I numeri della 30/giornata

L'Udinese non batte l'Inter dal 2004. Il Milan ha vinto le ultime cinque sfide casalinghe contro il Lecce, segnando 17 reti


Atalanta - Fiorentina
L'Atalanta non batte la Fiorentina in campionato da sei incontri, in cui si registrano quattro pareggi e due vittorie viola, inclusa quella dell'andata a Firenze. La Fiorentina ha sempre segnato due reti nelle ultime quattro sfide di campionato contro l'Atalanta. Le ultime due sfide di campionato disputate a Bergamo tra queste due squadre sono terminate col medesimo risultato (2-2). L'Atalanta non pareggia in casa dallo scorso 2 novembre (0-0 col Lecce); da allora gli uomini di Gigi Del Neri hanno collezionato sette vittorie e tre sconfitte tra le mura amiche in campionato. La Fiorentina ha raccolto solo cinque punti nelle ultime sei trasferte di campionato, in cui sono maturate tre sconfitte, due pareggi ed una sola vittoria. Undici i precedenti disputati tra i due tecnici nella massima serie: Cesare Prandelli vanta sette vittorie su Del Neri, un successo per l'attuale tecnico dell'Atalanta, tre i pareggi.

Cagliari - Catania
L'ultima volta in cui il Cagliari è riuscito a segnare più di un gol al Catania nella massima serie risale all'aprile 1966 (vittoria interna per 3-1); da allora, i sardi hanno segnato una sola rete in sei occasioni, non riuscendo a segnare in una, per un totale di tre pareggi, tre sconfitte ed una sola vittoria contro i siciliani in campionato. Il Cagliari non è riuscito a segnare in tre delle ultime quattro gare casalinghe di campionato, in cui ha rimediato due sconfitte ed un pareggio. L'unico precedente tra Massimo Allegri e Walter Zenga nella massima serie è stato la vittoria dei siciliani per 2-1 nella gara d'andata di questo campionato.

Juventus - Chievo
Juventus e Chievo si sono affrontate 11 volte in Serie A: i bianconeri sono imbattuti, con 10 vittorie ed un pareggio finora. La Juventus è reduce da cinque vittorie consecutive in campionato; Del Piero & co. hanno realizzato otto reti nelle ultime due giornate, di cui sette nel corso dei secondi 45 minuti di gioco. Il Chievo ha raccolto 10 punti nelle ultime quattro giornate di campionato, segnando sette gol e subendone solo uno; questa serie positiva ha permesso agli uomini di Domenico Di Carlo di salire a quota 30 punti, a +6 dalla zona retrocessione. Il mister bianconero, in serie A, non è mai stato battuto dal tecnico degli scaligeri: due i precedenti disputati finora, una vittoria per Ranieri ed un pareggio.

Milan - Lecce
Il Milan ha vinto le ultime cinque sfide casalinghe di campionato contro il Lecce, segnando in totale 17 reti. Il Lecce ha raccolto solo due punti nelle ultime sette giornate di campionato, frutto di due pareggi casalinghi, mentre ha perso le ultime tre trasferte consecutive subendo nove gol in totale. Questa sfida metterà di fronte la squadra che ha ottenuto più calci di rigore a favore finora in campionato (il Milan, nove) e quella che ne ha ottenuto meno (il Lecce, uno). Gli uomini di Carlo Ancelotti vantano il maggior numero di gol messi a segno su azione finora in campionato, 36. La squadra di Gigi De Canio condivide con la Reggina la peggior difesa del campionato finora, con 48 gol subiti. I precedenti disputati tra i due tecnici nella massima serie vedono Carlo Ancelotti in vantaggio su De Canio per due vittorie ad una, nessun pareggio finora.

Palermo - Torino
Il Palermo è imbattuto nelle ultime cinque sfide casalinghe di campionato contro il Torino, in virtù di quattro vittorie prima del pareggio della scorsa stagione al Barbera per 1-1. I granata hanno raccolto un solo punto nelle ultime quattro giornate di campionato, e sono reduci da tre sconfitte consecutive. Il Palermo sta mostrando grande discontinuità di risultati nel corso del 2009, in cui sono maturate sei vittorie, cinque sconfitte ed un pareggio per gli uomini di Davide Ballardini. Se da un lato il Palermo è l'unica squadra ad avere sempre vinto da situazione di vantaggio quest'anno (13 volte su 13), il Torino ha perso più di tutti da situazione di svantaggio, 15 volte su 17, con due pareggi. La sconfitta nel turno precedente contro la Sampdoria è costata l'esonero a Walter Novellino, sostituito da Giancarlo Camolese, già protagonista della promozione in Serie A nella stagione 2000/01. L'unico precedente tra l'attuale tecnico granata e Ballardini nella massima serie è terminato col successo dell'attuale tecnico rosanero.

Reggina - Genoa
Quello di domenica prossima sarà il quarto confronto tra Reggina e Genoa nella massima serie: i calabresi si sono imposti nell'unico precedente disputato finora al Granillo, mentre il Genoa ha avuto la meglio nei successivi due a Marassi, incluso il 4-0 dell'andata di quest'anno dove l'attaccante argentino Diego Milito fu assoluto protagonista, realizzando una tripletta. Il 79 % dei gol del Genoa (31 su 39) sono stati realizzati quest'anno nel corso dei secondi tempi; 14 di questi sono arrivati nel corso del quarto d'ora finale di gara, un record. 16 di questi gol sono stati messi a segno da Milito, che non ha ancora fatto centro nel corso del primo tempo in questo campionato. Al contrario, la Reggina ha segnato solo 12 gol nel corso dei secondi 45 minuti di gioco finora, nessuna squadra ha fatto peggio in campionato quest'anno. I calabresi hanno il peggior attacco di questa competizione con 22 gol messi a segno finora (di cui solo nove su azione), ovvero solo l'8% dei tiri effettuati in totale, un record negativo quest'anno in Serie A. Entrambi i due precedenti disputati tra Nevio Orlandi e Giampiero Gasperini vedono l'attuale tecnico del Genoa vittorioso sul collega della Reggina, senza subire alcun gol.

Roma - Bologna
La Roma non batte il Bologna in campionato dal novembre 2003; da allora, il Bologna si è imposto in due occasioni, prima di bloccare i giallorossi sull'1-1 nelle ultime due sfide. Gli uomini di Luciano Spalletti hanno vinto una sola gara nelle ultime sei giornate di campionato; tre pareggi e due sconfitte completano il quadro. Il Bologna ha racimolato un solo punto nelle ultime quattro trasferte di campionato, 1-1 a Napoli. Il Bologna è riuscito a tenere la porta inviolata solo tre volte quest'anno, un record negativo in Serie A. La Roma detiene il primato dei cartellini rossi subiti finora in questo campionato, nove, tuttavia ha commesso il minor numero di falli quest'anno, 434. In occasione della gara d'andata pareggiata al Dall'Ara per 1-1, Mihajlovic fece il suo esordio come allenatore su una panchina di Serie A; da allora il Bologna ha collezionato 20 punti in 19 partite, frutto di quattro vittorie, otto pareggi e sette sconfitte sotto la gestione del tecnico serbo.

Sampdoria - Napoli
Il risultato delle ultime quattro sfide di campionato tra Sampdoria e Napoli è sempre stato di 2-0, con due successi per parte. La Sampdoria è reduce da due pareggi e tre vittorie nelle ultime cinque gare casalinghe di campionato. L'attaccante Giampaolo Pazzini, arrivato in blucerchiato lo scorso gennaio dalla Fiorentina, ha già realizzato otto reti in dieci presenze di campionato in blucerchiato. I partenopei non vincono da undici turni di campionato, in cui sono arrivate sette sconfitte e quattro pareggi, inclusi i due nelle ultime due giornate sotto la gestione del nuovo tecnico Roberto Donadoni. Inoltre hanno realizzato una sola rete nelle ultime cinque gare di campionato. La vittoria per 2-0 ottenuta al San Paolo nella gara d'andata aveva permesso al Napoli di agganciare il Milan al secondo posto in classifica, un punto dietro all'Inter; da allora il Napoli ha ottenuto solo 14 punti nelle successive 18 partite, precipitando in 11ma posizione. I precedenti disputati tra Walter Mazzarri e Donadoni nella massima serie finora sono due: un pareggio ed una vittoria per l'ex CT della Nazionale.

Siena - Lazio
Quella di domenica prossima sarà l'undicesima sfida tra Siena e Lazio nella massima serie: i precedenti vedono i biancocelesti in vantaggio per quattro successi a tre sui toscani, con quattro pareggi. Sia Lazio che Siena sono reduci da due sconfitte nelle ultime due giornate. Gli uomini di Marco Giampaolo hanno subito il minor numero di ammonizioni finora in questo campionato, 52. Nel corso degli ultimi 12 mesi la Lazio ha pareggiato solo due volte in trasferta in campionato, una volta un questo campionato a Udine, ed una nella scorsa stagione a Parma; nove sconfitte e sette vittorie completano il quadro. Delio Rossi è imbattuto nei cinque precedenti disputati contro Giampaolo nella massima serie: quattro i successi dell'attuale tecnico della Lazio (incluso quello dell'andata per 3-0) ed un pareggio finora.

Udinese - Inter
L'ultima vittoria dell'Udinese sull'Inter in campionato risale al febbraio 2004 (2-1 per i friulani a San Siro); da allora l'Inter ha vinto quattro volte, e le cinque rimanenti sfide si sono concluse in parità. L'Udinese è imbattuta da sei gare di campionato disputate tra le mura amiche, in cui sono maturate tre vittorie ed altrettanti pareggi. La doppietta segnata nel turno precedente alla Reggina ha permesso all'attaccante nerazzurro Zlatan Ibrahimovic di superare il suo record personale di gol in una stagione di Serie A e raggiungere Marco Di Vaio in vetta alla classifica stagionale dei cannonieri a quota 19. L'Inter è l'unica squadra della Serie A a non aver ancora subito calci di rigore finora in questa stagione. L'unico precedente tra i due tecnici in Serie A è quello della gara d'andata vinta dall'Inter di José Mourinho per 1-0 a San Siro.

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Qualificazioni Mondiali 2010 SudAfrica - Il regolamento

Europa

Girone 1
Portogallo, Svezia, Danimarca, Ungheria, Albania, Malta

Girone 2
Grecia, Israele, Lettonia, Lussemburgo, Moldova, Svizzera

Girone 3
Repubblica Ceca, Irlanda del Nord, Polonia, San Marino, Slovacchia, Slovenia, Ungheria

Girone 4
Azerbaigian, Finlandia, Germania, Liechtenstein, Russia, Galles

Girone 5
Armenia, Belgio, Bosnia Herzegovina, Estonia, Spagna, Turchia

Girone 6
Kazakistan, Bielorussia, Croazia, Inghilterra, Ucraina, Andorra

Girone 7
Austria, Far Oer, Francia, Lituania, Romania, Serbia

Girone 8
Italia, Bulgaria, Cipro, Georgia, Irlanda, Montenegro

Girone 9
Islanda, Macedonia, Olanda, Norvegia, Scozia

Sud America
Paraguay, Colombia, Perù, Bolivia, Uruguay, Argentina, Brasile, Venezuela, Cile, Ecuador

Nord e Centro America
Costa Rica, El Salvador, Honduras, Messico, Trinidad&Tobago, Stati Uniti

Africa

Gruppo A (Togo, Camerun, Marocco, Gabon)
Gruppo B (Mozambico, Nigeria, Kenya, Tunisia)
Gruppo C(Rwanda, Algeria, Egitto, Zambia)
Gruppo D (Ghana, Benin, Sudan, Mali)
Gruppo E(Costa d'Avorio, Malawi, Burkina Faso, Guinea)

Asia
Gruppo 1 (Australia, Giappone, Bahrain, Qatar, Uzbekistan)
Gruppo 2 (Corea del Sud, Corea del Nord, Iran, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti)

Oceania
Nuova Zelanda, Nuova Caledonia, Fiji, Vanuatu

IL REGOLAMENTO

Dall'Europa passano in 13. Per arrivare tranquilli al sorteggio del 4 dicembre 2009, a Città del Capo, occorre vincere il gruppo. Altrimenti serve il secondo posto: le 8 "migliori seconde" decise in base alla classifica avulsa tra le prime 5 di ogni gruppo, si affronteranno in 4 spareggi (andata e ritorno). Quindi: la "peggior seconda" resta a casa.
All'Africa andranno 6 posti, padroni di casa compresi.
Al Sud America 4 Nazionali, e la quinta spareggia con la quarta nordamericana.
Quattro posti anche per l'Asia, la quinta spareggia con la vincente dell'Oceania.

Maicon, offerta del Real Madrid

Sembra ufficiale l'offerta del Real Madrid per Maicon. A dirlo il quotidiano As, secondo il quale il procuratore del giocatore avrebbe confermato l'offerta inviata all'Inter nei giorni scorsi.

Il laterale destro risulta da tempo nel mirino delle Merengues e a quanto pare la trattativa ha avuto inizio. Non è stato rivelato il nome dell'autore del fax, dettaglio non certo di secondaria importanza vista la situazione incerta del club spagnolo, in piena tempesta societaria e in attesa di un nuovo presidente eletto dai soci. Tutto fa pensare al solito Florentino Pérez, in corsa proprio per la presidenza (il suo sarebbe un importante ritorno alla guida del prestigioso club).
Da vedere adesso la reazione del presidente Moratti, che già in passato aveva dichiarato l'asso brasiliano incedibile. E da analizzare e valutare i dettagli del giocatore, legato all'Inter fino al 2013 e con un salario importante, intorno ai 4 milioni annuali e, a quanto pare, in tentativo di ulteriore aumento.
Voci di mercato attendibili? Strategia contrattuale? Ancora presto per dire, per adesso non resta che attendere nuove indiscrezioni, soprattutto dalla stampa iberica, molte volte protagonista di interessanti indiscrezioni rivelatesi poi realtà.

Andrea Prete / Eurosport

Argentina, che botta! Gran Kakà nel Brasile

Sconfitta clamorosa dell'Argentina che viene travolta 6-1 dalla Bolivia. Maradona non cerca scuse a fine partita, "sono stati superiori, mentre noi abbiamo sbagliato praticamente tutto". Il Brasile, invece, dimentica il pareggio con l'Ecuador e liquida 3-0 il Perù: convincente prova di Kakà

Dopo il 4-0 rifilato al Venezuela, sconfitta che ha del clamoroso quella rimediata dall'Argentina di Diego Armando Maradona allo stadio Hernando Siles di La Paz contro la Bolivia.
L'1-6 rimediato contro i boliviani rappresenta il peggior risultato di sempre dell'Argentina nei gironi eliminatori. In classifica è una battuta d'arresto pesantissima per l'albiceleste che rimane ferma a 19 punti e perde così l'opportunità di avvicinarsi al Paraguay capolista a quota 23. E che ora deve guardarsi le spalle, con Brasile Cile che hanno già messo la freccia per il sorpasso.
Carrizo è determinante nei primi minuti di gioco con almeno due parate decisive: a nulla valgono però gli interventi del portiere della Lazio, perché al minuto 11 la Bolivia trova il gol dell'1-0 grazie a Martins (è la prima rete subita dall'Argentina da quando Maradona è CT della Seleccion).
L'Argentina accusa il colpo e, sebbene mantenga il possesso palla, sono gli avversari a rendersi pericolosi in più di una circostanza: solo la traversa ferma la conclusione di Da Rosa al quarto d'ora.
Lucho Gonzalez illude i suoi con una gran conclusione da lontano che vale il provvisorio 1-1, ma la Bolivia corre di gran lunga di più, e finisce per dilagare. Due gol di Botero, uno su rigore, mandano le squadre a riposo sul 3-1 per la Bolivia, quindi Torrico e un'altra doppietta di Botero, per il poker personale dell'attaccante boliviano, fissano il risultato sull'imbarazzante finale di 6-1.
""I miei giocatori hanno fatto cio' che gli ha permesso di fare l'avversario, che e' stato migliore. Punto. Non ci sono altre motivazioni, l'altitudine non c'entra" - il lapidario commento di Diego Maradona - Mi pare che la Bolivia abbia disputato una grandissima partita, giocando bene, e praticando un ottimo calcio e credo che qualsiasi squadra avesse giocato oggi contro di loro, avrebbe sofferto come abbiamo sofferto noi. E io ho sofferto con la squadra ogni gol era una pugnalata al cuore".

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Sorride, invece, il Brasile che dopo il deludente pareggio con l'Ecuador ha superato 3-0 il Perù grazie alla splendida doppietta nel primo tempo di Luis Fabiano. Il bomber del Siviglia ha aperto le danze al 18' per poi ripetersi 11 minuti più tardi; nella ripresa c'è gloria anche per il Viola Felipe Melo che ha fissato il risultato sul definitivo 3-0. Buone indicazioni per gli 'italiani': oltre a Felipe Melo, Kakà è stato autore di un'ottima prova e in campo per tutti i novanta minuti. Convincente prova del solito Julio Cesar, mentre hanno trovato spazio anche gli altri due rossoneri, Pato e Ronaldinho che hanno giocato uno scampolo di partita.
Due pareggi nelle altre due partite del gruppo sudamericano: Cile-Uruguay 0-0, Ecuador-Paraguay 1-1.

La CLASSIFICA:
1. Paraguay 24
2. Brasile 21
3. Cile 20
4. Argentina 19
5. Uruguay 17
6. Colombia 14
7. Ecuador 14
8. Venezuela 13
9. Bolivia 12
10. Peru' 7

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Qualificazioni Mondiali 2010 - Tutti i risultati del 1 aprile

La Lituania cade ancora 1-0: Olanda a valanga. Nel girone dell'Italia vince la Bulgaria, non la Georgia

GRUPPO 1

Ungheria-Malta 3-0
Non perdono un colpo i magiari, che vincono la quarta partita del girone e vanno a quota 13 in classifica. Basta un gol all'inizio, quello di Hajnal al 6', e uno in coda, di Zoltan Gera all'80'. In extremis arriva anche la ciliegina sulla torta servita da Juhasz. E Malta rimane ultima tristemente a quota 1.

Danimarca-Albania 3-0
Se l'Ungheria vince, i danesi non sono da meno e salgono a quota 13. Bastano 6' per decidere il match. Al 31' va a rete Leon Andreasen, al 37' Soren Larsen. Chiude i conti lo juventino Poulsen all'80'.

GRUPPO 2

Lettonia-Lussemburgo 2-0
Preziosissimo successo della Lettonia, che con un gol per tempo ha la meglio sul Lussemburgo. Apre le marcature Zigajevs al 44", le chiude Verpakovskis al 75". Con questo risultato la Lettonia sale a 10 punti, agganciando temporaneamente Grecia e Svizzera al primo posto. Il Lussemburgo non si muove da quota 4.

Grecia-Israele 2-1
Dopo il pareggio di sabato, gli ellenici stendono Israele e allungano salendo a +4 sui rivali. Salpingidis porta in vantaggio i padroni di casa al 33', ma Barda al 59' pare pregiudicare il tutto. Al 67', invece, Samaras segna il gol della vittoria su rigore. Per la Grecia i punti in classifica sono 13.

Svizzera-Moldova 2-0
Tengono la testa del girone insieme alla Grecia i padroni di casa. Bastano un gol per tempo. Nel primo di Nkufo, nel secondo di Frei.

GRUPPO 3

Repubblica Ceca-Slovacchia 1-2
Il match più sentito della serata termina con un risultato che fa malissimo ai padroni di casa. Sestak va in gol al 22', ma lo juventino Grygera pareggia al 30'. Il gol della vittoria arriva all'83', segnato da Jendrisek. Ora la Slovacchia è a 12 punti, +4 sui rivali.

Polonia-San Marino 10-0

Diluvio di gol. Quattro reti di Smolarek, due di Bosuski e Lewandoski, più marcature singole di Jelen e Saganowski. La Polonia va a 10 punti. San Marino non si muove da quota zero.

Irlanda del Nord-Slovenia 1-0

Continua il sogno dei britannici. Basta una rete di Feeney al 75' per conquistare il secondo successo in cinque giorni. L'Irlanda del Nord resta prima con 13 punti.

GRUPPO 4

Liechtenstein-Russia 0-1
Basta una rete segnata al 38' da Zyrianov per la squadra di Hiddink. La Russia con questo risultato resta agganciata alla Germania e va a 12 punti. Secondo posto in solitaria.

Galles-Germania 0-2
I vice-campioni d'Europa passano con il minimo sforzo. Ballack dopo 11' mette la partita in discesa, un autogol di Williams al 48' chiude tutto. La Germania va a 16 punti e tiene la Russia a distanza.

GRUPPO 5

Estonia-Armenia 1-0
Partita di sofferenza per l'Estonia, che riesce a trovare i tre punti soltanto all'83', quando a insaccare è Puri. Per i padroni di casa si tratta del primo successo. I punti in classifica divengono 5, ma il penultimo posto davanti all'Armenia (ferma a 1) resta.

Turchia-Spagna 1-2
Le Furie Rosse se ne vanno con il bottino pieno da Istanbul e sono a un passo dal Sud Africa. Semih Senturk lancia gli uomini di Terim al 26', ma nella ripresa pareggia Xabi Alonso su rigore (63'). E al 92' Riera porta via i tre punti. Spagna a punteggio pieno, 18 punti.

Bosnia-Belgio 2-1
Due gol di Dzeko tra 12' e 15' chiudono subito la contesa. Al 60' Witsel lascia il Belgio in dieci e a poco vale la marcatura di Swets all'89'. La Bosnia resta seconda con 12 punti, il Belgio è fermo a 7.

GRUPPO 6

Kazakhistan-Bielorussia 1-5
Successo roboante degli ospiti, che con questa vittoria vanno a quota 6, -1 temporaneo da Ucraina e Croazia. Il Kazakhistan passa in vantaggio con Abdulin dopo soli 10' e si illude. Nella ripresa, però, il match si capovolge. Aleksandr Hleb pareggia al 48', seguito da una doppietta di Kalachev e dai gol di Stasevich e Rodionov. I padroni di casa restano penultimi con 3 lunghezze.

Andorra-Croazia 0-2
Successo importante per gli ospiti che tengono il secondo posto con 10 punti e soprattutto ritrovano Eduardo, in gol al 35'. La prima rete è invece stata segnata da Klasnic al 15'.

Inghilterra-Ucraina 2-1
Crouch porta in avanti la squadra di Capello, ma nella ripresa pareggia Shevchenko. Nel finale arriva il gol di Terry. E l'Inghilterra continua a punteggio pieno.

GRUPPO 7


Austria-Romania 2-1
Durissima mazzata per la nazionale orfana di Mutu. Al 24' Tanase illude la Romania, ma Hoffer un minuto dopo pareggia e al 44' garantisce i tre punti ai padroni di casa. L'Austria va a 7 punti. La Romania resta a 4 e saluta il Sud Africa

Francia-Lituania 1-0
Franck Ribery è sempre più il salvatore della patria. Come già accaduto sabato, basta un suo gol (75') per decidere la sfida. Nel giorno del compleanno, bella soddisfazione per il genio del Bayern Monaco. La Francia non convince ma sale a 10 punti e supera proprio la Lituania.

GRUPPO 8

Bulgaria-Cipro 2-0
Segnali di vita da parte dei padroni di casa, che trovano il primo successo delle qualificazioni. Ad aprire il match è stata la rete di Popov all'8', a chiuderlo la rete di Makriev al 94'. La Bulgaria sale a 7 punti, Cipro resta ferma a 4 nel girone che comprende anche l'Italia. Per la squadra di Stoilov pare comunque davvero troppo tardi.

Georgia-Montenegro 0-0
Niente da fare per la squadra di Hector Cuper. I padroni di casa non vanno oltre uno scialbo pareggio a reti inviolate contro la nazionale battuta sabato scorso dall'Italia e, dopo il ko rimediato a Cipro, devono incassare un'altra pesante bocciatura. Entrambe le squadre restano in coda con 3 punti.

Italia-Irlanda 1-1
Espulso Pazzini dopo 3', Iaquinta apre le marcature al 10'. Per gli azzurri sembra fatta, ma all'87' pareggia Robbie Keane.

GRUPPO 9

Olanda-Macedonia 4-0
Gli Oranje non si fermano più. Una doppietta di Kuyt, più i gol di Huntelaar e van der Vaart garantiscono altri tre punti all'Olanda, sempre prima con 15 punti.

Scozia-Islanda 2-1

Vittoria sofferta per i padroni di casa. Al 39" McCornack porta in avanti la Scozia, ma Sigurdsson al 54" la gela. Al 65" Fletcher mette tutto a posto e ora la Scozia è seconda da sola con 7 punti.

fonte: Eurosport

Brasile, tre gol al Perù

La nazionale brasiliana ha sconfitto 3-0 il Perù in una gara valida per le qualificazioni ai Mondiali 2010 che si è disputata allo stadio Beira-Rio di Porto Alegre.
Il portiere nerazzurro Julio Cesar è stato in campo 90', Adriano non è stato utilizzato.La gara è stata decisa da due gol di Luis Fabiano e da una rete di Felipe Melo.

Qualificazioni mondiali 2010: vincono Spagna, Germania e Inghilterra

Tutti i risultati dei gironi europei delle qualificazioni per i mondiali in Sud Africa.

Calcio. Poche sorprese nei match giocati ieri e validi per le qualificazioni ai mondiali 2010 che si terranno in Sud Africa.
I campioni d'Europa della Spagna hanno vinto in Turchia per 2-1, portando a 11 le proprie vittorie consecutive. Vantaggio turco con Semih Senturk, pareggio di Xabi Alonso e goal della vittoria di Riera. Primo posto ormai certo nel girone per gli spagnoli.
Vince anche l'Inghilterra di Capello, due a uno, in casa contro l'Ucraina. In rete Crouch e Terry per gli inglesi, mentre la rete del momentaneo pareggio era stata segnata da un redivivo Shevchenko.
Una rete di Ballack e un autogol di Williams permettono invece alla Germania di espugnare Cardiff e di sconfiggere 2-0 il Galles. Negli altri match, da segnalare la vittoria della Francia per uno a zero contro la Lituania, grazie a Ribery, e la vittoria slovacca, per due a uno, nel "derby "contro la Repubblica Ceca, giocato a Praga.

Risultati e classifiche:

Gruppo 1
Ungheria-Malta 3-0
Danimarca-Albania 3-0

Danimarca 13
Ungheria 13
Portogallo 6
Svezia 6
Albania 6
Malta 1

Gruppo 2
Grecia-Israele 2-1
Svizzera-Moldova 2-0
Lettonia-Lussemburgo 2-0

Svizzera 13
Grecia 13
Lettonia 10
Israele 9
Lussemburgo 4
Moldova 1

Gruppo 3
Irlanda del Nord-Slovenia 1-0
Polonia-San Marino 10-0
Rep. Ceca-Slovacchia 1-2

Irlanda del Nord 13
Slovacchia 12
Polonia 10
Repubblica Ceca 8
Slovenia 8
San Marino 0

Gruppo 4
Galles-Germania 0-2
Liechtenstein-Russia 0-1

Germania 16
Russia 12
Finlandia 7
Galles 6
Azerbaigian 1
Liechtenstein 1

Gruppo 5
Bosnia H.-Belgio 2-1
Estonia-Armenia 1-0
Turchia-Spagna 1-2

Spagna 18
Bosnia Herzegovina 12
Turchia 8
Belgio 7
Estonia 5
Armenia 1

Gruppo 6
Kazakistan-Bielorussia 1-5
Andorra-Croazia 0-2
Inghilterra-Ucraina 2-1

Inghilterra 15
Croazia 10
Ucraina 7
Bielorussia 6
Kazakistan 3
Andorra 0

Gruppo 7
Austria-Romania 2-1
Francia-Lituania 1-0

Serbia 12
Francia 10
Lituania 9
Austria 7
Romania 4
Far Oer 1

Gruppo 8
Georgia-Montenegro 0-0
Bulgaria-Cipro 2-0
Italia-Irlanda 1-1

Italia 14
Irlanda 12
Bulgaria 7
Cipro 4
Montenegro 3
Georgia 3

Gruppo 9
Olanda-Macedonia 4-0
Scozia-Islanda 2-1

Olanda 15
Scozia 7
Islanda 4
Macedonia 3
Norvegia 2

fonte: sabatoseraonline

Lippi mischia ancora le carte: Lancia Iaquinta al posto di Rossi

Questa sembra essere l'indicazione dalla rifinitura mattutina, in merito al tridente d'attacco completato da Pepe e Pazzini. Il ct risponde al Trap: "Forse l’Irlanda ci considera un gigante come Golia, di sicuro non si sente ‘piccola’ come Davide"

Bari, 1 aprile 2009 - Dovrebbe esserci Iaquinta al fianco di Pepe e Pazzini a completare il tridente d’attacco dell’Italia. Sono queste le indicazioni che arrivano dalla rifinitura mattutina diretta da Marcello Lippi, prima della gara con l’Irlanda valida per le qualificazioni ai Mondiali in Sudafrica del prossimo anno.

Davide contro Golia: Giovanni Trapattoni ieri ha usato un’altra delle sue similitudini per inquadrare Italia-Irlanda di questa sera, e a distanza il ct azzurro Marcello Lippi gli risponde: ‘’Trap ha detto tante cose alla vigilia, come sempre: lui condisce le gare di grande sagacia e anche di grande simpatia. Forse l’Irlanda ci considera un gigante come Golia, di sicuro non si sente ‘piccola’ come Davide’’, ha detto Lippi.

Lippi ha anche risposto a Sacchi, che in un suo articolo ha parlato di calcio italiano non spettacolare. ‘’Nel mondo - ha detto - di grandissimo calcio io non ne vedo. Né a livello di club né a livello di Nazionale. Ma tenuto conto del poco tempo che hanno a loro disposizione, mi sembra che le nazionali giochino tutto sommato abbastanza bene’’.

Le mani del City su Gigi Buffon

01 aprile 2009 - "La vita è fatta a scale, chi le scende e chi le sale". A salire sono le quotazioni di Buffon a scendere quelle di Vieri. Ma la Borsa del calcio non premia nemmeno Totti. L’estremo difensore potrebbe dire addio alla Juve ed essere chiamato a sprangare la porta del Manchester City: i petrolieri che dirigono i destini della squadra inglese si dicono disposti a sborsare una valanga di quattrini pur di costruire attorno a lui una squadra direttamente proporzionale allo spessore del loro portafogli.
Il costo di Gigi Buffon - A dir la verità sono cose che dicono da tempo, ma finora di affari veri non se ne sono ancora visti e ritirare il portiere dalla vetrina bianconera ha un costo che si aggira sui 50 – 60 milioni di euro. Il vento della crisi sta colpendo un po’ tutti, maneggiare un po’ di liquidità potrebbe interessare anche alla Vecchia Signora (ma il City vorrà spendere davvero così tanto?). La Madama, d’altro canto, benché Cobolli Gigli abbia più volte giurato che anche l’anno prossimo la rete della Juve sarà protetta dalle parate di Buffon, sta dando qualche occhiata qua e là per individuare chi potrebbe accollarsi l’eredità dell’azzurro.
I probabili sostituti - Nomi se fanno a iosa: Handanovic, Marchetti e Manninger i più gettonati, anche perché il Gigi nazionale ha detto più volte di essere aperto ad un'esperienza all'estero qualora arrivasse un'offerta importante. “Al momento non c'é nulla, ma é una maniera intelligente di ragionare”, spiega il presidente bianconero. Che peraltro ha anche qualche altra grana da pelare: sembra che Trezeguet stia brigando per accasarsi con il Chelsea, altra blasonatissima del campionato inglese.
Del Piero e Cassano - Alla Juve avere nel portafogli moneta spendibile a stretto giro di banche potrebbe rivelarsi utile per acquistare le alte prestazioni di Antonio Cassano, anche per ammorbidire l’ad della Samp Beppe Marotta, sempre molto restio quando si disquisisce sulla cessione del suo pupillo. Con i blucerchiati il barese sta bene, oltretutto con Pazzini in attacco, e con Palombo gregario di lusso, i doriani sperano di rinverdire l’era dello scudetto firmato dal duo Vialli – Mancini. Un desiderio che potrebbe concretizzarsi: Alex Del Piero è piuttosto restio a vedersi messo in discussione in una zona del campo che ritiene ancora di sua competenza.
Il triste addio di Vieri - “La rabbia di oggi serbala a domani” è un proverbio che non si adatta a Bobo Vieri che invece si è adirato subito per i fischi raccolti dai tifosi dell’Atalanta nell’amichevole di Bellinzona giocata sabato e persa 1-0. Il risultato? Ha vuotato l’armadietto di Zingonia, che nel calcio equivale a fare le valigie, e rinunciato a ciò che resta dei 230 mila euro dell’ingaggio. Una addio inatteso giunto un mese e mezzo prima della fine del campionato e dopo nove partite e due gol segnati con gli orobici.
Totti e Rossella Sensi - Forse anche per Francesco Totti è finito il tempo in cui berta filava. Anche per lui, come per Bobo, gli anni e gli acciacchi cominciano a farsi sentire. Con il risultato che i presidenti sono più restii ad allargare i cordoni della borsa. Il gladiatore deve rinnovare il contratto, il suo ingaggio è di 5 milioni 800 mila euro, la neo mamma Rossella Sensi vuole fargli firmare un triennale di quattro milioni all’anno. Non male, si potrebbe pensare, per un giocatore di 33 anni. Però a Totti non va proprio giù una clausola aggiuntiva che prevede il pagamento dello stipendio in base al rendimento. La sostanza dei fatti? lle Spa del calcio vogliono applicare ai loro calciatori le stesse regole che Brunetta ha imposto ai dipendenti pubblici.

fonte: Redazione Tiscali

Romania, lezione di fair-play: giocatore rifiuta un rigore

Il centrocampista del Rapid Bucarest Costin Lazar è riuscito a convincere l'arbitro a ritornare sui propri passi dopo che il 'fischiettò gli aveva concesso il penalty per un fallo inesistente. È successo nel match della Liga 1 contro l'Otelul Galati

In un calcio spesso segnato da polemiche arbitrali e da accuse di poca sportività un sano gesto di fair-play fa sempre notizia. Ed è giusto sottolinearlo. Siamo in Romania e protagonista dell'episodio è il centrocampista del Rapid Bucarest Costin Lazar. La settimana scorsa, in un match della Liga 1 contro l'Otelul Galati, Lazar ha dato prova di esemplare correttezza rifiutando un rigore che gli era stato fischiato a favore.

Il giocatore è stato affrontato in tackle in piena area da un difensore avversario e il direttore di gara non ha avuto dubbi ad accordare il penalty al Rapid. Ma Lazar ha richiamato l'attenzione dell'arbitro e, ammettendo di non aver subìto nessun fallo, l'ha convinto a ritornare sulla sua decisione. Era il 63' e il Rapid stava vincendo già 2-0 ma questo non sminuisce il valore del gesto. La squadra della capitale avrebbe poi vinto 4-0.

FAIR PLAY MADE IN ITALY - Il gesto di Lazar non è, per fortuna, isolato. Qualche anno fa nella nostra serie A abbiamo potuto apprezzare il fair play del romanista Daniele De Rossi. Durante una partita col Messina nel 2006, De Rossi spiegò all'arbitro e ai compagni di aver commesso un fallo di mano, facendosi annullare una rete già accordata. E come dimenticare Paolo Di Canio che nel 2000, durante il match del suo West Ham con l'Everton, in Premier League, rinunciò a segnare un gol facile facile dopo avere visto il portiere avversario cadere rovinosamente a terra. Per quel gesto l'ex attaccante della Lazio, oltre alla standing ovation di tutto lo stadio, ricevette il premio Fair Play dell'anno e una lettera ufficiale di encomio della Fifa, firmata Joseph Blatter.

IL PRECEDENTE DI FOWLER - Sempre in Premier, nel 1997, l'attaccante del Liverpool Robbie Fowler fu protagonista un episodio molto simile a quello di Lazar. Il giocatore dei Reds, senza consultarsi con i compagni, andò dritto verso l'arbitro per cercare di convincerlo di non aver subito un fallo da rigore dal portiere dell'Arsenal David Seaman. Quella volta, però, fu tutto inutile e il direttore di gara non cambiò idea. Fowler, in ogni caso, ricevette il Fifa Fair Play Award. E ora il Premio, c'è da scommetterci, fnirà in Romania.

fonte: repubblica

Atalanta - Vieri abbandona la squadra, è bufera

L'Atalanta spera ancora che Bobo Vieri ci ripensi e non ha ha ancora preso posizione ma lo strappo stavolta sembra profondo e insanabile: il gesto dell'attaccante che ieri, invece di allenarsi, ha vuotato l'armadietto e ha salutato tutti delinea un rapporto con i tifosi ormai senza più margini di recupero.

Ufficialmente ieri la società ha parlato di un problema fisico che gli avrebbe impedito di allenarsi ma il malessere era di tutt'altro genere. I fischi durante l'amichevole di sabato scorso hanno evidentemente lasciato il segno: il giocatore, prima dell'allenamento di ieri, ha riempito uno scatolone con i suoi effetti personali e ha lasciato per sempre Zingonia. A nulla sono servite le parole di Del Neri, che ieri nella conferenza stampa l'aveva difeso pubblicamente. Bobo ha deciso di togliere il disturbo. E' la fine di un rapporto complicato, iniziato nel peggiore dei modi in estate, con una pesante contestazione degli ultras contro il suo ritorno.

Del Neri aveva criticato i tifosi per i fischi a Vieri durante l'amichevole di sabato a Bellinzona. "Veste la maglia dell'Atalanta e solo per questo, visto che è reduce da molte settimane di stop, merita sostegno - puntualizza il tecnico - Si sta dando da fare per rientrare a pieno regime, non è giusto prenderlo di mira durante una gara senza punti in palio".

Contro la Fiorentina, però, Vieri non sarà però l'unico assente: l'Atalanta infatti è in piena emergenza. Agli squalificati Manfredini (che è anche infortunato), Cigarini e Guarente, si aggiungono gli infortuni di Plasmati, Defendi, Bellini, Talamonti e Doni. "Spero vivamente che almeno Doni possa essere in campo - dice Del Neri -. E' un vincente, un motivatore nato in grado di trascinare i compagni con il suo esempio positivo".

Infine, l'avviso ai viola: l'Atalanta ha fame di punti e non farà sconti. "I viola non attraversano un buon momento e mancherà anche Gilardino, ma meritano rispetto. Noi, però, puntiamo a batterli. Ogni sfida, da qui alla fine, è ad alto rischio: mancano ancora due mesi e nove partite, le motivazioni ci sono. Abbiamo ancora qualcosa da dire".

fonte: RealSports.it

Paolo Maldini l'immortale non molla: un altro anno con il Milan

E' bastata una cena per decidere. Paolo Maldini sarà ancora per una stagione il capitano del Milan. Il veterano rossonero non ha nessuna intenzione di chiudere la carriera al termine di un annus horribilis come quello in corso. Determinante l'incontro al Grissino di Milano con i vertici della società per capire che da parte del club c'è assoluta fiducia in lui. Se l'uomo Maldini si sente ancora integro il giocatore può ancora dare una mano. Non come titolare fisso, ma in veste di panchinaro di lusso. Arriveranno quasi sicuramente Fabio Cannavaro dal Real Madrid e Cristian Panucci dalla Roma, ma l'esperienza di Maldini tornerà sicuramente utile.

Ancora non ci sono comunicazioni ufficiali da parte del Milan, ma potrebbero arrivare entro la mattinata di venerdì quando è prevista la firma nero su bianco dell'immortale (ormai definirlo tale è d'obbligo) capitano rossonero.

Pare che a fare cambiare idea a Maldini siano state le voci di un ripensamento da parte di Pavel Nedved. Infatti molti a Torino sono pronti a scommettere in un'altra annata in maglia bianconera del ceco. Pavel ha capito di avere ancora parecchia benzina in corpo e sente di potere dare ancora molto alla Vecchia Signora. Ora tocca al club torinese fare la prossima mossa mettendo sul tavolo un'offerta degna di questo nome per la prossima stagione. Altrimenti Nedved potrebbe fare le valigie e continuare a correre sulla fascia da un'altra parte. Data l'età di gran parte degli elementi della rosa milanista strizzare l'occhio a Galliani e compagnia bella potrebbe essere una buona idea...

Trapattoni provoca l'Italia: "Per me Cassano è da Nazionale"

Conferenza in tre lingue del ct dell'Irlanda: «Sarà come Davide contro Golia»

«I’m the boss». Il capo è Giovanni Trapattoni, la scritta sulle t-shirt verdi che colorano via Sparano e dintorni. Obama o San Pancrazio, il Trap è la guida di una nazione che guarda al football con il sorriso di un tecnico italiano e lo paragona al presidente americano o un santo protettore. «Nella vita ci sono tre certezze come diceva un famoso filosofo. Si nasce, si muore e si cambia: io cambio», puntuale arriva la citazione di chi, a 70 anni, ha scelto di rimettersi in movimento. Trapattoni è accerchiato, quasi soffocato, perché il suo è un ritorno che fa notizia. Il filo che lega il Trap all’Italia è lungo una carriera se lui giura che «non sbaglierò l’inno perché mi emoziona anche quello irlandese». Moduli, uomini, scaramanzia: il condottiero con la bacheca più ricca continua a raccontare Italia-Irlanda come la sfida fra «Davide contro Golia» spiegando, però: «In carriera spesso mi sono trovato nelle vesti del più debole, ma alla fine ho vinto».

Tutto e il suo contrario, questo il copione recitato dal Trap, attento e calibrato nelle risposte per non apparire troppo italiano o troppo lontano dalla sua storia. Ma, quando in scena entra Cassano lascia da parte iperboli e giri di parole. «Se il pubblico dovesse fischiare l’Italia per noi non cambierebbe niente. Una nostra vittoria sarebbe un’impresa e, se anche dovesse accadere, gli azzurri finirebbero per qualificarsi lo stesso», sussurra il timoniere d’Irlanda. La tuta è quella sociale, il verde e il bianco si incrociano come le sfide di Trapattoni. Cassano è una presenza ingombrante, lo è stata fin dal giorno in cui Lippi ha disegnato la lista dei convocati per le tappa in Montenegro e per quella di stasera. Un’ombra che, ai tempi del Trap ct, si trasformò in magie ed applausi in campo. «Ho fatto debuttare Antonio in Nazionale, era giovane, doveva maturare. L’ho trattato come un figlio e lui mi ripagato: in Portogallo, nel 2004, mi ha dato tutto, lacrime e giocate. È un grande calciatore, lo sta dimostrando, ma le scelte degli altri allenatori vanno sempre rispettate», così Trapattoni.

Bari continua ad interrogarsi perché se c’è una maggioranza silenziosa pronta ad applaudire Lippi, c’è anche chi non smette di invitare il pubblico a presentarsi sulle tribune con la maglia di Cassano addosso. Lui, il Trap, tocca più volte ferro davanti al rumore degli applausi che lo attende all’ora di cena. «Dalle mie parti le mani si battono dopo le vittorie, non prima. Io sono credente e, quindi, non scaramantico, ma non si sa mai...», sorride Giuàn. L’Italia è la nazione dei processi, del calcio parlato, delle moviole ed anche del gioca spesso distante dallo show. «L’ho detto in passato e lo ripeto. Per lo spettacolo c’è il teatro, il calcio è un’altra storia: se vinci arrivano i tre punti, se giochi bene, ma perdi ti ritrovi con in mano solo i complimenti. Questo è quello che cerco di spiegare ai ragazzi, devono trovare il modo di essere squadra cosa che diventa difficile quando alleni giocatori che vivono all’estero. Il lavoro di Lippi nasce dal mio? In parte sì perché quando c’è un passaggio fra un allenatore e l’altro quanto fatto non viene cancellato: lui quella squadra l’ha poi cambiata, ma sono rimasti ragazzi come Grosso e Di Natale che ho fatto debuttare io», precisa Trapattoni. Il copione sta per finire. Il tecnico d’Irlanda si diverte a misurare le risposte con frasi in italiano ed inglese, ma i confini sono ben definiti. Unica eccezione, stavolta, il ricordo del famoso filosofo che divide la vita in tre fasi. «Si nasce, si muore, si cambia...», racconta il Trap come fece prima di Italia-Danimarca agli Europei del 2004. Stessa riflessione oggi come allora. Colpa dell’emozione?

fonte: lastampa

Niente operazione, ma è stagione finita

Operazione scongiurata al ginocchio per Toto' Di Natale, ma stagione comunque finita in anticipo per il capitano dell'Udinese. Il giocatore, dopo il consulto dei medici, dovra' sottoporsi a una terapia conservativa, ma non giocherà più quest'anno

Niente intervento chirurgico ma stagione finita per Totò Di Natale che, sabato scorso a Podgorica nei primi minuti di Montenegro-Italia, ha subito la parziale lesione del legamento crociato anteriore e la distrazione del collaterale interno del ginocchio sinistra.
La decisione è stata presa collegialmente a Barcellona dall'ortopedico Ramon Cugat, dal medico sociale dell'Udinese Bernardino Petrucci e da altri specialisti in ortopedia e radiologia del nosocomio della città catalana. L'attaccante dell'Udinese dovrà sottoporsi invece a terapia conservativa basata sul potenziamento muscolare: Di Natale però non giocherà più quest'anno, per il giocatore la stagione va considerata ormai chiusa.
L'esito degli esami è comunque da considerarsi positivo: a confermarlo è il direttore generale bianconero Pietro Leonardi, decisamente più sollevato rispetto a un paio di giorni fa, che spiega. "Non ci sarà nessuna operazione. Si è riscontrata una integrità del legamento ed ora servirà solo un logico periodo di riabilitazione. Non poniamoci tempi, ma volendo essere ottimisti fra un mese potrebbe già riprendere a correre".
Niente Werder Brema quindi per Di Natale, che sosterrà i suoi compagni dalla tribuna: il doppio impegno europeo rimane l'obiettivo numero uno della stagione bianconera. "Spero proprio - dice il dg - che la Uefa diventi uno stimolo in più proprio per quetso e per dedicare una splendida vittoria a Totò che se la merita. Di Natale è il nostro futuro, nella sfortuna ci riteniamo soddisfatti".
Leonardi non risparmia una bacchettata a chi ha ridotto in queste condizioni il giocatore: "Si deve fare molta più attenzione. Non è una fatalità quanto accaduto a Di Natale, è successo qualcosa che si poteva evitare. Per l"Udinese èun danno grande e non si può dire quanto, mi auguro solo che ci possa essere quello spunto in più e quella forza per andare avanti anche per Totò".

Eurosport

Inter: guaio serio per Maicon, rischia lungo stop

Lesione al retto femorale della gamba destra. Questa l'entità dell'infortunio di Maicon, che rischia un lungo stop. Il laterale brasiliano, che si era infortunato nel primo tempo di Ecuador-Brasile, gara valida per le qualificazioni ai Mondiali 2010 in Sudafrica, salterà come minimo le prossime sfide di campionato contro Udinese, Palermo, Juventus e Napoli. Ma si teme che lo stop possa essere ancora più lungo. Brutta tegola, quindi, per la squadra di Mourinho.

E' stato il professor Franco Combi, responsabile dello staff medico nerazzurro, a fare un quadro sulle condizioni di Maicon: "Ho parlato nella notte con il responsabile dello staff medico del Brasile - si legge sul sito ufficiale dell'Inter -. Aveva da poco terminato gli accertamenti strumentali. Mi ha confermato che, purtroppo, per Maicon si tratta di una lesione importante al retto femorale della gamba destra. A José Luis Runco mi lega un rapporto di collaborazione da tanti anni. Abbiamo concordato che seguirà lui direttamente il calciatore sino al suo rientro in Italia, fra circa dieci giorni. Quando ritornerà a Milano, programmeremo per Maicon dei nuovi accertamenti strumentali, per valutare l'andamento della lesione, e quindi proseguiremo con il programma rieducativo".


fonte: Datasport

Galliani smentisce le ultime voci su Leonardo.

"Ve lo dico ufficialmente: Leonardo nel 2009/10 non farà l'allenatore del Milan ma – dichiara Galliani - farà il dirigente".
L’Amministratore Delegato del Milan, al suo arrivo in Lega a Milano per partecipare all’assemblea, afferma che l’ex fantasista brasiliano non subentrerà ad Ancelotti in panchina nella prossima stagione ma, in estate, farà il corso di allenatore di seconda categoria e per la stagione 2009/10 farà il dirigente tecnico.
Inoltre si è soffermato sulle parole pronunciate da Kakà nel ritiro brasiliano: " Sono guarito più in una settimana qui in Brasile che in cinque a Milano".
Per Adriano Galliani l’avanti rossonero è guarito, semplicemente, perché sono passate "Sei settimane dal suo infortunio".
"Non mi risulta – prosegue il vicepresidente del Milan - che Kakà abbia detto questo o almeno non è quello che ha detto a me. E’ ovvio ed evidente che ciascuno la sua salute la gestisce come crede, tanto è vero che è anche previsto dai nostri regolamenti interni".

Kakà attacca Milan-Lab: 'In Brasile sì che sanno curarmi'

Il mito di Milan-Lab crolla sotto i colpi di Kakà. In ritiro con la sua nazionale, il fuoriclasse brasiliano sferra un duro attacco allo staff medico rossonero: "Sono migliorato molto più in una settimana qui in Brasile che in cinque a Milanello. E' difficile dire se siano stati commessi errori, ma d'ora in poi in caso di infortuni prenderò le mie decisioni e agirò in maniera differente. Il calcio è cambiato molto negli ultimi anni, diventa sempre più fisico e io ho bisogno di tutelare il mio corpo".

Kakà sarà regolarmente a disposizione del ct Dunga per l'impegno di mercoledì contro il Perù: "Sto meglio e non sento più dolore. Dopo l'ultimo allenamento sono sicuro di essere in condizione di giocare, anche se non per tutti i 90 minuti. La condizione si riacquista giocando".

Colpo di scena: Kakà gioca con il Brasile

Dunga annuncia che lo farà giocare con il Perù anche se non è al meglio: "E' nelle condizioni di poter scendere in campo, ma non so per quanti minuti"

Buone notizie per Kakà. O, meglio, così sembrerebbe in apparenza. Il ct del Brasile Carlos Dunga ha infatti annunciato che l'asso milanista verrà utilizzato nel match di qualificazione ai Mondiali contro il Perù previsto per mercoledì prossimo. Sintomo che i problemi fisici al piede sono risolti. Anche se, a vederci chiaro, non sono tutte rose.
Dunga è stato infatti convincente solo fino a un certo punto. "Kakà è in grado di giocare - ha dichiarato in conferenza stampa - Ma non so per quanto tempo riuscirà a stare in campo". Dopo cinque settimane di stop e due spezzoni poco convincenti con Siena e Napoli, così, l'attaccante tornerà nuovamente a giocare. In quali condizioni, non è lecito saperlo.
Sarà difficile, comunque, vederlo in formazione con Ronaldinho. Dunga pensa a un avvicendamento tra i due, data anche la prove mediocre del Gaucho in Ecuador. "Non conta se starà in panchina Ronaldinho, Pato o un altro - ha aggiunto - Conta solo che a scendere in campo sarà sempre e comunque il Brasile".
Quanto sia convincente Dunga è facile da dirsi. Il Brasile ha già pareggiato 6 degli 11 match disputati in queste qualificazioni. Essendo con uno striminzito +2 sul quinto posto che porterebbe la Seleçao allo spareggio, il ct non può proprio essere tranquillo. Specie se il suo Brasile resterà la squadra priva di idee vista a Quito.
Tutti questi elementi potrebbero spiegare appieno il ricorso in extremis a un Kakà che di certo non può essere al top. E che molto difficilmente lo sarà al rientro in Italia, quando dovrà per forza di cose aiutare il Milan nella lotta per la conquista di un posto in Champions. Ancelotti sarà felice, c'è da scommetterci. Ma un pizzico d'apprensione non mancherà di certo.

Eurosport

Pato shock "Ho quasi perso un braccio"

L'attaccante del Milan si è confessato a una televisione brasiliana. "A 11 anni ho rischiato di perdere un braccio a causa di un tumore..."

Rivelazione shock di Alexandre Pato che, nel corso di un programma televisivo trasmesso in Brasile ha rivelato che da ragazzino, dopo due fratture, gli era stato diagnosticato un tumore al braccio sinistro che, per poco, non richiese l'amputazione dell'arto.
Pato ha parlato nel corso di 'Esporte Espetacular', trasmissione sportiva della tv Globo, raccontando come a 11 anni - prima di approdare all'Internacional di Porto Alegre - se l'era vista brutta, dopo essersi rotto per due volte di seguito il braccio nello stesso punto. Gli accertamenti avevano individuato un tumore, poi rivelatosi benigno, che per un certo tempo fece temere la necessità dell'amputazione.
Nella stessa trasmissione, Jorge Macedo, coordinatore delle categorie di base dell'Internacional ai tempi di Pato, lo ha ricordato come un ragazzino "sempre molto freddo", che non fece nessun dramma della chirugia attraverso la quale era dovuto passare. "Si emozionava solo quando parlava al telefono con i genitori o quando loro venivano a trovarlo, allora piangeva - ha ricodato Macedo - Si vede che viene da una famiglia con una struttura molto forte, unita".

Eurosport

Guida senza patente: multa per Maxwell

Il difensore dell'Inter è stato pizzicato mentre stava andando all'allenamento: dovrà pagare una multa di 6mila euro

Il difensore brasiliano dell'Inter Maxwell è stato condannato con decreto penale al pagamento di 6.000 euro per il reato di guida senza patente. Il provvedimento è stato emesso dal pubblico ministero di Como Massimo Astori ed è relativo a un episodio risalente al 22 gennaio scorso, quando il calciatore (all'anagrafe Maxwell Scherrer Cabellino Andreade, 27 anni) venne fermato dalla polizia stradale all'uscita autostradale di Lomazzo, non lontano dalla Pinetina di Appiano Gentile, sede degli allenamenti dell'Inter.
Gli agenti gli contestarono la guida senza patente perché Maxwell, alla guida della sua Daimler Chrysler, esibì una licenza di guida brasiliana non valida in Italia. Inevitabile la conseguente denuncia, dal momento che si tratta di un reato penale. La procura, come sua facoltà, ha deciso di triplicare l'ammenda base in virtù del reddito dichiarato dal calciatore, 2 milioni e 200 mila euro lo scorso anno.
Ora, se Maxwell pagherà i 6.000 euro chiuderà subito il conto con la giustizia. In caso contrario potrà ricorrere contro il decreto penale, ma in tal modo dovrà affrontare un processo.

Eurosport

Operazione riuscita per Abbiati

5-6 mesi di stop per il portiere rossonero, operato dall'equipe del Dott. Martens. Ennesimo scoglio da superare per Christian Abbiati che già in passato ha dato prova di coraggio.

Christian Abbiati è stato sottoposto nella mattinata di lunedì ad intervento chirurgico ad Anversa. L'equipe medica del professor Martens ha provveduto alla ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Lo ha comunicato l'AC Milan attraverso il sito ufficiale, con una nota in cui si legge che l"operazione è perfettamente riuscita.
Il portiere rossonero, infortunatosi lo scorso 16 marzo dopo 10 minuti dall'inizio del match disputato dal Milan a Siena, dovrà restare lontano dai campi di gioco per circa 5-6 mesi. Davvero sfortunato il pilastro della difesa del Diavolo in una stagione che lo ha portato nuovamente alle luci della ribalta dopo una carriera fatta di tanti alti e bassi. Una storia calcistica, quella di Abbiati, che dimostra come un vero campione sia tale quando è in grado di rialzarsi anche dopo non una, ma più cadute. In passato il portiere ha dato prova di grinta, coraggio e determinazione, riuscendo a non abbattersi negli anni in cui, persa la fiducia rossonera, ha militato tra le file di Juventus, Torino e Atletico Madrid, fino al "definitivo ritorno a casa".
"Sono una persona che crede molto nel destino e quindi mi viene da dire che doveva capitare", aveva detto Abbiati a due giorni di distanza dall'infortunio. Una cosa è certa: il destino è per natura incontrollabile, ma Christian Abbiati ha saputo rispondere agli imprevisti con forza e umiltà e saprà certamente ripartire da dove si è interrotto, regalando al popolo rossonero nuove grandi soddisfazioni.

Valentina Resta / Eurosport

Quando siamo noi a fischiare agli uomini

Oggi il "capo" ha deciso di scrivere un pezzo sugli arbitri. Lo so, lo abbiamo sconsigliato un po' tutti ma è il "capo". Quindi decide lui. Io da parte mia, che non ho mai fatto l'arbitro, e nemmeno ci tengo (il nero smagriva ma con queste nuove divise sembrerei più goffa e ridicola di quanto non sono), ho ripescato una storia arbitrale al femminile.

L'arbitro donna ormai non fa più notizia: in questo dannato mondo di uomini le donne che fischiano e sbandierano ci sono, e alcune sono anche discretamente belle oltre che brave. E in questo dannato mondo di uomini non si deve neppure pensare che l'arbitro donna sia un uomo mancato.

In aiuto ci viene il caso di Ana Paula de Oliveira, splendida donna, ottimo arbitro, una delle prime guardalinee ufficiali che è riuscita a imporsi a livello internazionale. E qui, evitiamo le battute signori uomini che passate di qui, scatta inevitabile il soprannome: perchè, cosa normale in Brasile, inizialmente è sparito il De Oliveira, per lasciare maggiore popolarità al più familiare Ana Paula. Per poi diventare un ancora più confidenzialmente "Bandeirinha".

Sta di fatto che ad Ana Paula in Brasile hanno perdonato tutto, anche qualche errore di troppo nel corso della sua carriera di arbitro e guardalinee: perché è bella e brava. E i brasiliani, che non sono maschilisti come gli italiani sotto l'aspetto calcistico, le hanno lasciato campo. Le hanno perdonato tutto: tranne una cosa. Qualche foto scollacciata su Playboy...

Perché un paio di anni fa, era il luglio 2007, Ana Paula è comparsa seminuda sulla edizione brasiliana della rivista: record di vendite nazionale per il magazine che è andato a ruba e assegno da 300mila euro per la ragazza che fino a quel momento arbitrava praticamente gratis.

La CBF, la "severissima" Confederaçao Brasileira de Futbol, non la prese bene: e visto che c'era già uno scandalo su partite truccate e arbitri venduti, pensò bene di allargare il giro e sospenderla a tempo indeterminato. Nel frattempo Ana Paula concesse interviste di profilo basso, limitò le sue comparsate in tv e sui giornali frequentando nuovi corsi per continuare a fare la cosa che amava di più: no, non la pornostar. L'arbitro.

Il perdono arrivò dopo 254 giorni senza fischi: anche perché nel frattempo la popolarità di Ana Paula era talmente stellare che la stessa Federazione si trovò costretta a riaccoglierla nei quadri mettendo da parte la vicenda delle foto. Qualcuno tra i dirigenti arbitrali brasiliani intuì che un personaggio come Bandeirinha poteva diventare utile a tutto il movimento calcistico. Il rientro fu sottovoce, in una partita amichevole, poi le toccarono un paio di partite giovanili, infine il gran ritorno nel Campeonato Paulista dello scorso anno che culminò con la finalissima tra Palmeiras e Guaratinguetà.

Popolarità alle stelle: Ana Paula, sempre più amata, inaugura il suo sito Internet (www.anapaulaoliveira.com.br) e una scuola arbitrale al femminile riconosciuta dalla federazione. Un grande successo: che si trasferisce anche nei corsi destinati alla carriera "professionistica" dove le donne in Brasile rappresentano un buon 20% delle iscrizioni. l presidente della commissione di arbitraggio della FPF, la federazione paulista, Marcos Marinho, uno di quelli che aveva gridato allo scandalo quando Ana Paula si era esibita senza veli su Playboy, oggi ammette che "il merito è tutto di "Bandeirinha" perché la gente che prima ha conosciuto la sua bellezza, oggi ammette la qualità del suo lavoro".

Quanto guadagna un arbitro in Brasile? Non molto, e le donne guadagnano meno degli uomini: ma dopo il caso di Ana Paula la Federazione è stata costretta ad aumentare il cachet, investendo una somma discreta anche in corsi di formazione in lingue, comunicazione e moderazione di conflitto. Nonostante gli episodi di aggressività e di violenza ci siano, in Brasile nei confronti dell'arbitro si vive un rispetto diverso. Soprattutto nei confronti delle donne arbitro: anche perché oggi Ana Paula non è più sola. La splendida Maria Eliza Barbosa ha ricevuto un'offerta di 300mila euro per comparire nuda su Playboy. Ci ha pensato, si è consigliata con Ana Paula e ha rifiutato: "Essere arbitro viene prima di tutto" ha dichiarato respingendo l'offerta.

Ah, una cosa non indifferente: se in Brasile le donne vogliono arbitrare devono sottostare alle stesse norme di rendimento fisico degli uomini. E dunque per arbitrare in Serie A o nei massimi campionati statali bisogna correre i 40 metri in meno di 6 secondi e 40. Le regole sono uguali per tutti: anche se sei finita su Playboy. Tant'è che per correre dietro ad Ana Paula e Maria Eliza gli uomini filano molto, ma molto più veloci.

fonte: eurosport

Brutta tegola per l'Inter: Maicon ko

Pessima notizia per l'Inter, che potrebbe perdere Maicon per le prossime partite. Il difensore si è fatto male domenica sera nel match Ecuador-Brasile

Ecuador-Brasile. Ventiseiesimo minuto del primo tempo: Maicon crolla a terra in lacrime dopo aver calciato in corsa un traversone dalla destra. Portato fuori dal terreno di gioco in barella, il terzino si tocca la coscia destra. Brutto segno. Non si conosce ancora la diagnosi, ma la sensazione è che potrebbe trattarsi di una lesione importante e che la nazionale verdeoro, ma soprattutto l'Inter possa perdere il suo pilastro nel momento più delicato della stagione.
Nove partite, nove finali che separano il club di via Durini dal tricolore numero 17. Bando alla scaramanzia, i nerazzurri non possono permettersi di correre il rischio di essere agganciati dai nemici bianconeri. Già nella scorsa stagione la squadra di Mancini, che aveva maturato un netto distacco dalla Roma, subì un crollo di rendimento negli ultimi mesi che rinviò all'ultima giornata la conquista di un titolo che sembrava ampiamente archiviato.
Ma, senza nulla togliere alla squadra della capitale, negli ultimi anni grande spina nel fianco dell'Inter, quest'anno la sfida è contro un avversario storicamente più temibile. Il campo ha per ora dato ragione ai nerazzurri di Mourinho che, nell'ultimo incontro con la Vecchia Signora, hanno mostrato un'evidente superiorità imponendosi per 1 a 0 a Milano. Ma Juve-Inter va ben oltre il terreno di gioco, è la sfida tra chi si è vista, giustamente, privata di due scudetti e gettata nell'incubo della serie cadetta e di chi, invece, proprio in Calciopoli ha individuato il trampolino di lancio per un'ascesa inarrestabile. È il derby d'Italia, una partita in cui orgoglio ferito, rivalsa, dignità, senso di giustizia e di ingiustizia prevalgono sulle qualità balistiche delle squadre. In palio, per entrambe, c'è una posta altissima. L'Inter, vincendo, risponderebbe alle accuse di chi l'ha dipinta potente poichè priva di antagonisti e sancirebbe in maniera indiscutibile la propria forza. Vincere, per la Vecchia Signora, significherebbe tornare alla "normalità", uscire in maniera definitiva dal buio del passato recente e, soprattutto, ristabilire il gioco dei ruoli.
Ma per il big match di Torino c'è ancora tempo. Prima gli undici di Mourinho dovranno affrontare la difficile trasferta di Udine, poi sarà la volta della sfida interna contro il Palermo, quindi Juventus-Inter. Lo Special One potrebbe però dover fare a meno di una delle colonne portanti dell'Inter. Quasi certo il forfait di Maicon nella gara con l'Udinese, a sua volta priva di Di Natale infortunatosi con la Nazionale, mentre i nerazzurri sperano di poter recuperare il forte terzino in vista di Palermo e Juve. Se si guarda indietro, d'altronde, è inevitabile constatare come, nella maggior parte dei match disputati quest'anno, al di là delle quattro reti messe a segno, la presenza del difensore sia risultata sempre decisiva. Unica assenza registrata è quella del 10 gennaio, quando, al rientro dalle vacanze, l'Inter priva di Maicon non è andata oltre l'1-1 in casa contro il Cagliari. Vorrà pur dire qualcosa!

Eurosport

Qualificazioni Mondiali 2010 - Messi non si ferma proprio mai

L'asso argentino decisivo nella vittoria per 4-0 contro il Venezuela: cade la capolista sudamericana Paraguay a Montevideo, vittoria per la Colombia contro il Venezuela. A Nord il Messico vince e placa le critiche a Eriksson, mentre gli Usa soffrono in rimonta contro El Salvador

In attesa del Brasile, che gioca oggi a Quito contro l'Ecuador, con ogni probabilità senza Kakà, l'Argentina di Diego Armando Maradona vince facile (4-0) con il Venezuela, scavalca i verdeoro e si porta al secondo posto, avvicinando la capolista Paraguay battuta in modo netto dall'Uruguay 2-0.
Un'Argentina ispirata e senza difficoltà, spinta dal solito Messi che segna il primo gol e prepara il terreno per il secondo , marcato da Carlos Tevez per poi dilagare con Maxi Rodriguez e Sergio Aguero. Persino troppo facile l'esordio nelle qualificazioni mondiali di Diego Armando Maradona, acclamato dal pubblico del Monumental, dopo le due vittorie nelle amichevoli contro Scozia e Francia.
Poca gloria invece per Lavezzi e Milito: il giocatore del Napoli resta in panchina e non entra nemmeno, quello del Genoa fa capolino al 78' al posto di El Kun Aguero rendendosi pericolo in un paio di occasioni ma senza entrare nel boxscore.
L'Argentina si porta così al secondo posto a quota 19 in 11 partite nel gruppo sudamericano, a quattro lunghezze dal Paraguay fermato per 2-0 a Montevideo. Un gol per tempo per la celeste, prima con Diego Forlan e poi con Diego Lugano per piegare la capolista, che si è espressa sicuramente in tono molto dimesso rispetto alle ultime uscite.
Nella terza partita in programma ieri in Sudameica vittoria della Colombia sulla Bolivia per 2-0 con reti di Macnelly Torres e Renteria. Mentre Venezuela e Bolivia si allontanano progressivamente dalla quinta piazza che può ancora portare ai mondiali, la Colombia fa un passi significativo avvicinando il Cile, ora quinto con due punti in più e scavalcando l'Ecuador che deve assolutamente battere il Brasile per sperare ancora.
Tra i risultati americani nelle qualificazioni della Concacaf, due i responsi importanti: la vittoria del Messico, 2-0, sul Costa Rica che calma le polemiche intorno alla direzione tecnica di Eriksson (reti di Bravo e Pardo) e il sofferto pareggio esterno contro El Salvador degli Stati Uniti che rimontano il risultato sul 2-2 solo a tempo quasi scaduto grazie a un gol in extremis di Hejduk dopo essere stati sotto di due gol ad appena 13 minuti dal termine.

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Qualificazioni Mondiali 2010 - Ribery salva la Francia, Olanda ok. Tutti i risultati

I Galletti passano soffrendo in Lituania (1-0), Oranje quasi qualificati. Bel successo della Russia di Hiddink

Nessuno sforzo per la Danimarca, che resta in vetta salendo a 10 punti. Per decidere la facile sfida non serve nemmeno mezz'ora. Basta una doppietta di Soren Larsen tra 12' e 23'. All'89', poi, arriva anche la firma di Nordstrand.

Albania-Ungheria 0-1
Successo di misura per i magiari, che passano con un gol di Torghelle al 38'. Con questo risultato l'Ungheria va a 10 punti, tenendo la vetta in coppia alla Danimarca. L'Albania perde il treno buono e resta a 6 lunghezze.

Portogallo-Svezia 0-0
I lusitani di Carlos Queiroz non si svegliano e non approfittano dell'assenza di Ibrahimovic tra gli ospiti. Ma il pareggio non serve più di tanto nemmeno alla Svezia, che resta a pari punti con il Portogallo (6). L'unica nota positiva è l'aggancio all'Albania. Danimarca e Ungheria sono sempre più lontane.

GRUPPO 2

Lussemburgo-Lettonia 0-4
Importante vittoria della Lettonia che rifila un tremendo poker al Lussemburgo e resta così in piena corsa nel gruppo 2. La formazione lettone, però, ha sudato più del previso è ha dilagato solo nella ripresa (con il tris firmato Cauna, Visnakovs e Pereplyotkin) dopo la rete di Karlsons nel primo tempo (25').

Moldova-Svizzera 0-2
Nessun problema anche per la Svizzera che espugna il campo della Mondovia grazie a un secco 2-0. La formazione elvetica passa con le reti di Frei e Gelson e rmette il turbo nella corsa a un pass per i Mondiali del 2010, salendo al primo posto del girone con 10 punti.

Israele-Grecia 1-1
Gli ellenici non vanno oltre il pareggio in trasferta e si fanno così raggiungere in vetta dalla Svizzera. Gekas illude i campioni d'Europa 2004 con la rete del vantaggio al 42'. Ma al 55' Golan trova il pareggio. Israele sale a 9 punti e subisce il sorpasso elvetico.

GRUPPO 3

Irlanda del Nord-Polonia 3-2
Bel successo per i padroni di casa che salgono a 10 punti e salgono in testa al girone al termine di una partita ricca di emozioni. Apre le marcature Feeney al 10', pareggia Jelen al 27'. Nella ripresa Evans fa 2-1 (48') e una papera di Boruc chiude la partita (68', autogol di Zewlakov). A nulla vale la rete di Saganowski al 90'.

Slovenia-Repubblica Ceca 0-0
Pareggio che serve a poco alle due squadre. Sloveni e cechi si portano al secondo posto con 8 lunghezze manon riescono a mettere pressione alla Slovacchia prima con 9. Quanto meno superano la Polonia, ora al terzo posto con 7.

GRUPPO 4

Russia-Azerbaigian 2-0
Nessun problema per la formazione guidata da Guus Hiddink che supera agevolmente l'Azerbaigian e continua la caccia al primo posto della Germania. Il tecnico del Chelsea sorride una volta per tempo, prima quando Pavlyuchenko (nella foto) apre le danze al 32', poi nella ripresa con Zyrianov (71') che chiude i giochi mettendo in ghiaccio il risultato.

Galles-Finlandia 0-2
Sorprendente vittoria della squadra allenata da Stuart Baxter che si impone sul campo del Galles grazie alle reti di Johansson - nel finale di primo tempo - e di Kuqi proprio allo scadere del match. Grazie a questi tre punti, la formazione scandinava supera in classifica proprio i gallesi.

Germania-Liechtenstein 4-0
Autentica passeggiata per i tedeschi, che anche senza Klose sbrigano la pratica nel giro dei primi minuti. Ballack e Jansen chiudono la partita già tra 4' e 9', mentre nella ripresa arrivano anche le firme di Schweinsteiger (48') e Podolski (50'). Il Liechtenstein resta ultimo con un solo punto, la Germania tiene il primo posto con 13 lunghezze.

GRUPPO 5

Armenia-Estonia 2-2
I fanalini di coda del raggruppamento, 'decidono' di divedersi la posta in palio al termine di un match pirotecnico. Mkrtchyan illude i padroni di casa al 31', mentre Voskoboinikov e Saag ribaltano il risultato; all'88' arriva però il gol per il devinitivo pareggio firmato da Arakeyan.

Belgio-Bosnia 2-4
Gol e spettacolo in una sfida che regala un risultato tutto sommato sorprendente. Gli ospiti passano in vantaggio con Dzeko dopo 7', Dembele pareggia al 65'. E nei restanti 25' succede di ttuto. Jahic, Bajramovic e Misimovic fanno 4-1 per la Bosnia tra 74' e 86'. Nel finale resta solo il rigore di Sonck per il Belgio. I padroni di casa restano fermi a 7 lunghezze, la Bosnia sale a 9.

Spagna-Turchia 1-0
Al Santiago Bernabeu di Madrid la Spagna supera di misura la Turchia. Senza Raul e Iniesta, i campioni d'Europa rischiano nelle battute iniziali con un tiro-cross basso di Tuncheri che sfiora il palo. Al 29' viene annullato un gol agli iberici: Villa pesca Xavi in area che supera con un pallonetto il portiere, ma il centrocampista del Barça è in fuorigioco. Nel finale di tempo ci prova Torres con un velenoso tiro da fuori area ma Volkann respinge. La rete decisiva arriva al 60': calico di punizione di Xavi, Sergio Ramos manca l'appuntamento con la palla che finisce sui piedi di Pique, che con un tap-in porta in vantaggio la Spagna. Finisce 1-0, 30esimo risultato utile di fila per le Furie Rosse che sono prime a punteggio pieno. Ritorno il primo aprile all'Ali Sami Yen di Istanbul.

GRUPPO 7

Romania-Serbia 2-3
Il sogno Mondiale è quasi finito per Mutu e compagni, che rimediano una brutta sconfitta interna. La Serbia invece passa con autorità e tiene la testa del girone salendo a 12 punti. Jovanovic apre le danze al 18', mentre un autogol di Stoica garantisce il raddoppio agli ospiti (44'). Nella ripresa Marica accorcia le distanze (51'), ma Ivanovic fa 3-1 poco dopo (59'). Nel finale Stoica riapre i giochi (74'), eppure la Romania deve accettare il ko, restando ferma a 4 punti. Ormai è fuori dai giochi.

Lituania-Francia 0-1
La Francia di Domenech si aggiudica di misura il primo round della doppia sfida con la Lituania. Prima occasione per i galletti al 7": Toulalan innesca Luyindula, il cui tiro cross viene mandato in calcio d"angolo dal portiere lituano. Nel finale di tempo corner di Gorucuff: colpo di testa di Henry, la palla danza in area c"è Toulalan ma la difesa dei padroni di casa riesce a liberare. In avvio di ripresa ancora una combinazione tra Toulalan e Luyindula, che fallisce l"aggancio e permette l"intervento del portiere. Al 67' arriva il gol della Francia: Diarra ruba palla, Gorucuff serve Ribéry, che realizza con un gran sinistro dai venti metri firma il prezioso successo per i bleus. Mercoledì la gara di ritorno al St. Denis di Parigi.

Gruppo 8

Cipro - Georgia 2-1
Primo acuto per la Cenerentola del girone. Cipro passa in vantaggio al 33' con Constantinou e al 56' raddoppia con Christofi. Nella ripresa la Georgia cerca di rialzarsi e sfrutta un penalty con Kobiashwili al 71'. Ma non basta. Cipro sale a 4 punti e lascia l'ultimo posto nel girone proprio ai rivali, rimasti fermi a 2 lunghezze.

Eire-Bulgaria 1-1
Mezzo passo falso per la squadra di Trapattoni. I padroni di casa passano in vantaggio dopo solo un minuto grazie alla rete del difensore Dunne. La serata pare in discesa, ma al 73' un autogol di Kilbane regala alla Bulgaria un punto. Con questo risultato l'Irlanda scende dal primo al secondo posto con 11 punti.

Montenegro-Italia 0-2
La squadra di Lippi vince 2-0. Apre le marcature Pirlo su rigore all'11', chiude il discorso Pazzini al 74'. Gli Azzurri affronteranno la sfida di Bari contro l'Eire a +2 in classifica. La nota stonata sono gli infortuni per Di Natale e Iaquinta.

GRUPPO 9

Olanda-Scozia 3-0
Gli Oranje affossano la principale concorrente nel girone e sono ormai virtualmente in Sud Africa. Ci pensano lo scatenato Huntelaar al 30', van Persie al 45' e Kuyt su rigore al 77'. L'Olanda sale a 12 lunghezze, la Scozia resta ferma al secondo posto con 4.

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Qualificazioni Mondiali 2010 - Pazzini: "Di più non potevo chiedere"

L'attaccante festeggia il gol segnato all'esordio in Nazionale contro il Montenegro: "Ho fatto bene ad andare alla Samp, il resto è passato"

Il 2008 non è stato da buttare ma quasi. Il 2009 è nato sotto un'altra stella, quella giusta per Giampaolo Pazzini. A testimoniarlo ulteriormente è stata la serata di Pogdorica, dove l'attaccante ha fatto il suo debutto in Nazionale mettendo a segno anche un gol. Il Pazzo ha dedicato la sua rete a tutti quelli che credono in lui, in qualsiasi situazione. Qualcosa di speciale, per un giocatore per molti aspetti atipico.
A Firenze ha faticato. In Nazionale, invece, la sua carriera è sempre stata fulminante. Campione d'Europa Under 19 con 7 gol, protagonista con l'Under 21 nel marzo 2007 nel nuovo Wembley che lui inaugurò con una tripletta (il primo gol dopo 30'', da annali del tempio del calcio), e poi il gol vittoria di ieri. "Ho sentito l'emozione, ma tutti mi hanno aiutato in campo. Wembley è un gran bel ricordo, ma questo pesa di più: era la Nazionale maggiore, erano qualificazioni Mondiali. Lippi quando mi ha detto 'entra' ha provato a sdrammatizzare", racconta ancora emozionato. Come? "Vai, entra e segna", rivela Pazzini, e sai che sdrammatizzare. Ma lui all'appuntamento col gol è abituato, un vero Re Mida del pallone secondo la definizione di Lippi.
Il ct, con sincerità, ha ammesso che la sua convocazione è arrivata solo quando, domenica scorsa, ha saputo dell'infortunio di Gilardino. E Pazzini, 'Pazzo' per i suoi ex tifosi viola, avrà di sicuro pensato che il suo destino incrociava di nuovo Firenze e la Fiorentina. "Ho fatto bene ad andare alla Samp, il resto è passato", frena ora il centravanti, esploso nei blucerchiati in coppia con Cassano. "Di gol su suoi assist ne ho segnati tanti, ma altrettanti ne ho fatti di miei-rivendica con orgoglio - Messaggi me ne sono arrivati tanti. Sicuro, anche quello di Cassano".
Ma lui può camminare anche con le sue gambe, anzi con i suoi gol: è quel che vuole fare capire a tutti un ragazzo di 25 anni, nato a Pescia sognando di diventare come Del Piero e Batistuta, "Di più non potevo chiedere", dice della sua serata magica di Podgorica, mezz'ora di gioco perfettamente in linea con la semplicità della sua vita. Nella quale l'amaro l'hanno messo gli anni difficili di Firenze. E adesso? Gli chiedono dopo il suo azzurro più bello. "E adesso mi godo questo momento, e poi si vedrà. Amauri? L' Italia ha tanti attaccanti forti, io spero di essere tra loro".

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Qualificazioni Mondiali 2010 - Brasile fermato, infortunio per Maicon

A Quito un grande Ecuador costringe al pareggio la nazionale di Dunga: non basta il gol di Julio Baptista a venti minuti dalla fine. Julio Cesar è miracoloso ma nel finale si deve arrendere a Noboa. Maicon al 24' è stato costretto ad unscire per infortunio. Sospetto stiramento.

In Ecuador, il Brasile aveva perso nelle ultime due apparizioni, anche se il cinque a zero dell'andata lasciava abbastanza tranquilla la squadra di Dunga che invece ha sudato sette camicie per ottenere soltanto un pareggio.
Senza Kakà, fermato dal solito fastidio al piede, l'attacco del Brasile è sulle spalle di Luis Fabiano, centravanti del Siviglia, quattro gol finora nei match di qualificazione mondiale. Al suo fianco Robinho e Ronaldinho. Alla vigilia Sixto Vizuete aveva dichiarato che la sua nazionale avrebbe soffocato i pentacampioni: la dichiarazione di guerra del tecnico ecuadoregno è stata mantenuta perchè i verdeoro hanno sofferto tantissimo l'atteggiamento aggressivo degli avversari, magari anche per l'aria rarefatta dei 2850 metri di Quito. Nel primo tempo Julio Cesar salva la porta in più di un'occasione sui tentativi dei padroni di casa.
Ma succede tutto nella ripresa con la rete del Brasile che arriva al 72': Julio Baptista, entrato da due minuti al posto di uno spento Ronaldinho, riceve palla da Robinho e con un terrificante destro coglie il palo: la palla rimbalza sul portiere Cevallos e si insacca in rete. Gol fortunoso che dovrebbe spezzare le gambe all'Ecuador che invece non si da' per vinto e si getta alla disperata ricerca del pareggio. La porta del Brasile sembra stregata, Julio Cesar è impeccabile e all'88' i verdeoro vanno vicino al raddoppio con una strepitosa giocata di Luis Fabiano: prima è Cevallos a dire di no all'attaccante del Siviglia, poi è il palo a dire di no all'attaccante. La legge del gol sbagliato, gol subito punisce inevitabilmente la nazionale verdeoro, che all'89' subisce il meritato pareggio dei padroni di casa: grande discesa sulla destra di Edison Mendez, palla per Benitez su cui è miracoloso l'intervento di Julio Cesar ma il portierone della nazionale non può nulla sul missile ravvicinato di Cristian Noboa, anche lui entrato a un quarto d'ora dalla fine. Benitez nel recupero si mangia il 2-1 spedendo di petto tra le braccia di Julio Cesar e graziando così il Brasile.
Da segnalare l'infortunio occorso al terzino dell'Inter Maicon che è stato costretto a lasciare il campo al 24' per Dani Alves. Ora Dunga punta tutto sul recupero di Kakà, che tornerà nel gruppo a Puerto Alegre, dove mercoledì andrà in scena Brasile-Perù. E tutti si aspettano di vedere ben altra partita...

Paolo Sperati / Eurosport
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