Il futuro di Ibra? All'Inter, per ora

Il procuratore di Ibrahiomovic, Raiola, interviene sulle voci di mercato riguardanti il suo assistito, con parole che difficilmente potranno tranquillizzare i tifosi nerazzurri

Per ora sembra fantamercato. Ma quante volte in passato il fantamercato si è dimostrato alla fine meno fanta, e più reale, di quanto pensassimo? Chi avrebbe scommesso, nei primi mesi del 2001, sul passaggio di Zidane dalla Juve al Real? O per restare a casi ben più recenti, quanti avrebbero dato credito, lo scorso autunno, alle voci di una dirigenza milanista disposta ad ascoltare offerte di qualsivoglia tipo per Kakà? Eppure il brasiliano è stato tanto ma tanto vicino ad abbandonare la Serie A, e fosse stato per Berlusoni e Galliani...
La voce clamorosa di questi giorni, ormai lo sapete, è che il matrimonio tra l'Inter e Zlatan Ibrahimovic potrebbe essere meno solido di quanto si credeva. Solo illazioni, per ora, innesacate da gesti e parole dello svedese domenica scorsa, durante e dopo Inter-Fiorentina: la reazione violenta e rabbiosa, rivolta alle tribune, dopo il magnifico gol del 2-0; e la risposta sibillina all'inevitabile domanda: "Stai già pensando alla prossima Champions con l'Inter?" "Dobbiamo vedere..." .
La delusione della Champions, insomma, quest'anno ha lasciato strascichi pesanti anche sull'Intoccabile della formazione nerazzurra, che in campionato sta vivendo la sua miglior stagione (già eguagliati i 17 gol segnati nel 2007/2008), ma che ancora una volta non è riuscito a lasciare il segno in Europa. La Champions è ovviamente obiettivo primario per ogni campione che si rispetti. Ancora di più per chi, come Ibra, di titoli nazionali ne ha vinti fin troppi, e ormai forse vede nello scudetto poco più che un premio consolazione. Il punto è che Ibra, a 28 anni, potrebbe iniziare a temere che l'Inter, e il calcio italiano in generale, non siano il trampolino migliore per puntare a quel traguardo. Ed ecco allora le voci di un suo crescente malumore, cui contribuirebbe a quanto pare anche un raffreddamento nel finora idilliaco rapporto con Mourinho. Tanto che secondo alcuni ci sarebbero già stati i primi contatti tra l'agente del giocatore, Raiola, e la dirigenza del Barcellona, che pare la destinazione preferita del gigante di Malmoe.
A spegnere queste voci è intervenuto oggi lo stesso Raiola. Ma sapendo come funzionano queste cose, le smentite d'obbligo del procuratore sono forse un'ulteriore fonte d'inquietudine per i supporter nerazzurri. "Con quel 'dobbiamo vedere' - ha detto Raiola - voleva solo dire che prima c'è da vincere scudetto e Coppa Italia, e poi vedremo la Champions... Se poi mi si chiede se è arrabbiato per l'eliminazione dalla Champions, rispondo di sì, e anche molto. Ha il mal di pancia più degli altri perché gli manca solo la Champions, che vuole ottenere in tutti i modi". Sul futuro immedaito del fuoriclasse nerazzurro, l'agente sembra avere pochi dubbi, ma le sue parole lasciano comunque più di un dubbio sui reali desideri di Ibrahimovic: "Ha un contratto di quattro anni e per adesso lo rispettiamo, non c'è alcun problema. O l'Inter cede il cartellino o gli scade il contratto: senza la collaborazione dell'Inter, Zlatan non se ne può andare".
Come a dire, anche volendo Zaltan non potrebbe andarsene. Ma vuole o no? Chissà. Quello che è certo, è che si inizia a parlare di qualcosa che, fino a poche settimane fa, nessuno osava nemmeno immaginare. Anche perché se l'ipotetica offerta del Barça fosse davvero quella circolata in queste ore (40 milioni più Eto'o ), forse Moratti un pensierino ce lo farà veramente.

Guido Guenci / Eurosport
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