Kakà, ecco il piano per il rientro

Il brasiliano del Milan forse in panchina contro il Napoli. Poi la nazionale

Kakà e il Milan hanno preparato un piano per il rientro. O, meglio, hanno raggiunto un compromesso che non dovrebbe scontentare nessuno. Con ogni probabilità il brasiliano, che oggi dovrebbe tornare sul campo in allenamento, sarà in panchina a Napoli. Il club rossonero avrebbe potuto chiedere ad Ancelotti di non convocarlo. In questo caso avrebbe potuto opporsi alla convocazione da parte del Brasile per le prossime gare di qualificazione mondiale. Un’ipotesi che a via Turati hanno però scartato. In questo momento, con le sirene madridiste che ricominciano a farsi sentire, non è il caso di mettersi in rotta di collisione con il Pallone d’Oro 2007.

Ecco allora la soluzione: panchina a Napoli, magari con una breve apparizione; volo a Rio de Janeiro lunedì prossimo; controllo con il rpofessor Runco, un medico di cui i giocatori della Seleçao si fidano ciecamente; sei giorni di allenamento; panchina contro l’Ecuador a Quito il 29 marzo; partenza da titolare l’1 aprile a Porto Alegre contro il Perù. Quindi il ritorno a Milano. Possibilmente guarito e pronto per rituffarsi in campionato.

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La storia siamo noi: scacco alla regina, Udinese ai quarti

Non era mai accaduto all''Udinese di spingersi tanto lontano in Europa. Fa niente se lo Zenit vince 1-0 nel ritorno dei ottavi. La rete di Tymoschuk fa paura, ma per un tempo: i friulani all''andata si era imposti 2-0 e passano (per la prima volta nella storia) ai quarti di finale. Meritatamente. L''ignoto diventera'' noto per la squadra di Marino, unica squadra italiana rimasta nel panorama continentale. Scacco alla regina (e matto): i russi, campioni in carica, vengono eliminati dalla bella realta'' bianconera.
In apnea. Marino, in tribuna, conferma il tridente Di Natale-Quagliarella-Pepe, mentre Aadvocaat a centrocampo preferisce Fayzulin (e'' bravo il 22enne) all''ungherese Huszti. Nonostante il terreno di gioco gibboso e'' un bel primo tempo. Con i russi che fanno la gara, spingono prevalentemente sulla sinistra con l''ottimo Fayzulin, sfiorano il gol con Danny e reclamano un rigore per fallo di mani (netto) di Lukovic. I friulani quando osano sono pericolosissimi nelle ripartenze e con Quagliarella vanno due volte vicino al vantaggio. Il fortino bianconero regge mezz''ora, poi e'' solo Zenit. Che passa in vantaggio con un colpo di testa ravvicinato di Tymoschuk e si divora il raddoppio con Fayzulin. Di Natale e Danny danno l''illusione del gol nel finale di tempo. Meglio lo Zenit, ma e'' 1-0 all''intervallo.
Si respira. Meno Zenit e piu'' Udinese nella ripresa. Il possesso palla dei russi c''e'', ma la manovra per irretire la retroguardia ospite e'' troppo lenta. L''Udinese perde Lukovic in difesa (ko ai flessori), ma e'' meno timorosa, piu'' spigliata e molto pericolosa: Malafeev e'' chiamato due volte agli straordinari su Quagliarella, Di Natale spreca, Pepe sfiora il palo di testa. Tante'', finisce 1-0. Una sconfitta indolore per la squadra di Marino: il sogno e'' diventata realta''.

Inter - Ora è infastidito anche Moratti

Il presidente dell'Inter non ha digerito alcuni articoli apparsi sui giornali. Intanto, l'agente di Adriano non ha ancora trovato un accordo con la società

L'eliminazione in Champions League ha portato una certa agitazione in casa Inter. Lo dimostrano le dichiarazioni di José Mourinho che, subito dopo la partita persa contro il Manchester United, ha chiesto alla dirigenza degli interventi forti sul mercato, e le parole di Mino Raiola, agente di Zlatan Ibrahimovic, secondo cui lo svedese avrebbe un certo 'mal di pancia' causato dal mancato obiettivo europeo.
Si è parlato nei giorni scorsi di un imminente faccia a faccia tra il patron nerazzurro Massimo Moratti, l'allenatore portoghese e Ibrahimovic. Al momento, però, l'incontro formale non è avvenuto, perché il numero uno del club di via Durini vuole prima capire com'è la situazione globale della squadra. E non è un caso se non ha voluto rilasciare commenti, se non manifestare il suo fastidio nei confronti di alcuni articoli comparsi sui giornali secondo cui "la situazione del Bologna, che è al diciassettesimo posto in classifica, sarebbe migliore di quella dell'Inter".
Moratti non ritiene che, per rafforzare l'organico siano necessari degli investimenti particolarmente onerosi, senza dimenticare che l'estate scorsa sono stati spesi soldi per giocatori, fortemente voluti da Mourinho ma che non hanno rispettato le attese. Insomma, ad essere arrabbiati non sono solamente il tecnico lusitano e l'attaccante nerazzurro, ma anche lo stesso presidente, che deve onorare contratti piuttosto onerosi, dal momento che Mourinho e Ibrahimovic sono, rispettivamente, il tecnico e il giocatore più pagati in Italia.
Intanto, sul fronte mercato, è ancora a Milano l'agente di Adriano, Gilmar Rinaldi, che si è già incontrato, senza alcun esito, con i dirigenti dell'Inter per discutere del rinnovo del contratto, in scadenza nel 2010, del suo assistito e che nelle prossime ore tornerà in Brasile. La società nerazzurra punta ad un sostanzioso ritocco al ribasso dell'ingaggio del giocatore. Tutto, però, è rimandato al termine della stagione, fermo restando che Adriano, già a gennaio, sarà libero di trovarsi un'altra sistemazione se non raggiungerà un accordo col club di via Durini.
In vista del campionato, invece, prosegue l'emergenza nel reparto arretrato: domenica pomeriggio contro la Reggina non recupererà nessuno dei difensori infortunati e proprio per questo motivo José Mourinho ha fatto aggregare alla prima squadra due giocatori della primavera (Michele Rigione e Luca Caldirola ), più il centrocampista Krhim.

Eurosport

E ora l'urna di Nyon: rischio derby inglese

Alle 12:00 a Nyon inizierà il sorteggio dei quarti di finale (7-8 e 14-15 aprile) e delle semifinali (28-29 aprile, 5-6 maggio) di Champions League. Quattro le squadre inglesi ancora il lizza: alto, dunque, il rischio di un derby inglese

Sarà il nostro Bruno Conti a sorteggiare i quarti di finale (7-8 e 14-15 aprile) e le semifinali (28-29 aprile, 5-6 maggio) di Champions League: il sorteggio avverrà a Nyon a partire dalle 12:00. Alle 13:00, invece, saranno effettuati gli abbinamenti per i quarti di finale (9-16 aprile) e semifinali (30 aprile e 7 maggio) di Coppa Uefa. Nessuna squadra italiana è in lizza in Champions League, mentre, per quanto riguarda la Uefa, tocca all'Udinese rappresentare i colori azzurri in Europa. I friulani, infatti, pur perdendo 1-0 contro lo Zenit nella gara di ritorno degli ottavi di finale, grazie al 2-0 dell'andata si sono qualificati, per la prima volta nella loro storia, ai quarti.
I sorteggi saranno totalmente liberi. Niente teste di serie né protezioni geografiche quindi. In Champions League, come ormai quasi consuetudine, l'Inghilterra la fa da padrone. Tutte e quattro le sue rappresentanti sono ancora in lizza. I detentori del Manchester United (che hanno eliminato l'Inter negli ottavi) ed il Liverpool (che ha stradominato il Real Madrid) sembrano un gradino sopra le altre due, anche se il Chelsea, vincitore contro Juventus, pare rinato dopo sostituzione in panchina di Scolari con Hiddink. L'Arsenal, che estromettendo ai rigori la Roma ha certamente dato un grande dispiacere a Bruno Conti, ambasciatore dell'Uefa per la finale che si svolgerà il 27 maggio allo stadio olimpico di Roma, è probabilmente un po' meno attrezzato.
Le concorrenti sulla carta più pericolose per le inglesi sono lo spettacolare Barcellona di Messi, Henry e Etòo ed il Bayern Monaco di Luca Toni, Miroslav Klose e Franck Ribery. La formazione diretta da Klinsmann, pur se preceduta in campionato dall'Hertha Berlino, ha strapazzato lo Sporting Lisbona negli ottavi di finale di finale (5-0 e 7-1). Nonostante due successi in Coppa campioni-Champions League nella sua storia, il Porto svolgerà un ruolo di outsider, così come il Villarreal di Giuseppe Rossi.
Oltre all'attaccante del Sottomarino Giallo e a Luca Toni, ci sarà anche il terzino del Liverpool, Andrea Dossena, a rappresentare i colori dell'Italia in questa fase finale di Champions League: "Anche se in Premier abbiamo vinto di larga misura, la squadra da evitare in Champions è proprio il Manchester United. Una squadra come il Manchester preferirei non incontrarla nemmeno in finale, per la sua forza e anche per la rivalità che c'è con il Liverpool. Oltre all'inglese, l'altro pericolo viene dal Barcellona, una squadra offensiva capace di giocare in spazi aperti. Tra le due, senza dubbio, sarebbe meglio affrontare gli spagnoli. Tra noi e loro, sarebbe una bel match per il modo simile che abbiamo di interpretare la partita" - ha spiegato l'ex giocatore dell'Udinese.
In Coppa Uefa, oltre all'Udinese, si sono qualificate due ucraine (Dynamo Kiev e Shakhtar Dontetsk), due francesi (Olympique Marsiglia e PSG) e due tedesche (Werder Brema e Amburgo). L'ultima ad entrare nell'urna è il Manchester City, che ha portato a 5 le inglesi in Europa.

Eurosport

Milan: Marchetti sì! Per Paloschi

Federico Marchetti piace sempre di più. E anche se le parti ci tengono a specificare che l’incontro di ieri era programmato da tempo, ben prima che Abbiati si infortunasse ai legamenti, l’idea che il Milan stia pensando al portiere del Cagliari per il suo futuro è più di un’ipotesi. Ieri, nella sede di via Turati, l’incontro tra i rappresentanti del giocatore e Ariedo Braida è stato molto cordiale, ma anche molto concreto. Il portiere attualmente è in prestito, un prestito oneroso pagato un milione di euro, con un riscatto già fissato a un milione e 250 mila euro con l’Albinoleffe, la sua ex squadra. Ma dopo una stagione disputata così bene, da protagonista assoluto, è chiaro che il valore del giocatore si sia notevolmente alzato.
Ed è altrettanto chiaro che il Milan vorrebbe poter trattare l’eventuale acquisto con il Cagliari e con Cellino, visti gli ottimi rapporti che esistono tra i due club. Va detto ancora che, per capire come attorno a Marchetti si stia giocando una partita molto importante, attualmente il giocatore ha un ingaggio di circa 80mila euro. Praticamente nulla, se raffrontato ai guadagni dei suoi colleghi. Il Milan, con il Cagliari che potrebbe valutare tutto Marchetti meno di 4 milioni di euro, avrebbe anche una serie di giocatori da cedere o da dare in prestito per far sì che l’acquisto di Marchetti non sia quasi per nulla oneroso: oltre al difensore Astori, già a Cagliari, si fanno i nomi di Storari, che a Cagliari c’è stato un anno fa e che andrebbe a coprire proprio il ruolo del portiere, e/o Paloschi, visto che Cellino perderà Acquafresca, e/o Perticone, un altro difensore ora al Livorno.

Calciomercato.com

Il San Paolo un tempo inespugnabile

Dal 1995 a oggi soltanto una vittoria del Napoli sul Milan: la squadra di Donadoni alla ricerca di serenità fra le mura amiche del San Paolo, dove ha raccolto solo due pareggi nelle ultime cinque gare

Quella della scorsa stagione per 3-1 è stata l'unica vittoria del Napoli contro il Milan dal 1995 ad oggi.
Il Napoli non vince da dieci turni di campionato, in cui sono arrivate sette sconfitte e tre pareggi, incluso quello del turno precedente contro la Reggina.
I partenopei hanno raccolto solo due punti nelle ultime cinque gare casalinghe di campionato, e non sono riusciti a segnare nelle ultime due.
Il Milan detiene il miglior attacco del campionato, con 51 gol fatti finora; otto di questi gol sono arrivati negli ultimi due turni, e cinque sono stati messi a segno dall'attaccante rossonero Filippo Inzaghi.
I rossoneri vantano la più alta percentuale di realizzazione del campionato: il 14.87% dei tiri effettuati è terminato in rete.
Gli uomini di Carlo Ancelotti vantano anche la più alta percentuale di passaggi riusciti finora quest'anno: l'82%.
Quello di domenica prossima sarà il terzo scontro tra i due ex compagni di squadra in rossonero, Roberto Donadoni e Carlo Ancelotti: il bilancio è di una vittoria per parte finora.

Eurosport

Roma-Juventus, sabato sera da brividi

All'andata i bianconeri si imposero 2-0: gol di Del Piero e Marchionni

All'Olimpico va di scena il confronto numero 75 tra Roma e Juve; il bilancio vede in leggero vantaggio la Roma con 28 vittorie contro le 25 dei bianconeri, 21 sono infine i pareggi.
Il successo in casa giallorossa manca dall'8 febbraio del 2004 quando una rete di Dacourt, un rigore trasformato da Totti e una doppietta di Cassano inchiodarono il risultato su un rotondo 4-0.
La Juventus ha il terzo migliore attacco del campionato con 47 reti, dietro alle 51 di Inter e Milan; la Roma sta appena dietro i bianconeri, con 43 centri.
La Juventus ha vinto otto delle dieci trasferte in cui è passata in vantaggio per prima.
I bianconeri hanno realizzato 24 reti nel primo tempo, record stagionale in Serie A.
La Roma è la squadra che ha chiuso in parità più gare (assieme a Toro e Samp) una volta passata in vantaggio per prima, sei, ma all'Olimpico ha vinto nove volte su 11 dopo aver messo la freccia di sorpasso per prima.
La Juventus è la squadra che ha segnato più gol di testa, 14, mentre i giallorossi vantano il maggior numero di conclusioni nello specchio di porta, 167.
La Vecchia Signora detiene anche il primato di gol messi a segno su calcio di punizione diretto, cinque, quattro dei quali ad opera del capitano Alessandro Del Piero.
La Roma è la squadra che ha commesso meno falli finora, 418, ma anche quella che ha subito più espulsioni, nove.
Tre le sfide in Serie A tra Spalletti e Ranieri con quest'ultimo in netto vantaggio, due vittorie e un pareggio.

Eurosport

Ranieri-Trezeguet, caso chiuso?

Cobolli Gigli placa le acque dopo il diverbio tra l'allenatore e l'attaccante bianconero che però contro la Roma partirà dalla panchina. Intanto si guarda al futuro, con un David Silva al posto di Nedved?

Dopo il successo in rimonta contro il Bologna, che per qualche ora aveva permesso alla Juventus di riassaporare un possibile aggancio alla fuggitiva Inter risalendo a -4 dalla squadera di Mourinho, la Vecchia Signora ha ripreso a lavorare con la massima concentrazione in vista della sfida di gran lusso del prossimo sabato all'Olimpico, contro la Roma. Dopo le polemiche sorte in seguito all'eliminazione dalla Champions League per mano del Chelsea, il rapporto tra David Trezeguet e Claudio Ranieri sembra essersi ridisteso, con il francese a realizzare una doppietta nella partitella finale dell'allenamento a Vinovo.
Sulla questione si è espresso il presidente bianconero, Cobolli Gigli, che ha definitivamente catalogato il caso come "chiuso". "Ritengo sia un argomento risolto dalle dichiarazioni di Blanc nel dopopartita di sabato - ha spiegato il n°1 della Juventus - ieri ho visto Trezeguet che si allenava e Ranieri che dirigeva l'allenamento. Dobbiamo concentrarci fortemente per sfruttare ogni possibilità che avremo per vincere le partite, e mi auguro che Trezeguet si alleni bene, e che giochi quando Ranieri riterrà di farlo giocare. Dopo di che pensiamo a vincere e basta".
Intanto, proprio Trezeguet sarà a disposizione di Ranieri per il match con la Roma: epilogo scontato, d'altronde, con la penuria di giocatori a disposizione di Ranieri. Probabilmente partirà dalla panchina e sarà un ulteriore test psicologico per il francese ribelle . La Juve recupera anche Chiellini (aveva già concordato l'intervento al naso in questo periodo dopo aver avuto garanzie sul fatto di poter scendere in campo a Roma) e Nedved, ma non Legrottaglie. Il ceco andrà in panchina, perché Ranieri intende dare fiducia a Giovinco per sfruttare il suo gran momento. Scontata la conferma di Salihamidzic, l'altro uomo decisivo di sabato: a parte i suoi meriti, sono fuori causa Camoranesi e Marchionni.
Cobolli Gigli ha poi fugacemente toccato anche l'argomento mercato , punto delle ultime voci che vedrebbero il Milan fortemente interessato ad Amauri, colpo grosso della campagna bianconera della scorsa estate: il presidente della Juventus ha ribadito come sia il brasiliano sia Trezeguet siano da considerarsi invendibili. "Queste sono soltanto voci - le parole di Cobolli Gigli - Amauri è incedibile, è uno dei nostri grandi campioni. E, come lui, Trezeguet. Sono persone legate da contratti importanti a una società che vuole andare con loro".
Sul mercato della prossima estate, invece, se Mourinho va a caccia di talenti in Premier League e Galliani annuncia operazioni ridotte all'osso, la prima opzione in casa bianconera sembrerebbe volta a trovare un sostituto per Pavel Nedved, che a fine stagione potrebbe lasciare la Juventus e chiudere la carriera (David Silva, centrocampista del Valencia, sembrerebbe una delle opzioni più concrete). "I nomi al momento non si fanno - commenta Cobolli Gigli - c'è una lista e Blanc e Secco ci stanno lavorando. Ma sarà arduo trovare una soluzione alla possibile sostituzione di Nedved".

Daniele Fantini / Eurosport

Coppa UEFA - I risultati della giornata di ritorno degli ottavi

Nella serata di mercoledì si sono giocati i primi due ottavi di finale di Coppa Uefa. Le prime a qualificarsi sono il Werder Brema e l'Olimpique Marsiglia ma nel match dell'Amsterdam Arena è successo veramente di tutto

ST Etienne - Werder Brema 2-2
Forte dell'1-0 in Germania il Werder Brema giustiziere del Milan ai sedicesimi, pareggia 2-2 sul campo del Saint Etienne e raggiunge così la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Uefa. I tedeschi passano già al 6' con Prodl che stacca di testa su calcio d"angolo di Frings. Al 27' poi arriva il raddoppio della squadra di Schaaf con il solito Claudio Pizarro che ancora di testa mette a segno il 2-0 che di fatto mette in cassaforte il passaggio del turno. Nella ripresa la partita si innervosisce. Al 64' i padroni di casa accorciano le distanze con Yohan Benalouane e al 90' addiruttura il 2-2 con Grax ma il risultato non cambierà più e a passare sono dunque i tedeschi.
Ajax - Olimpique Marsiglia 2-2 dts
Ad Amsterdam succede veramente di tutto. Si comincia con i 19 arresti di persone facenti parte delle tifoserie di Ajax e Marsiglia prima dell'inizio della gara. Altri arresti sono stati effettuati in seguito a risse avvenute nella zona centrale della capitale olandese. Per questa partita era stato predisposto un notevole spiegamento di forze, visto che c'erano stati incidenti fra tifosi dell'Ajax e del Marsiglia già all'andata, e che anche in occasione dell'altra partita giocata in Olanda dalla squadra francese, quella contro il Twente, si erano verificati altri problemi di ordine pubblico.
Dopo circa 20' dall'inizio del match l'arbitro Florian Meyer è stato costretto a sospendere il gioco dopo che il giocatore olandese della squadra ospite, Boudewijn Zenden, era stato più volte 'puntato' da un raggio laser proveniente dagli spalti. Dopo aver decretato lo stop del gioco, Meyer ha voluto fare rapporto dell'accaduto al quarto uomo che a quel punto ha chiesto di diffondere un messaggio dagli altoparlanti dell'Amsterdam Arena. E' stato chiesto d'interrompere un comportamento che avrebbe potuto pregiudicare definitivamente lo svolgimento della partita. Il laser proveniva dalla curva dove abitualmente si colloca la tifoseria più accesa dell'Ajax.
Dopo la lettura del messaggio, il gioco è finalmente ripreso. E finalmente si comincia a vedere del calcio. Gli uomini di Van Basten passano al 33' con Enoh ma vengono ripresi 2 minuti dopo dalla rete di Mamadou Niang. Il 2-1 di Miralem Sulejmani nella ripresa porta il match ai tempi supplementari nei quali il Marsiglia, forte del 2-1 dell'andata, trova il gol al 105' con Tyrone Mears che vale la qualificazione ai quarti.

Marco Castellaneta / Eurosport

Milan, almeno due acquisti sennò Ancelotti va via: Alex e Adebayor o Eto'o

Il tecnico ha chiesto un difensore e una punta. Senza rinforzi, è tentato dall'offerta Real.

Il domandone è: Ancelotti resta o se ne va? Ovviamente ammesso che conquisti la qualificazione in Champions League, obiettivo minimo della società, perchè altrimenti il quesito nemmeno si pone: sarebbe la società, in quel caso, a salutare l'allenatore e a rompere il matrimonio che dura dal novembre 2001. Dal punto di vista del tecnico il discorso da approfondire è sulle prospettive del Milan. Finora Ancelotti ha accettato tutto quello che il convento gli passava, imposizioni berlusconiane incluse: gli ultimi due casi riguardano Shevchenko e Ronaldinho, quando lui aveva espresso il desiderio di avere nel gruppo un attaccante abile nel gioco aereo e un forte difensore centrale. Dal 2001 a oggi l'allenatore rossonero ha sempre adattato le sue idee agli uomini che, di volta in volta, i dirigenti gli mettevano a disposizione. E, da perfetto aziendalista quale è, non ha mai protestato imputando al mancato acquisto di un giocatore una stagione finita malamente.

Le cose, tuttavia, ora potrebbero cambiare. Anzi: cambieranno. Ancelotti non sembra più disposto a dire sì a una campagna acquisti che sarà, forzatamente, al risparmio. Alla società non ha chiesto la luna, ma almeno due rinforzi: un difensore centrale e un attaccante. Ovviamente di livello internazionale. I nomi? Alex del Chelsea come difensore, Adebayor o Eto'o per l'attacco. Con questi due elementi il Milan potrebbe fare il salto di qualità e lottare alla pari con tutti in Italia e in Europa. Se, però, questi acquisti non arriveranno (e sembra proprio che non rientrino nei piani rossoneri), allora Ancelotti potrebbe salutare tutti e andarsene. Al suo posto, Leonardo. Carletto lo aspettano tre squadre: Chelsea, Bayern Monaco e Real Madrid. La preferenza dell'allenatore va al Real. E magari potrebbe ritrovarsi ancora ad allenare Kakà.

Fonte: Gazzetta dello Sport

Benitez prolunga con i Reds

Rafa Benitez allenerà il Liverpool almeno fino al 2014. L'annuncio del prolungamento del contratto che lega club e tecnico è stato dato dal Liverpool con una nota sul sito societario

"Il mio cuore è con il Liverpool, e sono felice di aver firmato questo nuovo accordo - è il commento espresso da Benitez sul sito - Amo il club, i fans e la città, e con una società e dei tifosi del genere non potrei mai dire che non voglio rimanere. Ho sempre avuto chiaro in mente che desideravo stare qui a lungo. Quando avrò completato il mio nuovo contratto significherà che ho passato una decade qui".
"Il Liverpool è molto rispettato in tutto il mondo per la sua grande storia e il suo illustre passato - ha continuato Benitez - è mio compito preservare questi valori e scrivere un nuovo capitolo nella storia del club".
Soddisfatta ovviamente è anche la dirigenza del Liverpool: "L'accordo con Benitez è una splendida notizia - ha affermato Tom Hicks - Da quando ha iniziato ad allenare qui nel 2004, è stato l'artefice dei progressi che abbiamo compiuto e sono sicuro che continuerà su questa strada perché ha una grande voglia di portare al successo la squadra, successo che meritano i tifosi e tutti quanti lavorano per questo club".
L'arrivo di Benitez sulla panchina degli inglesi ha portato al il trionfo in Champions League nel 2005 e a un'altra finale di Champions due anni più tardi. In ambito nazionale, Benitez ha vinto l'FA Cup nel 2006. Il prolungamento del contratto pone fine alle speculazioni su un suo possibile approdo in qualche altro club europeo.

Eurosport

Caos Adriano, Milan in agguato

Per il brasiliano altra nottata in discoteca: il giocatore era con Maicon a vedere un concerto. Mou non lo ha visto al top nella rifinitura e contro la Fiorentina ha scelto Balotelli. L'attaccante poi vola a Porto Cervo. Il suo contratto scade nel 2010, i rossoneri lo seguono con interesse

È stata (forse) un’altra not tata in discoteca a impedire ad Adria no di tornare a indossare una maglia da titolare contro la Fiorentina. Vener dì scorso il brasiliano è stato avvistato fino alle 2 di notte passate all’ “Ondanoma la”, locale brasi liano non troppo lontano da San Siro dove c’era anche Maicon. Due giorni dopo la grande ama rezza di Manchester e a meno di 48 ore dalla sfida contro la Fiorentina. Inop portuna quantomeno la tempistica, so prattutto per l’attaccante di Rio che, archiviate la panchina e le velate la mentele dell’Old Trafford ( «Speravo di entrare prima» aveva detto), imma ginava di essere preferito a Balotelli come spalla di Ibrahimovic. E per completare il suo week end di fuoco, avendo 2 giorni senza allenamenti, do menica notte dopo Inter-Fiorentina in sieme ad Amantino Mancini ha preso un aereo privato e si è andato a rifugia re sulla sua barca, un Leonard 72 del valore di 2 milioni di euro, ormeggia ta al molo D di Porto Cervo Marina do ve è andata in scena una festa fino al­l’alba. L’Imperatore, ieri raggiunto a Milano dal suo procuratore Gilmar Ri­naldi, continua ad avere il contratto in scadenza con l’Inter nel 2010 ed è sem pre seguito con interesse dal Milan.

IL FATTO - Il numero 10 nerazzurro era stato anche in passato all’ “Onda nomala” e nessuno si è stupito troppo di vederlo entrare venerdì scorso nel privée, accompagnato da una ragazza con i capelli biondi e da altri amici. Al suo tavo lo, oltre a molti superal colici, anche Maicon, un altro che a quelle la titudini era già stato vi sto. I proprietari del lo cale avevano organizza to un concerto di Rei naldo do Terra Samba, famosissima band brasiliana e loro non volevano perdere un simile ap puntamento. Ecco perché entrambi erano presenti nella discoteca dove in passato sono stati avvistati anche Ro naldinho e Reginaldo, calciatori ver deoro con la musica brasiliana nel san gue. Maicon ha abbandonato il locale alla fine della performance di Reinal do do Terra Samba, mentre Adriano si è fermato anche quando i protagonisti sono diventati dj Luisinho e il cantan te Paulo Victor Mineiro scatenando l’interesse di numerose ragazze che hanno fatto di tutto per conoscerlo. Sa bato mattina l’Imperatore ha svolto in­sieme ai compagni la rifinitura prima del match contro la Fiorentina. Stavol­ta nessun ritardo come a fine ottobre quando Mourinho lo punì confinando lo in tribuna per 5 partite. Lo Special One, però, non lo ha visto al top della condizione e anche per questo gli ha preferito Balotelli. Contro i viola Adri è finito in panchina e lì è rimasto per tutta la gara. In attesa di andare in na zionale la prossima settimana, succe derà anche domenica contro la Reggi na? Probabile perché i rappor ti tra portoghe se e brasiliano, lunedì nuova mente avvistato a far shopping a Porto Cervo, so no di nuovo tesi.

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Galliani spegne i sogni dei fan rossoneri

I fan rossoneri possono anche mettersi l'anima in pace: il Milan agirà pochissimo sul mercato, almeno stando a quanto dice Adriano Galliani. La crisi economica farà pagare dazio a tutte le società e quella rossonera non sarà esente dal periodo di down della campagna di trasferimenti...

Parliamoci chiaro: la stagione del Milan non è andata bene, a prescindere da quello che sarà il risultato finale della squadra di Carlo Ancelotti in campionato. Il terzo o secondo posto che sia non sarà mai abbastanza per le pretese dei 'viziati' tifosi milanisti, ma nemmeno per ciò che aveva proclamato la società a inizio anno. "Lotteremo per lo scudetto", avevano preannunciato Galliani & Co., forti di una campagna acquisti a sensazione, anche se non troppo mirata.
Non è andata come ci si attendeva, ma neanche in questa situazione è lecito aspettarsi molto dalla prossima campagna acquisti del club di Via Turati: ad annunciarlo è lo stesso amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani che mette già le mani avanti. "I tifosi si aspettino un mercato estivo esilissimo, esangue, con scambi di giocatori ma con pochissimo movimento di denaro, a parte poche società. Questo è più che sicuro". Il dirigente rossonero è secco e lascia veramente poco spazio alla fantasia dei propri sostenitori. E nemmeno le lacune attuali verrano sanate, almeno a sentire Galliani.
Al suo arrivo in Lega calcio, il vicepresidente rossonero, assicura infatti che l'infortunio di Abbiati non spingerà la società a cercare un sostituto tra i pali: "Assolutamente no, non cambiano i portieri neanche per l'anno prossimo. Negli anni scorsi con Dida e Kalac abbiamo vinto le Champions e il Mondiale per club, quindi - taglia corto l'amministratore delegato - andiamo avanti con loro e aspettiamo Abbiati".
In tema di mercato, già si parla di qualche giocatore interista, come Maxwell, interessato a trasferirsi a Milanello. Ma su questo Galliani è secco: "Non parlo di Inter e dei suoi giocatori". Ma quando Ancelotti l'estate scorsa diceva che in ritiro avrebbe poututo esserci un giocatore che nessuno si immaginava, si riferiva a Ibrahimovic? "Con l'età - risponde con un sorriso Galliani - soffro un po' di amnesia...".
Galliani coglie l'occasione anche per dire la sua sulla Superlega europea rilanciata dal periodico France Football: "E' solo una bufalona primaverile con leggero anticipo sul primo aprile. Sono già stati venduti i diritti della Champions per i prossimi tre anni con questa formula, quindi è impensabile che si cambi, almeno per tre anni. Ho letto - ha aggiunto - che il Milan sarebbe tra i fautori e il Bayern Monaco invece il contraltare, ma non è vero, non abbiamo mai spinto".

Davide Bighiani / Eurosport

Totti ancora fermo: salta la Juve

Il capitano giallorosso non ha partecipato alla sessione mattutina a Trigoria: in fortissimo dubbio la sua presenza per la gara di sabato contro la Juventus

Il ginocchio continua a scricchiolare, e Francesco Totti è costretto ad alzare bandiera bianca per l'ennesima volta: il capitano della Roma non si è presentato a Trigoria per la sessione di allenamento mattutina, unendosi così alla lunga lista di infortunati che già affolla l'infermeria giallorossa. La sua presenza per la supersfida di sabato sera dellìOlimpico contro la Juventus è in fortissimo dubbio (per non dire appesa a un sottilissimo filo), una tegola che grava sulla squadra di Spalletti già colpita da quelle di Vucinic (mal di schiena), Taddei, Aquilani e Baptista (risentimento al polpaccio); hanno invece lavorato a parte Perrotta (bicicletta), Cassetti e Menez. Con Cicinho e Juan alle prese con le rispettive riabilitazioni, Spalletti ha avuto ha propria disposizione soltanto 13 giocatori (compresi 2 Primavera). Totti, che ha svolto soltanto fisioterapia, dovrebbe verosimilmente rientrare a pieno regime dopo la sosta per le Nazionali, nella speranza che possa recuperare uno stato di forma accettabile per trascinare la Roma a un finale di stagione in crescendo.
Il nuovo stop forzato di Totti segue direttamente l'incontro fra il capitano giallorosso e Luciano Spalletti, che ha seguito l'eliminazione dall'Europa per mano dell'Arsenal e il pareggio contro la Sampdoria che non ha permesso alla Roma di approfittare del passo falso della Fiorentina a Milano per rientrare in zona Champions. Totti, che è in attesa di una proposta di rinnovo contrattuale con la Roma ("Arriverà al momento opportuno", spiega Rosella Sensi), ha giurato fedeltà eterna ai colori giallorossi ed esternato il proprio desiderio di riconquistare il quarto posto in campionato e la Champions per la prossima stagione.
"Mi sento pronto e integro per poter giocare ancora tanti anni - ha spiegato il capitano della Roma - smetterò soltanto quando non ce la farò più, sperando che Spalletti possa allenarmi fino al termine della mia carriera. La sintonia fra me, l'allenatore e la società è totale: abbiamo tutti un unico obiettivo, il bene della Roma e soprattutto la qualificazione alla Champions League per regalare ai nostri tifosi ancora tante soddisfazioni. Questo gruppo può dare ancora tanto, e sono sicuro che lo farà indipendentemente dagli interpreti".

Daniele Fantini / Eurosport

Napoli-Milan sarà tutto esaurito, ma c'è allarme difesa

Domenica sera si gioca Napoli-Milan, una sfida dai grandi numeri che promette spettacolo e non solo in campo: il pubblico azzurro, infatti, non vuole mancare ed è già stata superata quota 25.000 biglietti venduti, si prevede il tutto esaurito.
Una tegola, però, si è abbattuta sui campani: allarme difesa. Dopo la squalifica di Aronica, la difficile condizione di Vitale (che ieri ha lavorato ancora in palestra) e l’improvvisa indisponibilità di Rinaudo non sarà semplice mettere in piedi il reparto.
Se il tecnico vorrà fare affidamento al 4-3-1-2, come contro la Reggina, è scattata l’ipotesi Montervino da schierare esterno sinistro, centrali Cannavaro e Contini e a destra Santacroce.
Tante, inoltre, le voci del mercato che girano intorno al futuro Napoli di Donadoni: tanti i nomi pubblicati sui giornali e sui siti internet su tutti si parla di Quagliarella.

Mourinho fa la lista della spesa: 100 milioni per 6 nomi

Oltre 100 milioni di euro per acquistare sei giocatori della Premiership e costruire un'Inter da Champions League: questa la strategia di mercato di Josè Mourinho, per la prossima estate. Secondo il tabloid Daily Mirror, nel prossimo incontro con il presidente Massimo Moratti, l'allenatore portoghese presenterà un elenco di giocatori di suo gradimento, tutti provenienti dal campionato inglese, con i quali vuole dare l'assalto all'Europa nella prossima stagione. Sei calciatori «di qualità e carattere», perchè - rivela una fonte interna al club nerazzurro - «Mourinho ritiene che l'Inter non abbia speranze contro avversarie inglesi, se resteranno i giocatori scelti a suo tempo da Roberto Mancini».

ECCO I NOMI - Nell'elenco dei preferiti del portoghese, dunque, compaiono il difensore del Manchester United, Nemanja Vidic, il centrocampista dell'Arsenal, Abou Diaby, l'esterno del Tottenham, Jermaine Jenas, e tre giocatori del Chelsea: John Obi Mikel, Ricardo Carvalho e Didier Drogba. All'inseguimento di Vidic ci sarebbe però anche il Milan, un concorrente in più per strappare il difensore serbo allo United.

DECO TORNA IN LIGA? - Tra i possibli partenti dallo Stamford Bridge - scrive oggi il Daily Star - anche il portoghese Deco: l'Atletico Madrid ha già pronta un'offerta di 6 milioni di euro per riportare il nazionale portoghese in Liga dopo una stagione poco fortunata in Inghilterra. Il trasferimento, discusso tra il direttore sportivo Jesus Garcia Pitarch e l'agente del giocatore Jorge Mendes, mancherebbe solo dell'ufficialità.

tuttosport

Mourinho graziato; Mazzarri s'infuria

Sola una multa per il tecnico dell'Inter, espulso contro la Fiorentina nel match di domenica sera. Squalificato, invece, l'allenatore della Sampdoria - "Sono stati usati due pesi e due misure..."

"Esistono due pesi e due misure. Io voglio solamente essere rispettato e trattato come tutti gli allenatori. Ci sono delle regole che devono valere per tutti. Io sono andato via correttamente dal terreno di gioco". Walter Mazzarri, allenatore della Sampdoria espulso da Rosetti nell'ultimo turno di campionato (nel 2-2 con la Roma, ndr), non ha proprio digerito la decisione del giudice sportivo di non squalificare Josè Mourinho, cacciato nel posticipo con la Fiorentina.
Mazzarri è un fiume in piena e non le manda certo a dire: "Lo stop mi danneggia proprio in una gara, quella con il Toro, fondamentale. Domenica volevo solamente far valere le mie ragioni, raccontando i fatti alle autorità competenti. Nel referto arbitrale si è parlato di frasi ingiuriose e del fatto che io avrei battuto le mani, mentre invece questo gesto, immediatamente successivo al rigore segnato dalla Roma, era diretto ai miei giocatori come incitamento".


Il tecnico blucerchiato ha ricevuto un turno di squalifica, mentre al suo collega interista è andata decisamente meglio. Oltre il danno, dunque, la beffa. Mourinho, infatti, ha rimediato solamente un"ammonizione con diffida e una multa di 10.000 euro "per avere, al 49' del secondo tempo, contestato platealmente l'operato arbitrale uscendo dall'area tecnica; recidivo", come ha motivato il giudice sportivo.

Alessandro Brunetti / Eurosport

Il futuro di Ibra? All'Inter, per ora

Il procuratore di Ibrahiomovic, Raiola, interviene sulle voci di mercato riguardanti il suo assistito, con parole che difficilmente potranno tranquillizzare i tifosi nerazzurri

Per ora sembra fantamercato. Ma quante volte in passato il fantamercato si è dimostrato alla fine meno fanta, e più reale, di quanto pensassimo? Chi avrebbe scommesso, nei primi mesi del 2001, sul passaggio di Zidane dalla Juve al Real? O per restare a casi ben più recenti, quanti avrebbero dato credito, lo scorso autunno, alle voci di una dirigenza milanista disposta ad ascoltare offerte di qualsivoglia tipo per Kakà? Eppure il brasiliano è stato tanto ma tanto vicino ad abbandonare la Serie A, e fosse stato per Berlusoni e Galliani...
La voce clamorosa di questi giorni, ormai lo sapete, è che il matrimonio tra l'Inter e Zlatan Ibrahimovic potrebbe essere meno solido di quanto si credeva. Solo illazioni, per ora, innesacate da gesti e parole dello svedese domenica scorsa, durante e dopo Inter-Fiorentina: la reazione violenta e rabbiosa, rivolta alle tribune, dopo il magnifico gol del 2-0; e la risposta sibillina all'inevitabile domanda: "Stai già pensando alla prossima Champions con l'Inter?" "Dobbiamo vedere..." .
La delusione della Champions, insomma, quest'anno ha lasciato strascichi pesanti anche sull'Intoccabile della formazione nerazzurra, che in campionato sta vivendo la sua miglior stagione (già eguagliati i 17 gol segnati nel 2007/2008), ma che ancora una volta non è riuscito a lasciare il segno in Europa. La Champions è ovviamente obiettivo primario per ogni campione che si rispetti. Ancora di più per chi, come Ibra, di titoli nazionali ne ha vinti fin troppi, e ormai forse vede nello scudetto poco più che un premio consolazione. Il punto è che Ibra, a 28 anni, potrebbe iniziare a temere che l'Inter, e il calcio italiano in generale, non siano il trampolino migliore per puntare a quel traguardo. Ed ecco allora le voci di un suo crescente malumore, cui contribuirebbe a quanto pare anche un raffreddamento nel finora idilliaco rapporto con Mourinho. Tanto che secondo alcuni ci sarebbero già stati i primi contatti tra l'agente del giocatore, Raiola, e la dirigenza del Barcellona, che pare la destinazione preferita del gigante di Malmoe.
A spegnere queste voci è intervenuto oggi lo stesso Raiola. Ma sapendo come funzionano queste cose, le smentite d'obbligo del procuratore sono forse un'ulteriore fonte d'inquietudine per i supporter nerazzurri. "Con quel 'dobbiamo vedere' - ha detto Raiola - voleva solo dire che prima c'è da vincere scudetto e Coppa Italia, e poi vedremo la Champions... Se poi mi si chiede se è arrabbiato per l'eliminazione dalla Champions, rispondo di sì, e anche molto. Ha il mal di pancia più degli altri perché gli manca solo la Champions, che vuole ottenere in tutti i modi". Sul futuro immedaito del fuoriclasse nerazzurro, l'agente sembra avere pochi dubbi, ma le sue parole lasciano comunque più di un dubbio sui reali desideri di Ibrahimovic: "Ha un contratto di quattro anni e per adesso lo rispettiamo, non c'è alcun problema. O l'Inter cede il cartellino o gli scade il contratto: senza la collaborazione dell'Inter, Zlatan non se ne può andare".
Come a dire, anche volendo Zaltan non potrebbe andarsene. Ma vuole o no? Chissà. Quello che è certo, è che si inizia a parlare di qualcosa che, fino a poche settimane fa, nessuno osava nemmeno immaginare. Anche perché se l'ipotetica offerta del Barça fosse davvero quella circolata in queste ore (40 milioni più Eto'o ), forse Moratti un pensierino ce lo farà veramente.

Guido Guenci / Eurosport

Come aprono i giornali: Juve su Mexes

Le aperture dei giornali sono dedicate al calciomercato, Juve su Mexes, Milan su Adriano e l'Inter cerca di tenere Ibra.

La Gazzetta dello Sport

Sappiamo che Ibra ha il mal di pancia, ma glielo faremo passare così
Branca è certo di riuscire a trattanere lo svedese. Pronto un piano di mercato per convincerlo. Jimenez sbotta: "A volte mi sento un fantasma".

Rivoluzione in Formula 1
Campione chi vincerà più gare, Montezemolo furioso e deluso.

Esulta Parma. Frenatina per Bari e Livorno
Serie B, 31.a giornata

Corriere dello Sport

Milan, anche Adriano!
Oltre a Maxwell, i rossoneri vogliono strappare l'attaccante all'Inter.

Rivoluzione in F1. La Ferrari furiosa
Cambia tutto: diventa campione del mondo chi vince più Gran Premi.

E Ranieri convoca Trezeguet per Roma

Tuttosport

Juve su Mexes
Ai bianconeri piace il centrale della Roma. Braccio di ferro col Milan che tenta Amauri.

Novellino: "E' tutta colpa mia ma adesso il Toro lo salviamo"
"Voglio recuperare subito Rosina che in coppia con Bianchi, farà i gol necessari per tenerci in A"

Svolta storica: titolo a chi vince più GP

Il Consiglio mondiale della Federazione internazionale si è riunito a Parigi e ha stabilito una nuova regola: il pilota che vince più Gran Premi sara' campione del Mondo nel 2009. Ma la Fota non ci sta...

Incredibile ventata di novità in Formula Uno. Il campione del mondo del prossimo campionato piloti sarà il driver che avrà conquistato il maggior numero di Gp nel corso della stagione. A stabilirlo è il Consiglio della Federazione Internazionale (Fia) riunitosi oggi a Parigi.
Come si legge direttamente sul sito della Federazione, "il Consiglio ha accettato la proposta avanzata da Formula One Management (che detiene i diritti commerciali del Mondiale, ndr) di assegnare il titolo piloti al driver che avrà vinto il maggior numero di gare durante la stagione". "Se due o più piloti - si legge sempre nella nota - termineranno il campionato con lo stesso numero di successi, il titolo verrà attribuito a chi avrà ottenuto più punti".
E' una sorta di rivoluzione copernicana per la F1, che manterrà comunque i punteggi del passato: 10 al primo classificato, 8 al secondo e 6 al terzo. Il campione del mondo sarà quindi chi, alla fine del Mondiale, avrà ottenuto il maggior numero di successi parziali mentre, alle sue spalle, la classifica verrà stilata in base ai punti raccolti durante l'anno.
Resta invece tutto invariato per quanto riguarda il Mondiale costruttori: la classifica sarà infatti determinata in base ai punti che ogni pilota del team guadagnerà gara per gara. Bocciate, infine, le proposte di Ecclestone, che avrebbe voluto l'assegnazione di medaglie ricalcando quello che è il modello olimpico, e quella avanzata dalla Fota, l'associazione dei team del circus, che avrebbe voluto portare a 12 i punti guadagnati dal pilota che vince il singolo Gran Premio, e darne 9 al secondo e 7 al terzo.

Per quanto riguarda il budget, la Fia ha stabilito che nella prossima stagione (2010) i team che lo vorranno potranno anche gareggiare con vetture che rispettano un tetto di 33 milioni di euro, cifra che dovrà coprire ogni spesa. "In alternativa alla gestione ai sensi della normativa esistente, che deve rimanere stabile fino al 2012, tutte le squadre avranno la possibilità di competere con auto costruite e gestite secondo un tetto di spesa - ha spiegato la Fia - che dovrà coprire tutte le spese". Le squadre che opereranno in questo regime "avranno maggiore libertà tecnica, potendo sviluppare, tra l'altro, ali mobili e un motore non soggetto al congelamento dello sviluppo".
Novità anche per quanto riguarda i test: ai team sarà concesso di effettuarli tra la fine della stagione e il 31 dicembre dello stesso anno e potranno essere fatti solo per tre volte da un pilota emergente che non ha disputato più di tre gran premi nei 24 mesi precedenti.
Pronta la replica della Fota che, attraverso una nota, "esprime delusione e preoccupazione per quanto stabilito in maniera unilaterale". Lo afferma il presidente della associazione dei team di F1, Luca Cordero di Montezemolo. "Il nuovo quadro regolamentare definito dalla Fia a partire dal 2010 rischia di stravolgere la vera essenza della Formula 1 e i principi che lo rendono uno degli sport più popolari e più attraenti" ha aggiunto "Visti i tempi e le modalità con cui queste modifiche sono state decise riteniamo necessario esaminare attentamente la nuova situazione e fare di tutto per mantenere, in momenti così difficili, un quadro regolamentare stabile senza continui stravolgimenti che creano solamente sconcerto e confusione nelle case automobilistiche, nei team, nel pubblico e negli sponsor". Presupposti buoni per l'inizio di stagione, che si avvicina inesorabilmente.....

Andrea Tabacco / Eurosport

Serie A: tutti gli occhi su Roma-Juve

Serie A, 29esima giornata.

Le prime squadre a scendere in campo saranno Catania e Lazio, alle 18 di sabato 21. Tra le due chi ha più da perdere è la Lazio, reduce dal pesante ko interno con il Chievo e leggermente sfavorita nella lavagna Better (a 2,85). La squadra di Zenga viaggia invece verso una salvezza tranquilla e il fattore campo la dà anche un piccolo vantaggio, a 2,45. L'ora e mezza di altissima tensione è invece prevista per le ore 20.30. Una Roma rimaneggiatissima causa squalifiche ed infortuni si prepara ad ospitare una Juventus altrettanto zoppicante (tra gli indisponibili Nedved, Chiellini e Trezeguet). Per entrambe i tre punti sono fondamentali, sia per la rincorsa alla zona Champions (Roma) sia per quella sull'Inter (Juve). La posta in gioco fa sì che le due squadre siano quasi alla pari, con i giallorossi a 2,60 e i bianconeri a 2,70. Un pareggio pagherebbe invece 3,10. Tutto facile, almeno sulla carta, per l'Inter, che domenica a S.Siro ospiterà la Reggina. Eloquenti le previsioni, con un minimo 1,15 per la vittoria dei nerazzurri e un impossibile 16,00 per i calabresi, in un testacoda che sembra non avere storia. Tutte le altre squadre in lotta per la salvezza sono invece favorite, nonostante gli impegni non facili. Il Bologna è a 2,20 sul Cagliari (3,25), il Lecce a 2,25 cerca l'agnognata vittoria contro l'Atalanta (3,20), il Torino (alla stessa quota dei pugliesi) se la vedrà con la Sampdoria (3,30), mentre il Chievo punta a bissare l'inatteso successo di domenica scorsa ospitando un buonissimo Palermo (2,85). Più semplici i compiti di Fiorentina (1,45) e Genoa (1,80), alle prese con Siena (8,00) e Udinese (4,50). Alle 20.30, infine, l'altro match clou del turno, che vedrà di fronte Napoli e Milan, con i partenopei in cerca di una vittoria di prestigio che faccia tirare il fiato, anche se la quota a 3,00 li mette in posizione di svantaggio rispetto ai rossoneri (2,30).

(PRIMAPRESS)

Milan, spunta l'idea Marchetti

Dopo il grave infortunio ad Abbiati e la prossima partenza di Dida i rossoneri starebbero pensando al portiere del Cagliari. Intanto per la difesa continua la caccia a Maxwell, ormai in rotta con Mourinho

Lavori in corso in casa Milan, a cominciare dai portieri. L'infortunio ad Abbiati ha riaperto il problema dell'estremo difensore che i rossoneri si erano già portati dietro almeno per un paio d'anni.
Nelle ultime stagioni Dida aveva accusato qualche incertezza di troppo e così Carlo Ancelotti si era deciso a riportare a Milano Abbiati per provare a puntare su di lui. Christian stava rispondendo alla grande. Poi il crack di Siena, con conseguente rottura del legamento crociato del ginocchio destro e prossima operazione. I tempi saranno piuttosto lunghi e oltre a questa stagione, l'ex portiere dell'Atletico Madrid rischia di dover saltare anche la fase iniziale della prossima.
Ecco quindi che la dirigenza rossonera si è vista improvvisamente costretta a tornare sul mercato. Dida non convince ormai da un po' e le ultime 10 partite di campionato gli serviranno più che altro come vetrina, per poi essere probabilmente ceduto al miglior offerente.
Galliani avrebbe messo gli occhi su Federico Marchetti, portiere classe 83' che si sta ben mettendo in luce con il Cagliari. Marchetti ha una valutazione di mercato ancora relativamente bassa. Potrebbe partire da Cagliari con 3-5 milioni nei quali rientrerebbe anche il cartellino di Perticone, difensore centrale in forza al Livorno ma di proprietà rossonera che piace tanto a mister Allegri.
Oltre a Marchetti, il nome nuovo per la difesa rossonera è quello di Maxwell Scherrer Cabelino Andrade, più semplicemente Maxwell . Il terzino nerazzurro è in rotta con Mourinho e non sta certo disdegnando la corte del diavolo.
Secondo quanto confermato dal suo stesso agente Mino Raiola nel futuro del brasiliano non ci sarebbe più in maglia nerazzurra. "Al momento non vedo come possa esserci un futuro per Maxwell all'Inter - ha detto Raiola - . Lui è il miglior terzino sinistro d'Europa e ha sempre avuto delle richieste, che non mancheranno nemmeno quest'anno. Il Milan? E' un'ipotesi che non escludo".
La stima di Ancelotti per Maxwell è nota. Proprio il tecnico emiliano ha recentemente definito l'ex difensore dell'Ajax "uno dei migliori giocatori di fascia in circolazione". Parole a cui fanno seguito quelle di Galliani, che a proposito di Maxwell ha risposto con un sarcastico "Maxwell? Raiola quest'anno ci ha già portato Mattioni...".
Insomma, le premesse sembrano esserci tutte.

eurosport

Rosetti ammette l'errore in Samp - Roma, squalificato Padalino

Roberto Rosetti è l’arbitro numero 1 al mondo, non solo secondo gli statistici dell’IFFHS, ma anche secondo la Uefa che agli ultimi Europei lo ha designato, primo nella storia, sia a dirigere la partita d’apertura che la finale fra Germania e Spagna. Per il fischietto torinese non si tratta però di un periodo felicissimo: la sua particolarità (l’essere iscritto alla sezione arbitrale di Torino), lo esclude automaticamente dall’essere designato per le partite della Juventus, e così la sua carriera è costellata dalla direzione di gran parte dei big match delle due milanesi e della Roma.

Proprio in queste gare si stanno accumulando errori che hanno sorpreso lo stesso designatore Collina, che vede in Rosetti il suo erede designato. Prima è arrivato il Derby di Milano con il gol di Adriano convalidato e un rigore negato ad Inzaghi che ha fatto imbufalire i rossoneri, domenica la gara Sampdoria - Roma nella quale è stato protagonista di un errore tecnico che ha del clamoroso per un arbitro della sua esperienza.

In occasione del rigore del pari giallorosso, trasformato da Julio Baptista, ha ammonito Lucchini graziando il vero autore del fallo su Tonetto vale a dire Padalino che era già stato ammonito e avrebbe dovuto abbandonare il campo. In questo modo la Roma ha di fatto giocato in 10 contro 11 per buona parte del secondo tempo quando avrebbe dovuto beneficiare di un riequilibro che poteva essere determinante nell’equilibrio della

Rosetti ha ammesso la gaffes e questo avrà conseguenza nelle decisioni del Giudice Tosel che toglierà l’ammonizione a Lucchini determinando la squalifica di Padalino, la partita, come previsto dal regolamento nel nostro campionato, non verrà ripetuta.

All’estero in una situazione del genere la ripetizione sarebbe obbligata, ma la Serie A non prevede questa possibilità. La “lentezza” nell’adattare le regole nostrane è arcinota, basta citare il caso della regola che prevede di far ripartire le gare sospese per cause di forza maggiore dal minuto in cui è avvenuta la sospensione e con il risultato acquisito in quel momento, da anni applicata nei maggiori campionati europei e arrivata in Italia solo da quest’anno.

calcioblog

Vendere Ibra per vincere la Champions League

Quarantaquattro anni senza Coppa Campioni, ops oramai Champions League. E' questa la triste ma, inattaccabile, statistica che condanna tutti i tifosi nerazzurri ad ammirare in bianco e nero le immagini dell'ultima coppa dalle "grandi orecchie" che ha varcato la sala dei trionfi di via Durini.

Poi il nulla, tante illusioni, ma soprattutto molte, moltissime delusioni. Basti pensare alle ultime quattro edizioni che hanno visto uscire malamente i nerazzurri prima ai quarti (contro il non irresistibile Villarreal) e poi per tre edizioni di fila agli ottavi. Milanisti e juventini, nel frattempo, si divertono infierendo sul malcapitato amico o collega interista con frasi ad effetto ("sono interista ed esco sempre agli ottavi"), simpatici video o vignette che spopolano sui maggiori social network del momento.

Il povero interista non può nemmeno aggrapparsi alla convincente prestazione messa in luce a Manchester, e non può far altro che fidarsi del santone portoghese arrivato la scorsa estate a Milano proprio per provare a vincere la tanto agognata Coppa cosa che a lui è già riuscita per altro con il Porto. Il primo tentativo è andato male, ma il santone lusitano ha tranquillizzato tutto il popolo nerazzurro: "Io e la società stiamo già progettando la squadra per l'anno prossimo: la rosa è buona, ma per vincere la Champions servono i campioni".

Eccoci dunque al punto: la Coppa Campioni si vince con i Campioni. Ma l'Inter non li ha? O ne ha pochi? O sono "finti campioni"? Il problema però è un altro: Mourinho a quanto pare non vuole più allenare la squadra di Mancini. Per restare a Milano, il portoghese vuole almeno 3-4 innesti di assoluta qualità. Ma Moratti dove può trovare le montagne di euro necessarie per accontentare il santone portoghese?

Una soluzione, forse paradossale, c'è: per vincere la Coppa Campioni, si vende il Campione numero uno della rosa e si costruisce la squadra che vuole il mago lusitano. Perché no? Vendere Ibrahimovic e acquistare 3 o 4 campioni. Bestemmia! Vendere Ibra? Ma come.... Non è la stella indiscussa dell'Inter? Non è uno dei giocatori più forti al mondo? In casa Inter non sono anni che si sponsorizza lo svedese come prossimo vincitore del Pallone d'Oro?

Già, ma si parla sempre del prossimo. Ed è proprio questo il punto. Ibra è sicuramente un grandissimo campione, ma non un fenomeno. O meglio: lo svedese è decisivo in Italia, ma in Europa si trasforma. Un po' come "dottor Jekyll e mr. Hyde". Quando parte la musichetta della Champions, l'attaccante cresciuto nei vicoletti di Malmoe diventa un giocatore qualsiasi, anzi un attaccante con una preoccupante idiosincrasia verso il gol. In Svezia, con la maglia della sua nazionale, dicono abbia esattamente lo stesso problema. Un'allergia impressionante, incomprensibile, ma testimoniata dalle zero reti messe a segno nelle 16 presenze nella fase a eliminazione diretta della massima competizione europea. E non si parla solo di Inter, ma anche di quando Ibra vestiva la maglia dell'Ajax, prima, e della Juventus, poi.

Il prossimo 3 ottobre, lo svedese compirà 28 anni, non molti ma neppure pochi; il suo ginocchio solo un anno fa aveva cominciato a lanciare i primi segnali di pericolo, e in Europa ci sono ancora molti club disposti a fare follie per acquistarlo: ecco tre valide motivazioni che potrebbero spingere Moratti a vendere Ibra. Una mossa a sorpresa, impensabile fino a pochi mesi fa, un po' pazza forse: ma d'altronde l'Inter è una squadra pazza. Lo dice anche l'inno nerazzurro. Una scelta coraggiosa, fuori dagli schemi, ma probabilmente necessaria se Moratti vuole finalmente emulare papà Angelo in Europa e nel mondo. C'è solo un piccolissimo rischio: cosa succederebbe se Ibra lasciasse veramente Milano andando poi a vincere la Champions con un'altra maglia, magari quella del Barcellona...?

eurosport

Malouda va alla Juve, la chiave è Robinho

Voci di mercato insistenti: Malouda è il sogno dei bianconeri. La chiave per arrivare al francese del Chelsea è Robinho. Abramovich pronto anche alla follia per Dani Alves

Ibra nell'occhio del ciclone. Il mercato già impazza, anche se all'apertura delle trattative estive, mancano più di tre mesi. E l'asso svedese sarebbe la prima scelta del Barcellona. Il club blaugrana però non punta solo all'attaccante dell'Inter, ammesso che il patron Moratti sia disposto a privarsene, e comincia a sondare per la stella del Valencia e della nazionale iberica David Villa. Secondo il quotidiano 'Sport', lo spagnolo è in cima alla lista dei preferiti del tecnico Pepe Guardiola, che sta cercando un grande attaccante in vista della prossima stagione. L'ex centrocampista si accontenterebbe anche dell'eroe degli ultimi europei, quel Fernando Torres che tutti vogliono. Se dalla dirigenza dei 'Reds' dovesse arrivare il due di picche, la società catalana busserebbe alla porta del Lione per portare al 'Nou Camp' niente meno che Karim Benzema.
Oltremanica, come sempre, i tabloid inglesi vanno a nozze con queste voci: secondo il 'Sun', il Chelsea sta da tempo facendo una corte spietata a Robinho. Il brasiliano è da sempre in cima ai desideri di Roman Abramovich: nelle prossime settimane il 'blues' studieranno un piano per portare a Londra il giocatore al Manchester City, dove finora ha messo a segno undici gol in campionato. Già la scorsa estate il club londinese aveva richiesto l'ex attaccante del Real Madrid, ma l'offerta di 32 milioni di euro da parte dei 'Citizens' era prevalsa. Ora però Robinho sta attraversando un periodo di astinenza al gol (otto partite) e voci vicine alla squadra rivelano che Mark Hughes sarebbe deluso dal suo scarso impegno e avrebbe perso la pazienza.
Non solo Robinho per il Chelsea, anche un altro brasiliano è nel mirino: secondo il 'Mirror', Abramovich sta tornando alla carica per Dani Alves, approdato la scorsa estate dal Siviglia al Barcellona. Per il laterale brasiliano il magnate russo sarebbe pronto alla follia, cioè pagare l'astronomica clausola di rescissione che ammonta solo' a 90 milioni di euro. Se dovesse mandare in porto il doppio colpo verdeoro, qualcuno al Chelsea potrebbe essere di troppo.
Tra questi potrebbe esserci, Florent Malouda, che alla Juventus hanno già identificato come possibile erede di Pavel Nedved. Il ceco a fine stagione appenderà le scarpe al chiodo e i bianconeri fortemente interessati al nazionale francese, sacrificato dal Chelsea per arrivare a Robinho. Secondo il Sun, da Vinovo sta per arrivare un'offerta di circa 12 milioni di euro e il club torinese sarebbe già giunto a un accordo di massima con l'agente del giocatore, anche se il sogno proibito della Signora esta David Silva del Valencia.
I dirigenti Secco e Blanc intanto voleranno in Germania a fine mese per presentare le offerte per Diego e Rafinha. Per portare alla corte di Ranieri il centrocampista brasiliano del Werder Brema sono pronti 18 milioni, mentre per il laterale dello Schalke l'offerta sarà di 11 milioni. Un investimento cospicuo con Poulsen e Tiago pronti ad essere sacrificati per fare cassa. Più difficile privarsi David Trezeguet, anche se uno scambio indiretto con Benzema, in rotta con il Lione, non è poi un'ipotesi così remota. Sempre che l'Inter non decida di soffiare Diego e fare così uno sgambetto alla Juventus

Eurosport

Svelato il mistero, ecco il Final Rome

Durante una cerimonia svolta nei giardini di Colle Oppio, è stato presentato il pallone che verrà utilizzato nella finale di Champions League. Si chiama Final Rome e, a detta degli esperti, è assolutamente innovativo nel design e nella struttura

Con lo slogan "Welcome to the history" è stato presentato nella mattina di lunedì nella splendida cornice della Terrazza del Colle Oppio il pallone dell'Adidas per la finale di Champions League che avrà luogo a Roma il prossimo 27 maggio. Unico nel design e nei colori che richiamano le nuances proprie della città eterna, il nuovo pallone sarà uno degli indiscussi protagonisti della finale.
Chi meglio di Rudi Völler poteva presentare il pallone che verrà utilizzato in finale? Nessuno! Lui che a Roma ha vinto con la maglia giallorossa. Lui che a Roma è diventato campione del mondo nel 1990. Lui che si è sempre espresso in favore della realizzazione di nuovi stadio per il calcio nella capitale. Völler, vedendo il pallone, non ha potuto che fare i complimenti: "Il design è davvero unico, la struttura è studiata in modo tale da permettere un'aderenza ottimale tra il pallone e lo scarpino. Sarà veloce e questo potrebbe far venire un brutto mal di testa ai portieri... E' davvero bello, faccio i miei complimenti a chi lo ha studiato".
Complimenti davvero meritati. Il nuovo prodotto è innovativo per la saldatura termica, la struttura a 14 pannelli e la nuova trama superficiale 'decorata' con una serie di stelle rosse, bordate oro su uno sfondo grigio.
E con il motto scelto da Adidas "All roads lead to Rome", tutte le strade portano a Roma, resta solo il rammarico che a sfilare per le vie della capitale e a prendere a calci il Final Rome (questo il nome del pallone) non ci sarà neanche una squadra italiana.

Caterina Camerlengo / Eurosport

In cantiere la Superlega Europea Rimpiazzerà Champions e Uefa

Potrebbe partire dal 2012. France Football illustra l’idea del nuovo campionato europeo per società. Ci saranno quattro squadre italiane


Una ‘Superlega' europea potrebbe vedere la luce nel 2012. Il magazine francese ‘France Football’ propone un dossier nel quale illustra l’idea del nuovo campionato europeo per società, progetto a cui starebbero già lavorando i club.

Il torneo, articolato in 3 categorie, dovrebbe rimpiazzare la Champions League e la Coppa Uefa garantendo alle squadre ricavi nettamente superiori a quelli attuali. Il progetto non verrebbe attuato senza il placet della Uefa, la federazione continentale.

Lo schema a cui fa riferimento ‘France Football’ prevede l’organizzazione di un supertorneo articolato in 38 o 42 date. Di conseguenza, verrebbe ridimensionata l’importanza dei tradizionali campionati nazionali. Ci saranno quattro squadre italiane, quattro inglesi e quattro spagnole, piu' tre francesi e tre tedesche. Portoghesi, olandesi, scozzesi e belgi saranno ''dosati'' sapientemente.

Stando al periodico francese, il progetto di Superlega, si articolerà in tre divisioni - serie A, B e C - con promozioni e retrocessioni. In prima divisione si ritroveranno le attuali ‘’grandi’’ della Champions League, mentre in serie B finirebbero le medio-piccole della Champions più le migliori della coppa Uefa.

L’accesso non avverrebbe soltanto in base a criteri sportivi, ma anche a ‘’bonus storici’’ o a ‘’inviti’’ che potrebbero favorire questo o quel club tradizionalmente forte ma al momento in crisi. Tutto da stabilire il criterio con il quale i vincitori delle competizioni nazionali accederanno a questo Supercampionato.

France Football fa i nomi di alcune delle squadre che hanno sottoscritto il progetto: Milan, Manchester, Real Madrid, Barcellona, Inter, Porto e Lione. Spaccato il Bayern Monaco per l’opposizione di Karl-Heinz Rummenigge.

Per Platini, che al contrario manifesta la sua preferenza per l’antica formula delle coppe europee (in Champions solo i campioni), l’Uefa ‘’ascolterà tutti, è un’organizzazione democratica. Alla fine spetterà all’esecutivo pronunciarsi. Fosse per me tornerei alle origini delle Coppe europee, alle partite ad eliminazione diretta fin dal primo turno. Ma bisogna stare a sentire tutti e analizzare quello che ci propongono".

il sole 24 ore

Sogno Juventus, tutto passa da Roma

Sabato sera all'Olimpico la supersfida Roma-Juventus: solita emergenza per la squadra di Spalletti, che rischia di non avere nè Totti nè Aquilani. La Signora sogna una storica rimonta alla capolista Inter

Ancora una gara in notturna, ancora una grande sfida. Passa dalla trasferta con la Roma la rincorsa della Juventus all'Inter. La sfida tra Del Piero e Francesco Totti rischia però di saltare per la presenza in dubbio del capitano giallorosso ancora dolorante al ginocchio destro, lo stesso per cui ha giocato gli ottavi di Champions contro l'Arsenal con un vistoso tutore.
Per l'anticipo contro i bianconeri Spalletti si troverà a dover far fronte ad una nuova emergenza: il tecnico non avrà sicuramente a disposizione Cassetti, Perrotta, Juan Cicinho e Taddei. Aquilani ha ancora la caviglia infiammata e dovrà rispettare in questi giorni, il programma di recupero con fisioterapia. Juan ha ricevuto l'autorizzazione della società per andarsi a curare in Brasile dove rimarrà una decina di giorni. Sabato ci saranno anche quattro squalificati: Diamoutene, Pizarro, Motta e De Rossi, per cui la società ha fatto ricorso vista la squalifica di due giornate comminatagli a seguito dell'espulsione ricevuta contro l'Udinese.
E di fronte ci sarà una Signora assetata di punti: le giornate corrono, e il distacco dalla vetta non cambia, ma la squadra di Ranieri insiste. E per tenere viva la speranza scudetto prova anche a recuperare Trezeguet. Che sarà pure un "bambino viziato", ma con un fiuto per il gol come pochi altri. E l'assenza di Amauri pesa. Guai muscolari permettendo, veri o diplomatici che siano, all'Olimpico 'Trezegol' dovrebbe esserci. Stesso discorso, ma con tutti altri presupposti, per Sebastian Giovinco. Il giovane campioncino è stato grande protagonista della vittoria in rimonta contro il Bologna. Il futuro, con Nedved a un passo dall'addio, è tutto suo, anche se il ruolo sulla fascia sinistra gli sta un po' stretto, come conferma il suo procuratore Claudio Pasqualin, contento però di aver respinto tutte le ipotesi di cessione. Anche lo scambio con Cassano.
Dunque il piccolo Sebastian ha tutte le carte in regola per restare in bianconero e seguire le orme di capitan Del Piero. Che, a 34 anni suonati, non pare intenzionato a perdere il vizio del gol. La prima doppietta di questa stagione contro il Bologna ha proiettato il numero dieci a quota 257 reti, tra campionato e coppe. Nella classifica dei migliori bomber ha addirittura superato un mostro come Boninsegna, e sta per agguantare niente meno che Gabetto. Nomi che hanno fatto la storia del calcio. Quella a cui lui spera di aggiungere ancora qualche pagina. Compresa quella di uno scudetto vinto in rimonta quando ormai sembrava già cucito sulla maglia dell'Inter. L'impresa, è già capitata nella stagione 1966-1967 e si è ripetuta nel 2002. Sperare, dunque, è lecito....

Eurosport

"Milan secondo, missione possibile!"

La Juve è lontana ancora cinque punti ma l'ultimo successo ha dato un'iniezione di fiducia a Carlo Ancelotti, che ora intravede il secondo posto: "La distanza dalla Juve non è tantissima e abbiamo lo scontro diretto in casa"

Con la vittoria di Siena il Milan ha rinsaldato il terzo posto con tante certezze in più: Inzaghi è in stato di grazia, Pato è sempre più strepitoso e Pirlo ha ripreso a sfornare assist. Se ci aggiungiamo che preso saranno pienamente recuperati Kakà, Ronaldinho e Seedorf (peraltro egregiamente sostituito da Flamini), il tecnico Ancelotti può sorridere e non nasconde di puntare alla seconda piazza. "E' un obiettivo possibile perché la distanza dalla Juve non è tantissima e abbiamo lo scontro diretto in casa, quindi c'é la possibilità di agganciarli. L'obiettivo comunque è giocare bene e finire al meglio la stagione" spiega Ancelotti che ha partecipato assieme ad Adriano Galliani, alla presentazione di un torneo di calcio a sette al quale parteciperanno 64 oratori milanesi.
Di fronte alla platea di qualche centinaio di ragazzi, il tecnico ha ricordato delle tante ore passate in oratorio da ragazzo a consumare scarpe giocando a pallone, prima di tornare al presente per rispondere alle domande sui tanti infortuni che affliggono la sua squadra. "E' un anno sfortunato per il Milan e lo dimostra l'ultimo infortunio di Abbiati: nessuno poteva farci nulla, talvolta il destino punisce in maniera eccessiva". Meno grave di quello del portiere sembra invece essere il guaio che ha fermato nuovamente Kakà: "Ha preso un pestone ma fortunatamente non è una ricaduta. Deve solo smaltire l'ematoma e speriamo di recuperarlo domenica.
Galliani gli fa eco: "Purtroppo è un anno terribile e preoccuparsi non serve a nulla", aggiunge l'ad rossonero che conferma la totale fiducia allo staff medico, assolto pienamente. Ma a tenere banco è anche il mercato: dalle prossime settimane si tornerà a parlare di trasferimenti, nell'ottica di un nuovo portiere ma non solo.
L'interista Maxwell ha fatto capire che non gli dispiacerebbe trasferirsi al Milan. "E' un ottimo difensore di fascia, uno dei migliori", è il giudizio di Ancelotti. Mentre Galliani mette le mani avanti: "Ha lo stesso bravissimo procuratore di Mattioni, un terzino, non possiamo mica fare una collezione". Secco invece l'ad rossonero sugli scambi di frecciate tra Milanello e Appiano Gentile: "Faremo in modo che l'Inter non parli più del Milan e nessuno dei nostri tesserati parlerà più dell'Inter e del suo allenatore". Difficile che in via Durini decidano di seguire la stessa strada, visto il temperamento dello 'Special One'....

Paolo Sperati / Eurosport

Dida: è tutto nelle tue mani..

Il prof. Martens ha confermato la diagnosi. Per Christian Abbiati si prospetta un lungo stop. Ora tocca a Dida

Si spengono le speranze in casa Milan. Christian Abbiati si è sottoposto ad una visita specialistica ad Anversa e il prof. Martens ha, purtroppo, confermato la diagnosi: lesione ai legamenti del ginocchio destro. Lo ha reso noto la società rossonera con un comunicato ufficiale. Abbiati svolgerà per due/tre settimane un lavoro di riabilitazione, per poi tornare nuovamente in Belgio per l'intervento chirurgico.
Quanta sfortuna per il club di via Turati in questa stagione. Dopo gli infortuni di Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Bonera, Ronaldinho e Kakà si rompe anche Christian Abbiati. Vero pilastro della difesa rossonera, il portiere è tornato, in questa stagione, alle luci della ribalta, vincendo l'ennesima battaglia di una carriera che lo ha prima esaltato con il Milan di Zaccheroni nel campionato 98-99, quindi reso comparsa, poi riproposto ai vertici a Torino con la Juventus, riportato nel dimenticatoio e costretto alla fuga spagnola all'Atletico Madrid, fino al definitivo ritorno a Milanello.
L'estremo difensore rossonero ha restituito al Milan di Ancelotti la sicurezza tra i pali che l'annata disastrosa di Nelson Dida aveva cancellato, e adesso proprio il brasiliano si ritrova, servita su un piatto d'argento, la chance di riscattarsi e di dimostrare di essere ancora il campione che regalò, con le sue parate, la coppa dalle grandi orecchie al Milan nella finale di Manchester contro la Juventus.
Il popolo rossonero difficilmente dimentica, ma è in grado di perdonare. L'errore sul gol di McDonald che ha dato la vittoria al Celtic nella scorsa edizione della Champions League e la sceneggiata successiva dopo l'innocuo buffetto ricevuto dal solitario invasore sono ancora nella memoria collettiva, ma un grande giocatore è tale quando, dopo una caduta, è in grado di rialzarsi con umiltà e determinazione. Nelson Dida, in passato, ha già dato prova di coraggio. Tutti ricordano la papera contro il Leeds che eliminò il Milan dalla Champions nel 2000. Allora si pensava che il brasiliano non si sarebbe più ripreso e, invece, a testa bassa, il portiere è riuscito a riconquistare l'affetto dei tifosi.
Si dice che, nella vita, certi treni passino una volta soltanto. Il destino regala a Dida una seconda preziosa occasione. Secondo voi il portiere saprà coglierla al volo?

Valentina Resta / Eurosport
payperuse.eu