Curci goffo, Brandao in difficoltà Beckham funziona da mediano. Abbiati, stagione finita. Kakà ko. Galliani: "Serve un talismano"

A differenza di altre volte nel recente passato, Siena è stata molto ospitale verso il Milan. Se si eccettua un paio di insulti incassati da Galliani sabato sera, durante una passeggiata da turista in piazza del Campo («ma erano di natura politica», ha minimizzato quasi sollevato il braccio destro calcistico di Berlusconi), quella tra le dolci colline toscane è stata una scorribanda. Cinque gol in casa, in serie A, il Siena non li aveva mai incassati e non è che la nobiltà di chi li ha firmati - Pirlo un rigore concesso piuttosto severamente (contrasto in area tra Kharja e Flamini), una doppietta a testa il prodigioso Inzaghi con un fainesco guizzo su corner e con una girata in corsa e il giovane prodigio Pato con un lampo di destro da fuori area e con un dribbling sul torpido Curci dopo fuga in contropiede - attenui il senso della disfatta. La bandiera l'ha salvata Maccarone sullo 0-3 con un rasoterra dal limite. Visto dalla Torre del Mangia, il 5-1 finale non è certo il viatico ideale per quella riedizione sportiva della battaglia di Montaperti che sarà la sfida di domenica al Franchi di Firenze con la Fiorentina. Vista dalla Madunina, però, la prospettiva è meno allegra di quanto lascerebbero supporre il trionfale punteggio e il rafforzamento del terzo posto, che vale al Milan i milioni della qualificazione diretta alla prossima Champions e la possibilità di colmare sul mercato estivo le oggettive lacune.
Anche nel pomeriggio di una vittoria così maramalda, infatti, il problema degli infortuni si è confermato il più grave ostacolo dell'annata. Abbiati, uscendo per anticipare Kharja e scontrandosi accidentalmente con Favalli dopo soli 9', si è rotto il legamento crociato anteriore del ginocchio destro: l'operazione dal professor Martens e i tempi di recupero (non meno di 5-6 mesi) ripercorrono le tappe dell'analogo incidente capitato in dicembre a Gattuso. «Con Dida abbiamo vinto tanto, siamo tranquilli», ha commentato Galliani, ma la sua, dati i precedenti poco rassicuranti del portiere brasiliano, sembrava pura scaramanzia. In effetti lui stesso ha rivelato una telefonata a Berlusconi: «Gli ho chiesto se aveva un antidoto contro la sfortuna». Alludeva anche al nuovo intoppo che ha fermato Kakà: rientrato a inizio ripresa dopo un mese e mezzo, il fuoriclasse ha fatto in tempo a esibire l'irresistibile falcata, a divorare un gol su assist di Flamini, a uscire preoccupato (lo ha sostituito un Ronaldinho più placido del solito) per un pestone al piede sinistro, nello stesso punto dell'infortunio dal quale era appena guarito. Rischia almeno un'altra settimana di stop e per il Milan di ieri, ancora imperfetto malgrado i 5 gol, il protrarsi dell'illustre assenza non è davvero il massimo.
repubblica