è allenato col gruppo, con vistoso tutore al ginocchio. Nelle ultime ore, rispetto alle previsioni di ieri che davano il capitano come sicuro titolare, sembra che si stia facendo strada l'ipiotesi di una Roma senza Totti, con Vucinic davanti e Aquilani dal primo minuto. Il fatto è che, senza l'anima di De Rossi, rinunciare acnhe al carsima del capitano potrebbe avere un impatto non da poco sul morale della squadra...
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Ore 10:40 - Manchester - Ibra da solo: La formazione dell'Inter sembra quasi fatta. Samuel e Cordoba centrali, Cambiasso al suo posto in mezzo al campo, con Zanetti e Stankovic. Sembra accantonata l'ipotesi Mancini, il ballottaggio principale è quello tra Muntari e Balotelli, con quest'ultimo che in caso agirà comunque in posizione arretrata riispetto all'unico terminale,. Ibra. Nel dopo-partita di Genoa-Inter, Mourinho ha lodato ad alta voce la disponibilità al sacrificio di SuperMario: potrebbe essere un indizio...
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Ore 9:30 - Roma - Arrivano gli inglesi: Saranno più di 3500 i tifosi del'Arsenal questa sera allo Stadio Olimpico per assistere alla sfida di Champions con la Roma. Gli arrivi dei supporter dei Gunners sono cominciati già nella serata di ieri, il gruppo più nutrito però arriverà nelle prime ore del pomeriggio. La questura di Roma ha messo a punto il piano-sicurezza che prevede l'impegno di centinaia di agenti, schierati soprattutto nelle aree intorno allo stadio. Nel pomeriggio, però, le forze dell'ordine monitoreranno anche la zona del centro storico. I tifosi inglesi verranno tenuti d'occhio per evitare contatti con i sostenitori della Roma. Dal canto suo l'Arsenal, nei giorni scorsi, ha distribuito un opuscolo nel quale vengono dati alcuni consigli e zone da evitare ai propri tifosi. "Se vi recate da soli allo stadio - si legge - sappiate che correte dei rischi. Non prendete il tram 2 e non attraversate a piedi Ponte Duca D'Aosta perché è un itinerario abituale degli Ultras della Roma".
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Ore 8:45 - Roma - Arsenal in ritardo, Wenger multato: Inizia con un contrattempo la trasferta degli inglesi. I Gunners sono arrivati nella città eterna solo ieri sera, dopo le 21, complice a quanto pare la cancellazione del charter previsto nel pomeriggio. Wenger verrà multato dall'Uefa per aver saltato la conferenza stampa della vigilia, ma forse più preoccupante per il tecnico francese è il fatto di non essere riuscito a tenere un allenamento sul prato dell'Olimpico

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