Calcio/ Montenegro-Italia, il 95% delle giocate sugli azzurri


Plebiscito azzurro nelle scommesse sull'«1X2» di Montenegro-Italia, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2010. Gli uomini di Lippi partono da favoriti nei pronostici (il «2» è a 1,70) e, secondo i dati forniti da Eurobet, il 95% delle puntate sono state riversate sulla loro vittoria. Pareggio offerto a 3,40 e scelto appena nel 4% dei casi mentre solo uno scommettitore su 100 ha puntato sulla vittoria del Montenegro (bancata a 4,80). Sarà una partita contratta a giudicare dalle quote: la scommessa Under (un finale con due o meno reti) è a 1,65, l'Over arriva al doppio della posta. Per il risultato esatto, le scelte principali del bookmaker sono per lo 0-1 e lo 0-2 degli azzurri, entrambi a 6,50. (fonte:Agipronews)

Juventus: rispunta l'idea Hamsik

La Vecchia Signora sembrerebbe la più attiva sul mercato tra le big. La dirigenza conferma l'esistenza di un "tesoretto" da destinare al rilancio della squadra e, tra i tanti nomi, rispunta quello di Marek Hamsik

A nove giornate dalla fine di un campionato che, al di là delle apparenze, sembra avere ancora molto da dire, la Juventus inizia a scaldare il terreno del calciomercato. In Corso Galileo Ferrarsi 32 a Torino il traguardo è stato fissato, resta da delineare il percorso per raggiungerlo. Le risorse ci sono, lo ha garantito Cobolli Gigli, rimane da capire dove andrà a finire il "gruzzoletto" di cui parla il presidente. Tanti i nomi accostati alla Vecchia Signora per la prossima stagione, su tutti quelli di Antonio Cassano, corteggiato in diverse occasioni dalla dirigenza bianconera, e di David Silva, il quale però sembrerebbe essere molto vicino al Liverpool di Rafa Benitez e, secondo quanto riportato dalla stampa spagnola, in particolare da Marca, all"oscuro dell'interesse della Juventus.
Una cosa è certa, se l'affare Silva dovesse sfumare, la Juventus non si ritroverebbe priva di idee. Il ruolo di vice Nedved resta quello su cui la Vecchia Signora sta lavorando più intensamente. E, tra i tanti nomi nuovi, ecco che ne spunta uno già noto ai tifosi juventini. Si tratta del fantasista del Napoli Marek Hamsik, da tempo nelle grazie del club torinese che lo avrebbe voluto già la scorsa estate. Ma adesso sembra che la trattativa possa avere concrete chance di riuscita. Il giovane asso, dopo due anni vissuti a Napoli da protagonista, è pronto a mettersi in luce in una big. Il palcoscenico torinese gli consentirebbe di giocare la Champions League oltre che di competere per lo scudetto, e, considerate le ambizioni del ventunenne slovacco e l'ingaggio che i bianconeri potrebbero garantirgli, difficilmente il Napoli potrà trattenere il suo gioiello a lungo, nonostante il contratto reciti scadenza 2013. La Vecchia Signora sarebbe intenzionata a inserire Raffaele Palladino nella trattativa, ma la richiesta del Napoli si aggirerebbe attorno ai 15 milioni di euro più Vincenzo Iaquinta, attualmente reputato insostituibile in casa Juve.
Già nel luglio 2008 si ipotizzava uno scambio Hamsik-Iaquinta, ma allora il presidente del club partenopeo Aurelio De Laurentiis aveva dichiarato lo slovacco incedibile rispondendo così alle voci di mercato: "Non credo che si farà, Hamsik vale dieci volte Inquinta". Indubbiamente non sarà impresa facile, ma la sensazione è che, alla fine, si possa individuare un compromesso che soddisfi entrambe le parti.
Tifosi juventini preparatevi a una campagna acquisti che promette fuochi d'artificio!!!

Valentina Resta / Eurosport

"Perez non ci provare, Ancelotti resta qui"

Adriano Galliani sul futuro: "Tutto viene fatto dopo il 31 maggio e vale per tutto e per tutti. E poi Ancelotti ha il contratto anche per l'anno prossimo. Ma anche per i giocatori in scadenza, ne parleremo a fine stagione".

La primavera puntualmente fa rispuntare le ipotesi di contatti ravvicinati tra il Real Madrid e Carlo Ancelotti. L'ad del Milan Adriano Galliani, anche stavolta, non crede abbiano un fondamento le voci circa un incontro tra il 'candidato presidente' delle merengues Florentino Perez e l'allenatore rossonero. Non mi preoccupo visto che Ancelotti ha un contratto, ma comunque non ci credo al 99,9% perché Florentino Perez continua a dire di essere un amico, una persona che non farebbe mai questa cosa senza dirmelo. Tutta questa attenzione significa comunque che è un tecnico gradito e abbiamo indovinato a prenderlo" ha detto Galliani entrando in Lega Calcio.
In ogni caso, Galliani ha ribadito che qualsiasi mossa di mercato - compresi i rinnovi dei contratti - avrà luogo solo dopo il 31 maggio e comunque quando sarà certo che il Milan avrà il diritto di disputare la prossima Champions. E questo varrebbe anche per Ancelotti se andasse ora a chiedere il prolungamento del suo contratto. "Ho detto - ha precisato Galliani - che tutto viene fatto dopo il 31 maggio e vale per tutto e per tutti. E poi Ancelotti ha il contratto anche per l'anno prossimo. Ma anche per i giocatori in scadenza, ne parleremo a fine stagione".
Galliani parla poi della squadra escludendo che Maldini possa decidere di giocare un altro anno. "Io so da lui che smetterà assolutamente alla fine di quest'anno. Non è un'ipotesi percorribile". Un commento poi sulla situazione di Kakà è d'obbligo. Il giocatore brasiliano era rientrato a Siena dopo un infortunio, prima di arrendersi ad un pestone che non gli ha comunque impedito di giocare il secondo tempo della trasferta di Napoli, domenica scorsa.
"Ha un po' di dolore - conferma Galliani - ma certamente non c'é nessuna frattura al piede. Gli abbiamo parlato, sta meglio e speriamo possa giocare con la sua Nazionale, quindi per la sua squadra di club". Il Milan comunque ha piena fiducia nello staff medico carioca. "Col professor Runco - conferma Galliani - abbiamo un buonissimo rapporto, sono persone affidabili e ultracompetente, siamo sicuri insomma che Kakà giocherà se non ci saranno rischi".
L'ad rossonero, attraverso una lettera aperta al 'Corriere della Sera', ha poi risposto alle accuse mosse contro la Tessera del Tifoso dopo i tafferugli scoppiati al San Paolo durante Napoli-Milan. "La tessera del tifoso è un utile strumento che svolge una funzione di deterrente contro la commissione di fatti violenti".
"L'introduzione della tessera del tifoso consentirà l'eliminazione del biglietto cartaceo, e conseguentemente agli ultrà il potere di gestione dei biglietti, con tutte le implicazioni negative del caso". L'ad prega ai tifosi di dare un po' di credito alla tessera del tifoso e di darle il tempo che occorre per esplicare i suoi difetti. Forse, però, chi ama davvero il calcio, di tempo non ne ha più...

Eurosport

Agente Thiago Motta: "Contatti con Pradè"


Dario Canovi, agente di Thiago Motta, ha rivelato alcuni dettagli sulla possibile trattativa con la Roma per portare nella Capitale il centrocampista brasiliano: "Qualche mese fa ho avuto un contatto con Daniele Pradè, ma all'epoca c'era ancora qualche dubbio sull'effettivo recupero fisico del giocatore". Poi sul fascino che i colori giallorossi esercitano sul giocatore: "Thiago sogna a tal punto la Roma che la preferirebbe anche se l'offerta per lui fosse inferiore a quella di qualcun altro". Una passione sbocciata alcuni anni fa: "Tre anni fa - ha dichiarato al "Corriere dello Sport" - quando era al Barcellona, andò in visita al campo di allenamento Falcao. Alla fine dell'allenamento i due si parlarono e l'ex campione giallorosso gli disse che la squadra perfetta per lui sarebbe stata la Roma. Thiago non lo ha mai dimenticato".

Calcio, juve; Cobolli: Vincere scudetto? A noi 30% possibilità

Giovanni Cobolli Gigli, presidente della Juventus, ribadisce che i bianconeri ci credono.

“La Juve ha il 30% di possibilità di vincere lo scudetto — afferma il massimo dirigente all’arrivo agli uffici della Lega calcio dove è in corso il consiglio -. Abbiamo ancora lo scontro diretto in casa con l’Inter, anche se prima incontreremo il Chievo e il Genoa. Le probabilità sono ridotte ma ci crediamo”. Sul probabile arrivo di Cassano il presidente afferma che “nulla è impossibile, Cassano è un buon giocatore ma nessuno ha le caratteristiche per sostituire Nedved”. Per il futuro “ci saranno movimenti di assestamento, ma non partenze importanti. Che venga fuori un grande nome è certo, continuiamo a discuterne per fare la scelta giusta”. (26/03/2009) (Spr)

Fonte: repubblica.it

Galliani: "Kakà è ok Mercato? Non ancora"

L'amminstratore delegato del Milan: "Parleremo di operazioni quando sapremo quale competizione giocheremo l'anno prossimo"


Anche l'ad del Milan Adriano Galliani si è presentato al Consiglio informale di Lega Calcio. Esordendo con l'argomento Kakà: "Ha un po' di dolore, ma nessuna frattura. Ora sta meglio e speriamo giochi prima con la sua nazionale e poi con il Milan. Col Brasile giocherà se non ci saranno rischi, loro hanno un ottimo medico. E i rapporti tra il Brasile e il Milan sono tornato ottimali". Nessuna anticipazione sulle operazioni di mercato, ma un annucio c'è: "Le opereazioni inizieranno quando ci sarà la certezza di quale competizione giocheremo. ovviamente speriamo che sia la Champions". Infine, il destino di Ancelotti per la prossima stagione. I giornali spagnoli lo usano come apertura un giorno sì e l'altro pure: andrà al Real. Nei giorni scorsi avrebbe anche cenato con Florentino Perez (!), destinato a tornare presidente dei Blancos: "Non mi risulta che Perez cercherà di portarlo al Real Madrid, dopotutto è un amico... L'insistenza degli spagnoli su Ancelotti vuol dire che è un allenatore gradfito e che il Milan ha fatto bene a prenderlo".

Clichy: "Il Milan è un super club"

Secondo L'Equipe, il difensore francese Gael Clichy potrebbe vestire rossonero a partire dalla prossima stagione

L'addio al calcio di Paolo Maldini e gli infortuni che hanno letteralmente falcidiato il reparto difensivo rossonero non possono e non devono essere sottovalutati. Per tornare in vetta all'Europa, obiettivo più volte dichiarato dalla dirigenza, il club di via Turati non potrà fare a meno di intervenire in maniera massiccia nella prossima sessione di mercato.
Urge un intervento di ricostruzione delle fondamenta di una squadra che, per quanto faccia della qualità e della classe le sue peculiarità, per vincere ha bisogno di forze fresche, giovani, e, soprattutto, di equilibrio. Come in tutte le cose, anche nel calcio il troppo stroppia. Una squadra che ambisce a scudetto e Champions League non può permettersi di puntare tutto su giocatori di innata qualità, ma privi di atletismo, prestanza, sostanza .
Dopo l'acquisto dei due brasiliani Thiago Silva e Mattioni, un altro giovane difensore potrebbe accasarsi a Milanello. Si tratta di Gael Clichy, attualmente in forza all'Arsenal. Secondo quanto riportato dalla stampa transalpina, in particolare da L'Equipe, il giocatore sarebbe lusingato all'idea di trasferirsi a Milano. "Non sono al corrente della cosa, io sto molto bene all'Arsenal_ ha dichiarato Clichy _ Ma se dovesse essere vero, sono molto contento, il Milan è un super club". Il terzino sinistro dell'Arsenal, classe '85, arrivato ai Gunners a soli 18 anni e cresciuto all'ombra di Ashley Cole, ha conquistato a pieni meriti un posto da titolare a Londra. Un contratto fino al 2012 lega il difensore ai Gunners, ma le dichiarazioni di Clichy in risposta alle avances rossonere lasciano presagire tutto fuorché una chiusura.

Valentina Resta / Eurosport

Paloschi salva la nuova Under, 2-2

Nell'amichevole di Vienna, gli Azzurrini pareggiano in rimonta. Il primo tempo si chiude sul 2-0 per l'Austria, ma tra 59' e 63' arrivano l'autogol di Purcher e la rete del giovane cresciuto nel Milan

E' iniziato il nuovo corso dell"Under 21. La squadra che dovrà farsi valere a Londra 2012 ha iniziato il proprio cammino da Vienna, lì dove questo pomeriggio ha affrontato i pari età austriaci. Un battesimo di fuoco per una formazione ricca di debuttanti come quella per cui ha optato Pierluigi Casiraghi. I più esperti erano Ranocchia, Di Gennaro e Paloschi, mentre gli occhi erano tutti puntati sul portiere della Sampdoria Fiorillo e del difensore dell'Ascoli Bellusci.
Un'amichevole importante per forgiare il carattere di una Nazionale tutta da costruire. Anche perché dall'altra parte c'era un'Austria dall'età media più alta e decisamente più assemblata in generale. Questo spiega l'inizio tentennante dell'undici di Casiraghi, che ha chiuso il primo tempo sotto di due gol. All'11' i padroni di casa passano in vantaggio con Sand, mentre al 35' raddoppiano con il centrocampista Baumgartlinder. L'Austria segnerebbe anche il 3-0, ma l'arbitro annulla per un fuorigioco dubbio. Poca Italia nei primi 45', quando si mettono in mostra soprattutto Paloschi, Pasquato e Barillà.
Ma la reazione giunge puntuale e fulmina l'undici di casa. Al 59' Ariaudo, con la deviazione dello sfortunato difensore avversario Purcher sugli sviluppi di un corner, accorcia le distanze. Nemmeno quattro minuti dopo, invece, lo scatenato Paloschi mette il 2-2 che evita la sconfitta agli Azzurrini. Un gran gol per il centravanti cresciuto nel Milan e ora in forza al Parma. La punta riceve il pallone spalle alla porta, si gira e calcia un eccellente destro che vale il pareggio. Si va alle battute finali. Le due squadre cercano la stoccata vincente, il risultato non cambia più. E la giovane Italia se ne va dall'Austria con una buona prova di carattere.
Per questo Casiraghi può dirsi soddisfatto: "Nel primo tempo - sottolinea - abbiamo commesso qualche errore in chiave difensiva, mentre ho visto buone cose in fase di costruzione di gioco. La mia è una squadra giovane, l"Austria invece si è presentata con la vera Under 21, ma è stato un test positivo soprattutto sul piano della reazione. La squadra mi è piaciuta molto nella ripresa, si poteva addirittura vincere".

Eurosport

Milan e Brasile sulle spine per Kakà

Kakà è lontano dalla forma migliore: si è fermato ancora mentre era in ritiro con la Nazionale brasiliana, ma non demorde. "E' chiaro che non sara' al 100%, ma recupererà", dicono i medici. Intanto Pato prova a fare strada nelle gerarchie degli attaccanti verdeoro

Sembrano non finire mai i guai fisici per il milanista Kakà : dopo essere stato fermo un mese e mezzo, il campione brasiliano è tornato in campo per un paio di spezzoni di partita giocando 60' in tutto (27 a Siena, dove è entrato e uscito, e 33 a Napoli), ma naturalmente non è nemmeno lontano dalla forma migliore.
Ora Kakà è in ritiro con il Brasile di Carlos Dunga: il doppio impegno di qualificazione ai Mondiali del 2010 contro Ecuador e Peru' è alle porte, ma difficilmente vedrà protagonista la stella rossonera. Martedì infatti il giocatore ha già dovuto saltare l'allenamento a causa del riacutizzarsi del dolore al solito piede sinistro: insieme al medico della Selecao Jose' Luis Ronco ha effettuato un controllo presso una clinica di Rio de Janeiro, ma gli accertamenti hanno escluso lesioni ossee.
"Kaka' avverte dolore al piede e per questo abbiamo deciso di fare un esame, che non ha evidenziato nessuna lesione ossea", ha confermato Ronco -. "Ci impegneremo per far si' che Kaka' possa giocare le due partite. Se si giocasse oggi non sarebbe in condizione. Ora come ora c'e' il 50% di possibilita' di vederlo in campo". Il problema, a quanto pare, e' solo legato alla condizione fisica del brasiliano del Milan. Dunga, ct della Selecao, dopo aver appreso l'esito degli esami si dice ottimista. "Lavoriamo con ottimismo", dice il ct 'verdeoro'. "Dobbiamo aspettare questa settimana per vedere come evolve la situazione. E' chiaro che non sara' al 100%".
C'è meno ottimisimo naturalmente in casa rossonera: MilanLab ha rimesso in piedi Kakà stando bene attento ai tempi di recupero. Il suo innesto contro il Siena, parso un po' azzardato visto il poco tempo che il giocatore ha passato sul terreno di gioco (ma si trattava solo di una botta), e il susseguente inserimento al San Paolo lasciavano ben sperare. Ora però la girandola degli eventi ha portato dritta dritta agli impegni della nazionale che, si sa, non sempre sono accolti positivamente dagli allenatori delle squadre di club. Dunga difficilmente resisterà al desiderio di schierare il suo campione, almeno in uno dei match in programma: sempre che Kakà ce la faccia.
Chi non ha problemi di forma e di continuità è invece Pato, anch'egli come Kakà in ritiro con la nazionale verdeoro: "Ho solo 19 anni, ma mi alleno con giocatori che sono tra i migliori del mondo - dice il Papero -. In Europa si apprendono molte cose. E convivo per quasi sei ore al giorno con giocatori che sono degli idoli per me".
L'attaccante del Milan è il giocatore della Selecao che ha segnato di più in stagione e sta guadagnando sempre più considerazione, anche se rimane ancora dietro, nelle gerarchie, ad Adriano e Luis Fabiano: "Sono tranquillo. Sto mettendo a frutto il lavoro al Milan e grazie a questo posso guadagnarmi una chance in nazionale. Sto facendo il mio lavoro". E con questo Pato e un Kakà al 100% sia Milan che Brasile possono guardare con fiducia al prossimo futuro.

Davide Bighiani / Eurosport

Roma-Bologna e Samp-Napoli senza tifosi ospiti

Settore ospiti chiuso in occasione di Roma-Bologna e Sampdoria-Napoli, in programma il 5 aprile e considerate a rischio.

Lo ha deciso il Comitato di Analisi per la Sicurezza sulle Manifestazioni Sportive, nella riunione di questa mattina. Per le partite in questione sarà consentito l’accesso al settore ospiti ad alcune categorie di spettatori quali le famiglie, i ragazzi delle scuole, le associazioni di anziani. Il Casms ha inoltre disposto la chiusura del settore ospiti anche per l’incontro di serie B Ascoli-Pisa e per quelli di Prima Divisione Cittadella-Modena, Vibonese-Vigor Lamezia, Sorrento-Potenza, Perugia-Paganese, Potenza-Cavese. Per Juve Stabia-Sorrento, infine, è stata disposta la chiusura del settore ospiti e la vendita dei tagliandi nel solo comune di Castellammare di Stabia.

Milan, Ancelotti va a pranzo col Real Madrid

COPENAGHEN, 25 marzo - La città del la Sirenetta s’è trasformata in questi giorni nella capitale del calcio europeo. Parlato, non giocato. L’Esecutivo e soprat tutto il Congresso Uefa hanno convogliato in Danimarca de­cine di dirigenti e addetti ai la vori delle 53 nazioni del Vec chio Continente. Punto di rife rimento il lussuoso Hotel Mar riott, sul porto di Kalvebod Brygge, dove l’europresidente Michel Platini ha fatto gli ono ri di casa e dove i “congressisti” si sono dati appuntamento per discutere non solo delle grandi tematiche del calcio che va ver so la seconda decade del terzo millennio, ma anche di gossip, curiosità, indiscrezioni e so prattutto di mercato.

IRROMPE FLORENTINO - La grande novità, diciamo pu re la variabile impazzita, della prossima estate in tema di compravendite sarà il ritorno di Florentino Perez come pre sidente del Real Madrid, il club più prestigioso del mondo. L’Ingegnere, come lo chiama no in Spagna, sta già lavoran do alacremente per la pianifi cazione della nuova squadra nonostante le elezioni presi denziali non siano ancora sta te ufficialmente indette. L’at tuale presidente ad interim Vi cente Boluda aveva comuni cato l’intenzione di fissare per i primi di luglio il fatidico d­day, ma è stato sconfessato dai socios. Domenica prossima ci sarà un’assemblea plenaria in cui la data delle elezioni verrà anticipata di almeno un mese: fra gli ultimi giorni di maggio e la prima settimana di giugno in modo da permettere una migliore armonizzazione delle manovre di mercato.

OLTRE 300 MILIONI - Don Florentino, come detto, si sen te già presidente in pectore e come tale vuol riportare i me rengues ai massimi vertici eu romondiali. Lasciò nel 2006 perché disse che era stanco e non poteva trascurare troppo l’altra sua amata creatura, l’Acs (Actividades de Con strucción y Servicios), colosso mondiale nel ramo delle co struzioni. Ma ora, a 62 anni, è pronto alla gran rentrée auspi cata da tutto il madridismo. Anche perché, nonostante la crisi planetaria delle Borse, l’Acs è l’unica società iberica e una delle poche d’Europa ad aver chiuso il 2008 con un incremento del 16% rispetto all’anno precedente. Un tra guardo “mostruoso”. Tanto che Perez ora può permettersi di gettare sul piatto oltre 300 mi lioni di euro per rinforzare la mitica squadra bianca. I candi dati alla presidenza dovranno depositare una fidejussione bancaria da 60 milioni, pari cioé al 15% del budget Real dell’ultima stagione (400 mi lioni). Solo Florentino può far lo.

fonte: tuttosport

Roma: Maria Sensi: Champions? Finché c’è vita…

La moglie dell’ex presidente della Roma: «Io sono ottimista per natura»

«Io sono ottimista per natura e dico che finché c'è vita c'è speranza. Guai se non fosse così». Maria Sensi si affida a un detto popolare per non fare spegnere le residue speranze di quarto posto della Roma, a cinque punti dal Genoa. «Restano da giocare nove partite - dice la mamma del presidente della Roma a Radio Radio -. Aspettiamo fine campionato, poi farete tutte le critiche che volete. Ci può essere pure l'anno negativo, perché a tutte è successo, e se così fosse non succederebbe niente e si andrebbe avanti lo stesso. Non è questione di vita o di morte, prima di dire tante cose guardiamo alla situazione italiana. Fino a un mese fa la Roma scalava posizioni in Europa e raccoglieva elogi, ora siamo sottoterra? Ma scherziamo? Lasciamo stare...».

VOCI INCONTROLLATE - La signora Sensi, membro del cda giallorosso, non nasconde il suo fastidio per quanto si dice nell'etere romano e si scrive, a proposito, ad esempio, di mancati pagamenti di stipendio a giocatori e dipendenti: «Attenti tifosi, perché qui si stanno dicendo tante cose non giuste e chi deve pagare pagherà per le cose che dice. Gli stipendi, Pradè (al quale, stando alle cronache, non dovrebbe essere rinnovato il contratto, ndr), tutte cose assurde. Non so quale motivo ci sia per mettere zizzania nella Roma, quale fine. L'unica cosa che andrà rifatta saranno i campi, danneggiati dall'alluvione. Dopo due anni vanno rifatti a rotazione ma la ditta è sempre la stessa. Delusa? Da niente. All'inizio sulle prestazioni della squadra ha inciso anche la morte di mio marito, poi perdere la Supercoppa e l'accesso ai quarti di Champions per due rigori... Lasciamo stare...».

LE ULTIME PAROLE - Vorrebbe dire tante cose Maria Sensi ma cerca di frenare l'impeto: «Ma quali società non si autofinanziano? Si parla solo della Roma quando si parla di autofinanziamento. Vorrei dire tanto, perché in 14 anni di vicinanza con mio marito alla presidenza della Roma posso dire di conoscere tanto». Per questo non si sorprende di niente, nemmeno del fatto che il calcio italiano ancora non ha voltato del tutto pagina: «Le ultime parole di mio marito furono: “Marì, non cambia niente”».

fonte: corrieredellosport

Serie A ferma , c'è la Nazionale


E' tempo di Nazionale, e il calcio di club si ferma per un po'. Domenica, infatti, non si giocherà la serie A, mentre l'Italia del Ct Marcello Lippi è attesa dalla doppia sfida contro Montenegro e Irlanda. Gli azzurri si allenano a Coverciano. Da domani, intanto, in vendita i biglietti per Fiorentina-Cagliari.

Prende il via giovedì 26 marzo alle 10 la vendita dei biglietti per Fiorentina-Cagliari, mentre la vendita sul web comincerà lunedì 30 alle 16 e terminerà venerdì 10 aprile alle 12. Dopo la pausa per gli impegni della nazionale, la Fiorentina sarà attesa dall'impegnativa trasferta di Bergamo. La partita con l'Atalanta si giocherà eccezionalmente alle 13, orario decisamente insolito per il calcio italiano.

Intanto, tra i viola impegnati con le rispettive nazionali ci sono Montolivo e Gamberini che vestiranno la maglia azzurra nella doppia sfida che vedrà l'Italia contrapposta a Montenegro e Irlanda. Nelle fila azzurre convocato anche l'ex viola Pazzini, mentre Gilardino - infortunato - non ha potuto prendere parte alla spedizione del ct Lippi.

fonte: ilreporter

L'Equipe: il Milan pensa a Clichy per ringiovanire la difesa

Secondo la stampa francese i rossoneri sarebbero pronti a farsi avanti con l'Arsenal per assicurarsi il giovane talento lanciato da Wenger. Ma l'operazione non sarebbe semplice visto che il terzino destro ha da poco rinnovato il contratto con i Gunners

Il Milan insiste per Clichy. Il difensore sinistro dell'Arsenal sarebbe uno degli obiettivi dei rossoneri per ringiovanire la difesa. Lo sostiene l'Equipe, che ha riportato anche alcune parole del giocatore.

"Io non ne so nulla - ha detto- sto bene all'Arsenal, ma è vero che il Milan è un grandissimo club e fa veramente piacere sapere di essere seguito da una squadra del genere". Strapparlo ai Gunners, comunque, non sarà facile dato che Clichy ha rinnovato poco tempo fa il contratto con il club inglese fino al 2012.

Maxwell, addio Inter; Ibrahimovic resta

Il procuratore Mino Raiola parla del futuro dei due suoi assistiti. Insanabile, dunque, il rapporto tra Mourinho e Maxwell, che a fine stagione lascerà l'Inter, mentre Ibrahimovic non dovrebbe muoversi da Milano

Via e vai in casa Inter in vista del prossimo mercato. Per un Maxwell che lascerà sicuramente Milano, c'è un Ibrahimovic che nonostante qualche perplessità continuerà la sua avventura con i colori nerazzurri.
Il terzino brasiliano, voluto da Roberto Mancini, è oramai ai ferri corti con Mourinho che ha oramai puntato sul Davide Santon, diventato titolare inamovibile sulla corsia sinistra. Ovvio, dunque, che l'ex Ajax a giugno lascerà Milano come ha confermato il suo procuratore, Mino Raiola.
"Il rapporto tra Maxwell e Mourinho è finito. Con Mourinho o tu sei Zlatan e ti porta pure a casa o se non sei Zlatan sei morto e non è giusto dal punto di vista di un allenatore - ha spiegato Raiola che poi ha aggiunto - A me piace Mourinho perché è bravo a fare fumo per fare spostare l'attenzione dal vero problema. Pure a dicembre c'era Santon, ma comunque Maxwell giocava. Il terzino brasiliano potrebbe passare ai cugini rossoneri? Non è una decisione dell'Inter ma del giocatore. Risolveremo il contratto, pagheremo quello che c'é da pagare, ma non ci facciamo un prezzo per il Milan e uno per il non Milan. Tutte le grandi squadre ammettono il valore di questo giocatore".
Ma Raiola è anche il procuratore di Zlatan Ibrahimovic che - sempre per voce del suo procuratore - non lascerà l'Inter. "Qui si parla di convincere Zlatan a rimanere quando nessuno ha detto che va via. C'é un rapporto splendido tra Zlatan e Moratti. Non c'é nessuna ragione per incontrarci. Moratti ha ragione quando dice che stiamo dando più l'esca ai giornali, ai media, per andare avanti con una storia che per adesso non esiste. Se non dico qualcosa io, Zlatan o Mourinho in Italia non si parla più di calcio...." - ha spiegato Raiola.
Le parole del procuratore, dunque, servono a fugare le illazioni che volevano lo svedese lontano da Milano soprattutto dopo la delusione per l'eliminazione in Champions e le frasi del post-Reggina in cui il numero 8 nerazzurro aveva messo in dubbio il suo futuro nel club di via Durini. "Non abbiamo nessun appuntamento né con Mourinho né con Moratti. Di cosa dobbiamo parlare delle cose che stanno scritte nei giornali? Zlatan non ha mai chiesto né rinforzi né più soldi e chi dice il contrario è un bugiardo.." - ha concluso Raiola.

Alessandro Brunetti / Eurosport

Tassa di lusso,austerity,salary cap: il modello americano

Uefa studia misure da opporre a crisi,in Italia si litiga in Lega

L'ipotesi di una tassa sul lusso per i club di calcio, il salary cap al quale costringere i club, un mercato acquisti-cessioni che si annuncia low-cost. E' il calcio che sarà nei prossimi anni, il calcio dell'austerity, o almeno quello che i manager della Uefa ed i dirigenti delle società stanno studiando per opporsi alla crisi finanziaria globale che rischia di travolgere anche lo sport più ricco. E' stato oggi il Financial Times a rilanciare l'ultimo capitolo delle ipotesi alle quali starebbe lavorando la Uefa: la tassa di lusso. Una tassa che dovrebbe prevedere per i grandi club il pagamento una quota di denaro ai piccoli club quando acquistano una delle loro stelle. Un tentativi come altri di ridistribuire in modo più equo il denaro all'interno del mondo del calcio, ormai dominato in modo evidente dai grandi club come Manchester United o Real Madrid. Il presidente dell'Uefa Michel Platini, d'altra parte, ha più volte sottolineato come la potenza economica di alcune società influenzi in modo eccessivo le competizioni. Per cercare spunti, i dirigenti dell'Uefa sono volati lo scorso mese negli Stati Uniti, discutendo del progetto con i dirigenti della Major League Baseball, una lega che stabilisce gli stipendi delle squadre e le tasse sulla base di quanto spendono e ridistribuisce l'ammontare delle entrate ai club meno ricchi. L'Uefa, inoltre, sta esaminando anche i modelli delle leghe americane per quanto riguarda il limite alla grandezza delle squadre.
Intanto dall'Italia, Adriano Galliani, vicepresidente del Milan ed ex-presidente della Lega calcio, tra i manager più ascoltati del mondo del pallone, la scorsa settimana aveva parlato di club che "non sono in equilibrio economico" e che nel prossimo calciomercato "investiranno meno". Milan compreso. "Sarà un mercato estivo esilissimo, esangue, con scambi di giocatori ma con pochissimo movimento di denaro, a parte poche società. E' più che sicuro", così disse Galliani. Con il solito riferimento poi a mutualità, impianti e tasse. "Non scopriamo oggi che l'Italia ha perso terreno da Inghilterra e Spagna: ma anche lì soffia il vento della crisi, con due eccezioni. Real Madrid e Barcellona hanno stadi bellissimi e non devono dividere la mutualità con gli altri club. Per altro per gli stranieri hanno una tassazione favorevole e se spendono un milione lordo, al giocatore vanno 750 milioni di euro. Mentre in Italia il netto è di soli 500mila euro". Crisi e austerità, insomma, segneranno il futuro del calcio italiano. "Gli stipendi non possono esser toccati, ma credo che molte società vogliano proporre una spalmatura ai propri tesserati. Comunque sui nuovi occorrerà più oculatezza. E cedo che si arriverà a un salary cap, come negli Usa".
Decisioni tutte però ferme, almeno in Italia, a causa dello stallo prodotto in lega calcio dalla mancata elezione del presidente. Anche il rieletto presidente della Ficg Giancarlo Abete ha ricordato alle società l'urgenza di arrivare alla nomina per poi poter finalmente affrontare tutti i tempi più caldi, ponendo anche un ultimatum: "Dovete decidere entro il 31 marzo", ha detto Abete. Un nuovo presidente da opporre al tentativo di rielezione di Antonio Matarrese, magari un manager, o un commissario, con i nomi di Luca Pancalli e Franco Carraro circolati ultimamente con insistenza. Molte chiacchiere e poco arrosto, finora. Tutto il contrario di quel che servirebbe, anche ad ascoltare gli stessi dirigenti.

Lippi: "Cassano? Non devo dare spiegazioni"

Il CT difende le sue scelte: sì a Pazzini ("Ci ho pensato subito"), no a Cassano. Lippi difende il "made in Italy": "Ancora per un anno e mezzo siamo i campioni del mondo". Il CT parla anche di Mourinho: "Nessun allenatore si fa dettare la formazione"

Prima conferenza stampa per il Commissario Tecnico della Nazionale in vista della doppia sfida di qualificazione ai Mondiali del 2010 che gli Azzurri disputeranno contro Montenegro e Irlanda. Marcello Lippi parla di tutto: dei convocati, difendendo con forza le sue scelte, del momento del calcio italiano, fuori dalla Champions League per mano delle squadre inglesi...e anche di Mourinho, l'allenatore portoghese che con la sua personalità ha "sconvolto" il calcio di casa nostra.
Lippi su Pazzini e Cassano. Riguardo alla mancata convocazione di Antonio Cassano, il CT dice: "Non devo dare spiegazioni a nessuno, Ho le mie convinzioni, le mie idee e le porto avanti". All'ennesima domanda sul fantasista della Samp, questa la risposta - quasi stizzita - di Lippi: "Cassano una presenza ingombrante? Dov"è? Parlo solo dei presenti...". Su Pazzini, invece, il CT dell'Italia rivela: "Ho subito pensato a lui quando ho saputo dell'infortunio di Gilardino. Si è meritato questa possibilità, spero per lui e per noi che faccia bene".
Lippi e il Calcio italiano. La vera espressione, secondo Lippi, è la Nazionale: "Siamo usciti dalle coppe e c'è stato un tentativo di ridimensionare il calcio italiano a vantaggio dell'Inghilterra, ma io non ho avuto questa impressione. E ho ricordato loro che l'espressione del valore del calcio di una nazione è la nazionale. Ancora per un anno e mezzo siamo campioni del mondo ".
Lippi e Mourinho. Il CT della Nazionale difende con forza gli allenatori italiani e, nonostante le accuse lanciate da Mourinho, ribadisce che i tecnici di casa nostra sono i migliori in assoluto. "Gli allenatori italiani - dice Lippi - sono i più bravi a tutti i livelli, non hanno quindi il bisogno di essere imboccati da nessuno, le formazioni le fanno loro (chiaro riferimento al tecnico dell'Inter, anche se il CT non lo nomina mai, ndr). Il nostro calcio ha tanti tecnici preparati e non mi riferisco soltanto ai Capello e ai vari big, ma anche a quelli che lavorano nelle squadre e nelle categorie inferiori, non a caso spesso una formazione di basso-medio livello riesce a mettere in difficoltà una a lei superiore sulla carta".

Andrea Tabacco / Eurosport

MORATTI, IBRAHIMOVIC? BASTA ESCHE AI GIORNALISTI

"Non ho intenzione di continuare a darvi l'esca". Massimo Moratti, presidente dell'Inter, sembra essersi stancato di rispondere a domande sulla situazione di Zlatan Ibrahimovic. Nelle ultime settimane l'attaccante svedese ha glissato con un "vediamo" davanti alle domande relative al proprio futuro. ""Non ho incontrato Ibrahimovic, l'ho visto domenica e ha giocato benissimo, dice Moratti, ricordando ai microfoni di Sky Sport la doppietta che il centravanti ha realizzato nel match vinto 3-0 contro la Reggina. "Dopo la partita era tranquillissimo. Finche' non lo vedo non posso dire niente", conclude.

Milan: nomi nuovi in Spagna e Francia

Oltre a Eto'o e Adebayor, i rossoneri puntano su altri attaccanti più economici, come il bomber del Siviglia Kanouté e quello del Psg Hoarau, entrambi abilissimi nel gioco aereo

Sull'agenda di Galliani ci sono due nomi nuovi. O meglio, uno un po' riciclato e una vera novità, ma sono dettagli. Per l'attacco che verrà, infatti, il club rossonero sta cercando un attaccante che faccia della potenza e del gioco aereo le sue caratteristiche principali, per sfruttare al meglio la valanga di palle alte messe dentro da una squadra di grandi crossatori.
Sveliamo subito il mistero: gli obiettivi del Milan sono Frederic Kanouté e Guillaume Hoarau, due prime punte che quest'anno segnano a ripetizione, rispettivamente in Spagna e Francia.
Kanouté, 31enne maliano, è stato uno dei protagonisti delle ultime stagioni di successo del Siviglia, segnando 79 gol in poco meno di 4 stagioni con il club andaluso, una media di tutto rispetto. Il suo contratto, poi, scade nel giugno 2010, quindi Galliani potrebbe ottenere uno sconto a giugno (10 milioni?) evitando a Del Nido di perdere il suo attaccante a parametro zero pochi mesi dopo.
Più complicata la strada economica per arrivare al francese Hoarau, l'uomo chiave nella rinascita del Paris Saint-Germain con i suoi 15 gol in campionato. Originario del Dipartimento d'Oltremare transalpino (più precisamente l'Isola di Riunione), il 24enne attaccante potrebbe dare un ottimo slancio di giovinezza alla rosa milanista, ma vista la lontana scadenza del suo accordo con il Psg (giugno 2012) per il cartellino la spesa potrebbe salire fino a 15 milioni circa.
I soldi per arrivare all'acquisto di uno di questi due attaccanti, comunque, dovrebbero essere garantiti dalla probabile cessione di Gourcuff (anche se il futuro del trequartista francese dipenderà da quello di Ancelotti). Rinato in quel di Bordeaux, il fantasista ha suscitato l'attenzione del Real Madrid, e sappiamo tutti quanto le Merengues sappiano essere 'convincenti' quando si parla di soldi...

Luca Stacul / Eurosport

Laura è la giornalista più sexy

Curve mozzafiato, fisico e passato da modella. La giornalista italiana più sexy è una bolognese di 23 anni che dallo scorso autunno conduce Football Italiano, una trasmissione sul calcio italiano in onda in Inghilterra su Channel 5. Dopo l'esperienza a Milan Channel, canale tematico rossonero, Laura Esposto è diventata il volto televisivo del calcio d'Inghilterra e ora è stata incoronata dal Sun la più sensuale, battendo anche Ilaria D'Amico.


La modella italiana, ribattezzata oltremanica la Ilaria D’Amico d’Inghilterra, in un’intervista al Tgcom aveva detto che a Londra “tutti pendono dalle sue labbra” per le conoscenze in tema di calcio italiano. Fatto sta che Channel Five è il suo trampolino di lancio per farsi notare nel mondo televisivo.

Per il momento le sue apparizioni le sono valse una bel traguardo come quello di finire quinta nella classifica delle giornaliste sportive più sexy stilata dal Sun. Laura è la prima delle italiane e ha battuto perfino la D’Amico. Che sia di buon auspicio?

Recalcati: "Lippi, ma Santon e Balotelli...?"

Per le non convocazioni di veri e autentici fuoriclasse italiani, quali Antonio Cassano e Davide Santon, il CT della nazionale, il bravo e fortunato Marcello Lippi, si ricordi che Bearzot quattro anni dopo il trionfo spagnolo, tornò a casa ammaccato, dovrebbe dare delle spiegazioni, anche se in realtà non è tenuto a farlo. Se i due “titolari” di Sampdoria e Inter, devono essere lasciati in disparte per far spazio a gente a loro inferiore ma più simpatica o meno ingombrante, chiaro riferimento a Cassano, che venga comunicato all’italiano medio che non riesce a capire cosa abbiano più del talento blucerchiato i vari Pepe, Iaquinta, Quagliarella e Di Natale. Durante il ritiro, il Commissario Tecnico, dovrebbe prendere in disparte Pazzini e chiedergli il motivo della sua esplosione. Da panchinaro a bomber, da attaccante tuttofare a spalla di Antonio Cassano. Che sia questa la ragione che gli ha permesso l’ingresso in azzurro? Il gioiello di Bari Vecchia ha forse detto qualche cosa di particolare che non tutti hanno digerito? Possibile, molto possibile, altrimenti non si spiegherebbe l’esclusione di un genio per far spazio a qualche buon gregario.
Diversa la mancata chiamata del gioiello nerazzurro, Davide Santon. E’ piccolo, non ha esperienza, deve maturare. Saranno state queste le frasi balenate nel cervello di Lippi, oppure è convinto che Grosso e Dossena siano più forti e più affidabili? Quando un calciatore è bravo non si dovrebbero avere dubbi e non si dovrebbero fare calcoli. Il “bambino” nerazzurro, così è stato battezzato da Josè Mourinho, è il presente e sarà il futuro del calcio italiano, quindi non si capisce perché un ragazzo che ha affrontato, senza timore e senza sbavature, gente del calibro di Rooney, Cristiano Ronaldo, Ronaldinho, Seedorf e altri veri “uomini” del calcio Mondiale, non possa scontrarsi con Jovetic, McGeady o Duff.
Ma non solo. Lippi ha chiamato Bocchetti, ottimo giocatore, ma si è completamente dimenticato che in Italia ci sono calciatori giovani, che potrebbero fare tanta esperienza internazionale giocando uno squallido e facilissimo girone di qualificazione. Non servono “big” ultratrentenni per sconfiggere il “vecchio” Trap. Un mix di maturità e freschezza sarebbe la ricetta ideale per costruire una valida nazionale per i prossimi Mondiali e per le successive competizioni. Marchetti, Santacroce, Santon, Cassano, Mannini e Balotelli meriterebbero immediata considerazione senza aspettare che in Sudafrica ci facciano neri. Se qualcuno avesse dei dubbi provi a porsi questa domanda: “ Se fossi l’allenatore del Milan e dovessi disputare la finale di Champions League avendo in rosa Cassano e Pepe, chi farei giocare? Se fossi l’allenatore dell’Inter e dovessi giocare la partita scudetto avendo in rosa Balotelli, Pepe e Quagliarella, chi farei giocare? Se fossi l’allenatore della Juventus e dovessi giocare la partita più importante della stagione avendo in rosa Santon e Dossena, chi farei giocare? E tra Marchetti e De Sanctis, chi farei giocare?”. Ponetevi queste domande, ovviamente pensando all’attuale stato di forma e al futuro, e le risposte saranno quelle che Lippi dovrà dare, se continuerà con le sue scelte da Campione del Mondo, dopo gli “schiaffi” sudafricani.

Christian Recalcati

fonte: tuttomercatoweb

Calciomercato - Prime trattative per le "tre grandi"

Al Milan piace Simon Kjaer, mentre Zlatan Ibrahimovic potrebbe accasarsi al Barça. Per Juventus e Sampdoria, invece, all'orizzonte si prospetta uno scambio tra Antonio Cassano e Sebastian Giovinco

Fa caldo. Anche se è appena iniziata la primavera, l'estate è più vicina. E con lei anche il momento in cui il calciomercato riprenderà a riempire le pagine dei quotidiani.
Nel frattempo le varie squadre si stanno guardando in giro e le voci circolano già da un po'. Il tormentone di Antonio Cassano, per esempio, ormai ci accompagna da tempo, ma sembra proprio che l'avventura del talentino di Bari Vecchia a Marassi sia in dirittura d'arrivo. Ha lasciato trapelare qualcosa Beppe Marotta, ad di una Sampdoria in procinto di lasciar partire l'attaccante per vestire la maglia della Juventus. Marotta, benché abbia smentito qualsiasi contatto con la Vecchia Signora, avrebbe infatti rivelato che Sebastian Giovinco piace in casa blucerchiata. All'orizzonte dunque uno scambio Cassano-Formica Atomica?
Intanto c'è qualcuno che sta male, nonostante il caldo, e ha mal di pancia. E' Zlatan Ibrahimovic, che con frasi sibilline ha lasciato intendere che potrebbe andare altrove per cercare di vincere la Champions League. La cura? Partire per dove fa ancora più caldo, la Spagna. Alla finestra c'è il solito, ingordo Real Madrid, anche se l'offerta più concreta potrebbe arrivare dal Barcellona. Per stessa ammissione di Mino Raiola, procuratore dello svedese, dalla penisola iberica hanno già manifestato un certo interesse e l'aria iodata della città catalana potrebbe essere un toccasana per Ibra; 80 milioni di euro e uno scontento Samuel Eto'o potrebbero rendere meno amara la pillola della fuga all'Inter.
Ma anche il Milan ha dei problemi fisici, precisamente di respirazione: fiato corto, e così la società sta cominciando a muoversi. L'obiettivo è quello di svecchiare una rosa un po' a corto di ossigeno e finalmente l'attenzione sembra essere ricaduta sulla persona giusta. Anche se Adriano Galliani ha smentito tutto, l'oggetto del desiderio sarebbe il difensore del Palermo Simon Kjaer. Il danese ha 20 anni e potrebbe davvero portare una boccata d'aria a un reparto che ne ha bisogno...

Eurosport

Tutti i numeri della 29a giornata di serie A

Niente di nuovo in testa alla classifica del campionato di serie A, con le due battistrada Inter e Juventus che continuano il loro duello a distanza a suon di vittorie: i nerazzurri nel più classico dei testa-coda, prima contro ultima, si sbarazzano della Reggina e mantengono a + 7 il loro vantaggio sulla squadra di Ranieri capace, nell’anticipo serale del Sabato, di sbancare l’Olimpico di Roma, infliggendo un pesantissimo 4-1 ai giallorossi di Spalletti che vedono, al momento, allontanarsi in maniera importante la quarta posizione.

Il terzo posto resta sempre saldamente nelle mani del Milan che impatta con il Napoli nella partita d’esordio di Donadoni al S. Paolo: per in neo tecnico partenopeo è il secondo pareggio in due incontri, aspettando la vittoria che manca agli azzurri dal lontano 11 Gennaio.

Alle spalle dei rossoneri vincono le loro sfide casalinghe sia il Genoa che la Fiorentina: i rossoblu superano l’Udinese centrando la seconda vittoria consecutiva, i viola, non senza fatica, si rialzano dopo lo stop dello scorso turno battendo un Siena (negli ultimi 9 turni solo una vittoria per i ragazzi di Giampaolo, poi 3 pareggi e 5 sconfitte) uscito a testa alta dal derby del Franchi.

Nella corsa Uefa spunta la candidatura del Cagliari vittorioso a Bologna: i sardi affiancano a quota 42 il Palermo (terza sconfitta in cinque gare per i rosanero) battuto dal Chievo, portandosi a sole quattro lunghezze dalla Roma che occupa al momento l’ultimo piazzamento utile per la qualificazione in Europa.

Gran balzo in avanti del Catania uscito con i tre punti in tasca dalla partita al Massimino contro la Lazio: i rossazzurri, 10 punti nelle ultime 5 gare, con 37 punti all’attivo si trovano in una comoda e tranquilla posizione di centro-classifica.

Anche la Sampdoria avanza in graduatoria grazie all’exploit esterno in casa del Torino: ora i blucerchiati occupano con 36 punti il 14° posto e sono totalmente fuori dalla zona di bassa classifica che al momento vede coinvolte, a partire dal Siena fermo a 31 punti, sei formazioni.

Di questo lotto di squadre chi sta meglio è senza dubbio il Chievo, che grazie al suo fantastico cammino nel 2009, 21 punti in 12 partite, si è tirato fuori dalla zona rossa equivalente alla retrocessione in serie B. Oggi i clivensi hanno avuto ragione del Palermo con un goal del redivivo Luciano, tornato a segnare dopo un digiuno durato quasi tre anni ( ultima marcatura realizzata il lontano 30/04/2006), lasciando a Bologna, Torino, Lecce e Reggina, la lotta per raggiungere l’unico posto utile che vuol dire salvezza.

Di queste quattro squadre solo il Lecce, con la prima doppietta di Caserta nella massima serie, è riuscito a smuovere la classifica in virtù del punto conquistato al 91° contro l’Atalanta , mentre per le altre tre sono dolori in quanto uscite dal campo battute, con l’aggravante per quanto riguarda Bologna e Torino di avere avuto la peggio davanti al proprio pubblico: per i felsinei è la sesta sconfitta in otto giornate, i granata, invece, negli ultimi 13 incontri hanno vinto solo una volta, con sei pareggi e altrettante sconfitte.

Rimane sempre ultima e sola la Reggina, a cui spetta il triste primato di non trovare la vittoria dal lontanissimo 23 Novembre, Reggina Atalanta 3-1. In questo 29° turno otto sono state le vittorie, tre esterne, e due i pareggi, solo uno 0-0, con 22 reti messe a segno e ben quattro doppiette realizzate: oltre al già citato Caserta, hanno segnato due goals Padoin (anche per l’atalantino prima doppia segnatura in serie A), Iaquinta e Ibrahimovic, con l’interista che raggiunge il bolognese Di Vaio in testa alla classifica marcatori a quota 19. Assegnati oggi 2 rigori, uno trasformato dal Lecce e uno parato da Bizzarri del Catania, mentre sono stati estratti 52 cartellini gialli e 2 rossi.

Sono il Milan e la Fiorentina, con il 60%, ad aver avuto il maggior possesso palla odierno, mentre l’Inter con 17 tiri, di cui 7 nello specchio della rete, è stata la squadra ad avere indirizzato più palloni verso la porta avversaria.

"Nessuno più grande del club", Ibra addio?

Dopo la doppietta rifilata alla Reggina, Ibrahimovic alimenta i dubbi sulla sua permanenza all'Inter. Mourinho lancia un chiaro messaggio: "Ibra è un grandissimo giocatore, ma nessun calciatore è più grande di un club"

Parte o resta. Dopo il tormentone invernale di Kakà, ne è atteso un altro per la prossima estate, questa volta sull"altra sponda del Naviglio. Vendere Ibrahimovic per far diventare l'Inter stellare, o aspettare che diventi decisivo anche in campo internazionale e costruire intorno a lui la Beneamata volta a conquistare il mondo. Il fuoriclasse svedese rischia di diventare l'ago della bilancia del futuro del Biscione.
Stando alle parole di Josè Mourinho al termine della sfida con la Reggina, la presenza dell'attaccante svedese nel futuro non sembra indespensabile ai nerazzurri:
"Ibrahimovic? È un grandissimo giocatore, ma nessun calciatore è più grande di un club. Ibra all'Inter è diventato un giocatore importante, ma certi club sono più grandi di giocatori e allenatori".
Lo 'Special One' poi aggiunge: "Per rendere l'Inter competitiva anche in Europa occorrono dei ritocchi, abbiamo due o tre giocatori giovani con un grandissimo potenziale, che fra due o tre anni saranno dei grandissimi. Abbiamo un gruppo di giocatori di grande stabilità, a me personalmente piacciono due strade: quella che porta ai top players e quella che invece conduce ad un'opera di ringiovanimento della squadra".
E che ai tifosi piaccia o no, lo stesso Ibra, sempre più trascinatore in campionato, non se la sente di confermare il suo futuro con la maglia nerazzurra. Alla domanda "Vuoi sgombrare il campo dai dubbi sulla tua permanenza all'Inter?", la risposta del giocatore è un secco : "No!.Adesso c'è questo campionato e sono molto concentrato per vincerlo. Dopo vediamo cosa succede". La tentazione di venderlo per costruire una squadra di stelle sta prendendo sempre più piede nelle menti della dirigenza nerazzurra. E se Kakà, restando al Milan, a gennaio ha fatto una scelta di cuore, nessun tifoso nerazzurro può scommettere che Ibra farà altrettanto....Anzi.

Paolo Sperati / Eurosport

La 29a giornata di A divisa in capitoli

Andiamo ad analizzare i temi più interessanti dell'ultimo turno di A. E' sempre corsa a due per lo scudetto: sempre 7 i punti che dividono Inter e Juventus. Milan per la prima volta senza gol dopo 29 partite. Il Cagliari è salvo, il Catania quasi

CAPITOLO UNO - Juve a valanga, ma l'Inter risponde
Nell'anticipo di sabato sera, la Juventus di Ranieri aveva distrutto all'Olimpico una Roma incerottata e piena di Primavera grazie alle prodezze di Iaquinta, Nedved e al gol di Mellberg. La risposta dell'Inter, sebbene Reggina e Roma non si possano paragonare, è arrivata il giorno dopo con il netto 3-0 rifilato agli amaranto di Nevio Orlandi. Un risultato frutto delle reti del fondamentale Cambiasso e della doppietta, pazzesco il suo secondo gol, di Zlatan Ibrahimovic che, a fine partita, ha spaventato i suoi tifosi lasciando intendere che potrebbe anche lasciare la Milano nerazzurra alla fine della stagione. "Pensiamo a vincere il campionato, poi a fine stagione si vedrà...", ha detto lo svedese dopo Inter-Reggina. Mourinho fa così meglio di Mancini: dopo 29 turni, i punti del tecnico italiano erano 68, quelli del portoghese sono invece 69. Tornando all'attualità, tra Inter e Juve i punti di differenza sono sempre 7 con ancora 9 partite da giocare: il campionato, nonostante vede l'Inter ancora favorita, non si può ancora considerare chiuso...
CAPITOLO DUE - Dopo 29 partite, il Milan rimane a secco
Per la prima volta da 29 partite a questa parte (era il 2 ottobre 2008, Cagliari-Milan 0-0, ndr), la formazione di Carlo Ancelotti non trova la via del gol al San Paolo contro il Napoli nel posticipo della 29a giornata di Serie A. I rossoneri le hanno provate tutte, con i partenopei che recriminano per via del gol ingiustamente annullato ad Hamsik, ma lo stop contro la squadra dell'ex Donadoni mette ora a rischio il terzo posto. Il Genoa dietro corre: e la distanza dai rossoneri è di soli quattro punti. Se la Juve crede nello scudetto, perchè Gasperini non potrebbe riprendere il Milan?
CAPITOLO TRE - Genoa, Fiorentina, Roma: chi in Champions League?
Per l'ultimo posto che vale la Champions League è corsa a tre. Domenica si ripartirà con il Genoa a quota 51, la Fiorentina a 49 e la Roma a 46. La formazione di Gasperini è certamente la più in forma, ha imparato a vincere anche quando non gioca benissimo, contro l'Udinese successo importantissimo, ma anche fortunato, e può contare sull'entusiasmo di giocatori che l'Europa non l'hanno nemmeno mai giocata. Dopo un periodo opaco, la Fiorentina torna a vincere nel derby toscano contro il Siena dopo quattro partite (Fiorentina-Chievo 2-1, ndr) e, cosa ancor più importante considerato anche l'infortunio di Gilardino, ritrova i gol di Mutu, sua la rete decisiva nella sfida contro i bianconeri di Giampaolo. Non deve essere un alibi, ma la Roma è davvero sfortunata: fra squalificati e infortunati, Spalletti in questa stagione non ha praticamente mai potuto far giocare la "sua" squadra, con l'ovvia conseguenza che la classifica piange. E' infatti più vicino alla Roma il Cagliari (46 i punti dei giallorossi, 42 quelli dei rossoblù) di quanto non lo sia il quarto posto del Genoa, con il Grifone che guida il terzetto delle aspiranti alla Champions League con 51 punti.
CAPITOLO QUATTRO - L'opaco periodo di Bologna e Torino
"Mihajlovic non si tocca", fa sapere la dirigenza rossoblù, la panchina di Novellino invece traballa sempre più. La situazione di Bologna e Torino comincia a farsi quasi disperata. I granata non vincono da quattro partite, contro l'Udinese lo scorso 22 febbraio, nella gara che racchiude anche l'unico successo del Torino nel 2009: nelle altre 12 partite dopo la sosta, sei sconfitte e altrettanti pareggi rappresentano un ruolino di marcia da retrocessione. Per il Bologna, dopo il promettente avvio della gestione Mihajlovic, sono arrivati i primi problemi. La sconfitta interna contro il Cagliari arresta la corsa felsinea che vede ora lontano 4 punti il quintultimo posto occupato momentaneamente dal Chievo di Di Carlo.
CAPITOLO CINQUE - Cagliari: è salvezza, e quasi Uefa
Con la vittoria in trasferta al Dall'Ara di Bologna, il Cagliari ha raggiunto (e superato) la ipotetica quota salvezza fissata a 40 punti e ora punta dritto verso l'Europa. La formazione di Allegri, che nelle ultime partite ha un po' rallentato la sua corsa, vede vicinissimo il sesto posto della Roma. Perchè non provarci?
CAPITOLO SEI - Chievo, da spacciato a rinato. Il Catania è quasi salvo
Era una squadra data per morta, ormai già retrocessa dopo il solo girone di andata. 21 punti nelle ultime 12 hanno mandato la formazione del nuovo tecnico Di Carlo in una posizione di classifica quasi tranquilla. La vittoria contro il Palermo nell'ultima giornata permette ai clivensi di staccare il Bologna e di mettere fra sè e il terzultimo posto addirittura sei punti. Discorso a parte, invece, per il sorprendente Catania di Walter Zenga: la formazione siciliana batte la Lazio nell'anticipo pomeridiano del sabato e sale a quota 37 punti: la salvezza è praticamente raggiunta.
CAPITOLO SETTE - Pazzini: sicuri sia lo stesso di Firenze?
Era triste, giocava poco e, soprattutto, non segnava mai. A Genova ha invece praticamente stampato in ogni momento sulla faccia un sorriso gioioso, è impiegato con continuità e, dato che gli ha regalato anche la Nazionale, la butta sempre dentro. Il cambiamento di Giampaolo Pazzini ha dell'incredibile, tanto che diviene quasi lecito porsi delle domande: siamo sicuri che il Pazzo della Sampdoria sia lo stesso giocatore visto con la maglia della Fiorentina?

Andrea Tabacco / Eurosport

INTER A SPASSO CON IBRA. NAPOLI-MILAN, SPETTACOLO MA NIENTE GOL

L'Inter passeggia (3-0) con il fanalino di coda Reggina grazie ad una doppietta di un Ibrahimovic in gran vena, e che raggiunge a quota 19 Di Vaio in testa alla classifica dei cannonieri, e ad un gol di Cambiasso sul filo del fuorigioco.

Spettacolo al San Paolo dove, nel posticipo, e' battaglia tra Napoli e Milan ma non ci sono marcature.

A 9 gare dal termine del campionato i nerazzurri mantengono cosi' invariato a 7 punti il vantaggio sulla Juventus mentre i rossoneri vedono avvicinarsi al terzo posto Genoa (a 4 punti) e Fiorentina (a 6) che battono, rispettivamente, Udinese (2-0) e Siena (1-0). Il Napoli, dal canto suo, continua a non vincere: risale a 11 gare fa l'ultimo successo partenopeo contro il Catania in casa. Nel ritorno, ha fatto solo 4 punti, frutto di altrettanti pareggi, contro i 7 di Bologna, Reggina e Lecce. In testa l'Inter con 26, seguita da Juve con 22 e Milan 18.

Donadoni ha dato pero' solidita' e convinzione ai suoi. La retroguardia appare piu' attenta e coperta. Ne risente un po' l'attacco del ''ciuccio'' che e' poco supportato da difensori e centrocampisti ma Zalayeta si e' letteralmente divorato un gol e quello annullato per offside ad Hamsik era regolare. Il pari e' comunque l'esito giusto di una gara equilibrata, il risultato perfetto come diceva il grande Eugenio Danese.

In coda, vittoria importantissima in chiave salvezza del Chievo sul Palermo (1-0) con il primo gol stagionale di Luciano.

Cade invece il Bologna al D'Allara contro il Cagliari (0-1) ad opera di Acquafresca. Cosi' serve a poco al Lecce il pareggio (2-2) rimediato in extremis su rigore contro l'Atalanta che ritrova il segno ics dopo 12 turni. Sempre piu' nei guai anche il Torino che si fa superare in casa (1-3) dalla Sampdoria di un ispirtato Cassano e di un sempre a segno Pazzini.

Negli anticipi, sabato nero per le romane: una buona Lazio (un gol annullato ingiustamente e un rigore parato) cede di miusra al Catania (1-0) mentre una mezza Roma (ben 11 assenti) viene travolta all'Olimpico dalla Juventus (1-4).

Niente serie A sabato e domenica prossimi: ci sara' la sosta per il doppio impegno della nazionale, il 28 contro il Montenegro ed il primo aprile contro l'Irlanda del Trap.

Lippi ha convocato 23 giocatori con tre novita': Bocchetti (Napoli), Motta (Roma) e Pazzini (Samp) mentre il giallorosso Brighi torna in nazionale dopo 7 anni. Questa la lista completa. PORTIERI: Amelia, Buffon, De Sanctis. DIFENSORI: Bocchetti, Cannavaro, Chiellini, Dossena, Gamberini, Grosso, Motta, Zambrotta.

CENTROCAMPISTI: Brighi, De Rossi, Foggia, Montolivo, Palombo, Pepe, Pirlo. ATTACCANTI: Di Natale, Iaquinta, Pazzini, Quagliarella, Rossi.

Il Milan frena contro un Napoli ritrovato

Al San Paolo, finisce 0-0 il posticipo della 29a giornata di Serie A. I rossoneri perdono contatto con la Juventus e vedono avvicinarsi minacciosamente Genoa e Fiorentina. Napoli finalmente convincente: secondo pareggio, in due partite, per Donadoni sulla panchina dei campani

Finisce a reti bianche il posticipo della 29a giornata del massimo campionato italiano. Al San Paolo arriva un Milan in forma alla ricerca della terza vittoria consecutiva in campionato: Ancelotti conferma Seedorf alle spalle di Pato-Inzaghi, mentre Kakà e Ronaldinho siedono inizialmente in panchina. Dall'altra parte, c'è un Napoli rigenerato nel morale dalla cura Donadoni - alla seconda partita coi partenopei - e alla ricerca disperata di punti, ma soprattutto di una prestazione finalmente convincente per ritrovare il feeling perduto col pubblico del San Paolo.
Match estremamente equilibrato nonostante il ritmo di gioco sia comunque elevato: squadre corte e difese attente. Lavezzi e Pato faticano ad accendersi da una parte e dall'altra, mentre Hamsik e Seedorf non riescono a piazzare le accelerazioni decisive; Inzaghi finisce spesso in fuorigioco e così il primo tiro in porta arriva al 16' su una punizione da distanza siderale di Pirlo bloccata senza problemi da Navarro. Otto minuti più tardi si vede anche il Napoli con Mannini che evidente ha voglia di recuperare il tempo 'perso': break a centrocampo e destro dal limite che esce non di molto. Al 28' Navarro anticipa con uno spettacolare tuffo Inzaghi sul chirurgico suggerimento di Beckham, mentre dall'altra parte è Zalayeta a sparare sul fondo da ottima posizione. Altro giro di orologio e altra occasione da gol: Seedorf ci prova dalla distanza col destro ma Navarro alza sopra la traversa, così come Dida sul tentativo volante di Lavezzi al 36'. Sugli sviluppi del successivo corner, Zalayeta sale in cielo e colpisce di testa con Hamsik che - da pochi passi dalla linea di porta - corregge in rete freddando Dida. Il direttore di gara, però, annulla per la presunta posizione di fuorigioco del fantasista slovacco: il replay, però, andrà a smentire la decisione del collaboratote di De Marco.
Nella ripresa, il Milan fatica a costruire gioco nonostante gli ingressi di Kakà e Ronaldinho (al posto rispettivamente di Seedorf e Inzaghi), mentre dall'altra parte il Napoli cresce alla distanza grazie anche a un Lavezzi che - dopo un primo tempo anonimo - semina il panico nella difesa rossonera con continue e improvvise accelerazioni. Le migliori occasioni da gol, infatti, capitano al Napoli ma Zalayeta graffia più come un micino che come una pantera. Al 64', infatti, l'attaccante uruguaiano manda clamorosamente a lato - da pochi passi dalla porta - lo splendido assist di Hamsik, mentre otto minuti più tardi spara sul corpo di Dida dopo una splendida penetrazione in area. L'ultima emozione del match la regala el Pocho Lavezzi che entra in area, punta Zambrotta, e scarica col destro sul primo palo.
Al triplice fischio finale, Donadoni può essere comunqe soddisfatto per il suo esordio al San Paolo. Secondo pareggio, in due partite, per l'ex CT dell'Italia, ma il punto con il Milan conferma gli enormi progressi della squadra soprattutto dal punto di vista della concentrazione, della voglia e anche del gioco, tutte componenti clamorosamente (e misteriosamente) smarrite negli ultimi mesi della gestione Reja. Il Milan, invece, perde ulteriormente terreno dalla Juve, mentre da dietro Genoa e Fiorentina continuano a correre.

Alessandro Brunetti / Eurosport
payperuse.eu