
Dunga è stato infatti convincente solo fino a un certo punto. "Kakà è in grado di giocare - ha dichiarato in conferenza stampa - Ma non so per quanto tempo riuscirà a stare in campo". Dopo cinque settimane di stop e due spezzoni poco convincenti con Siena e Napoli, così, l'attaccante tornerà nuovamente a giocare. In quali condizioni, non è lecito saperlo.
Sarà difficile, comunque, vederlo in formazione con Ronaldinho. Dunga pensa a un avvicendamento tra i due, data anche la prove mediocre del Gaucho in Ecuador. "Non conta se starà in panchina Ronaldinho, Pato o un altro - ha aggiunto - Conta solo che a scendere in campo sarà sempre e comunque il Brasile".
Quanto sia convincente Dunga è facile da dirsi. Il Brasile ha già pareggiato 6 degli 11 match disputati in queste qualificazioni. Essendo con uno striminzito +2 sul quinto posto che porterebbe la Seleçao allo spareggio, il ct non può proprio essere tranquillo. Specie se il suo Brasile resterà la squadra priva di idee vista a Quito.
Tutti questi elementi potrebbero spiegare appieno il ricorso in extremis a un Kakà che di certo non può essere al top. E che molto difficilmente lo sarà al rientro in Italia, quando dovrà per forza di cose aiutare il Milan nella lotta per la conquista di un posto in Champions. Ancelotti sarà felice, c'è da scommetterci. Ma un pizzico d'apprensione non mancherà di certo.
Eurosport