The Italian Flop

Se è vero che la Juventus ha fatto sudare il Chelsea giocando a Londra così come a Torino al massimo delle proprie possibilità, priva di elementi fondamentali quali Sissoko e Camoranesi, tanto per citarne due; se è vero che la sontuosa Roma di ieri sera con qualche cerotto in meno sarebbe, con molta probabilità, riuscita a chiudere la pratica entro i 90 minuti, evitando l’ennesima bruciante eliminazione ai penalties, se è vero che l’Inter all’Old Trafford ha preso un palo è una traversa ecc… ecc…

E’ altresì vero però che il Chelsea nel doppio confronto con la Juventus ha dimostrato di possedere più solidità e più qualità dei bianconeri, una Juventus oramai rilanciata a tutti gli effetti nel calcio che conta ma a cui è evidente manchi ancora qualcosa in organico per poter realmente competere con le superbig. E’ altresì vero che l’ abulico Arsenal dell’Emirates Stadium avrebbe potuto vincere 8-0 contro i giallorossi, senza rubare nulla. Così come nessun interista che non sia Mourinho avrebbe avuto qualcosa da recriminare se i Red Devils avessero strappato dal San Siro un successo corsaro evitato soltanto dai miracoli (oramai sempre più frequenti) di quel Julio Cesar candidato ad insidiare i posti del podio dei migliori portieri del globo (Buffon, Casillas e Cech sono avvisati). Forse lo ’special one’ ieri sera sperava in un nuovo cross sbagliato di Balotelli, dopo che all’andata Adriano non era riuscito a segnare di nuovo col braccio dopo l’impresa nel derby!

Sono proprio i nerazzurri, la corazzata ‘made in Italy’ (si fa per dire, a guardare i passaporti dei giocatori in rosa) per antonomasia, ad uscire maggiormente ridimensionati dagli ottavi di finale. La Juventus si sta ancora lentamente ricostruendo, eliminando passo dopo passo le scorie dello scandalo calciopoli (di cui, al contrario, la società di Moratti ha ampiamente beneficiato). La Roma quest’anno sta vivendo una stagione da “Dottor Jekyll e Mister Hyde”, che per com’era cominciata si può considerare tutto sommato positiva, ed il budget a disposizione della società giallorossa è decisamente inferiore a quello nelle casse di Via Durini. I nerazzurri non hanno sfigurato all’Old Trafford, ma il gap, soprattutto per quanto concerne la personalità, con i Red Devils è venuto fuori in maniera evidente ieri sera. Se Ibra non…cadabra, il game è over!

L’unica squadra italiana ‘a dimensione europeista’, il Milan, si è autoeliminata dai giochi all’indomani del successo di Yokohama del 2007, ed è stata defenestrata dalla Uefa in maniera indecorosa. Intanto il tricolore non va più di moda, e le conseguenze sono sempre più visibili, già da quest’anno: la terza classificata in Serie A sarà costretta ai preliminari.

PS: chi l’avrebbe mai detto ad inizio stagione che a marzo nelle competizioni europee l’Italia sarebbe stata rappresentata da un unico club, L’ UDINESE??? (Redazione 9online.it)
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