L'arbitro donna ormai non fa più notizia: in questo dannato mondo di uomini le donne che fischiano e sbandierano ci sono, e alcune sono anche discretamente belle oltre che brave. E in questo dannato mondo di uomini non si deve neppure pensare che l'arbitro donna sia un uomo mancato.

Sta di fatto che ad Ana Paula in Brasile hanno perdonato tutto, anche qualche errore di troppo nel corso della sua carriera di arbitro e guardalinee: perché è bella e brava. E i brasiliani, che non sono maschilisti come gli italiani sotto l'aspetto calcistico, le hanno lasciato campo. Le hanno perdonato tutto: tranne una cosa. Qualche foto scollacciata su Playboy...
Perché un paio di anni fa, era il luglio 2007, Ana Paula è comparsa seminuda sulla edizione brasiliana della rivista: record di vendite nazionale per il magazine che è andato a ruba e assegno da 300mila euro per la ragazza che fino a quel momento arbitrava praticamente gratis.
La CBF, la "severissima" Confederaçao Brasileira de Futbol, non la prese bene: e visto che c'era già uno scandalo su partite truccate e arbitri venduti, pensò bene di allargare il giro e sospenderla a tempo indeterminato. Nel frattempo Ana Paula concesse interviste di profilo basso, limitò le sue comparsate in tv e sui giornali frequentando nuovi corsi per continuare a fare la cosa che amava di più: no, non la pornostar. L'arbitro.
Il perdono arrivò dopo 254 giorni senza fischi: anche perché nel frattempo la popolarità di Ana Paula era talmente stellare che la stessa Federazione si trovò costretta a riaccoglierla nei quadri mettendo da parte la vicenda delle foto. Qualcuno tra i dirigenti arbitrali brasiliani intuì che un personaggio come Bandeirinha poteva diventare utile a tutto il movimento calcistico. Il rientro fu sottovoce, in una partita amichevole, poi le toccarono un paio di partite giovanili, infine il gran ritorno nel Campeonato Paulista dello scorso anno che culminò con la finalissima tra Palmeiras e Guaratinguetà.
Popolarità alle stelle: Ana Paula, sempre più amata, inaugura il suo sito Internet (www.anapaulaoliveira.com.br) e una scuola arbitrale al femminile riconosciuta dalla federazione. Un grande successo: che si trasferisce anche nei corsi destinati alla carriera "professionistica" dove le donne in Brasile rappresentano un buon 20% delle iscrizioni. l presidente della commissione di arbitraggio della FPF, la federazione paulista, Marcos Marinho, uno di quelli che aveva gridato allo scandalo quando Ana Paula si era esibita senza veli su Playboy, oggi ammette che "il merito è tutto di "Bandeirinha" perché la gente che prima ha conosciuto la sua bellezza, oggi ammette la qualità del suo lavoro".
Quanto guadagna un arbitro in Brasile? Non molto, e le donne guadagnano meno degli uomini: ma dopo il caso di Ana Paula la Federazione è stata costretta ad aumentare il cachet, investendo una somma discreta anche in corsi di formazione in lingue, comunicazione e moderazione di conflitto. Nonostante gli episodi di aggressività e di violenza ci siano, in Brasile nei confronti dell'arbitro si vive un rispetto diverso. Soprattutto nei confronti delle donne arbitro: anche perché oggi Ana Paula non è più sola. La splendida Maria Eliza Barbosa ha ricevuto un'offerta di 300mila euro per comparire nuda su Playboy. Ci ha pensato, si è consigliata con Ana Paula e ha rifiutato: "Essere arbitro viene prima di tutto" ha dichiarato respingendo l'offerta.
Ah, una cosa non indifferente: se in Brasile le donne vogliono arbitrare devono sottostare alle stesse norme di rendimento fisico degli uomini. E dunque per arbitrare in Serie A o nei massimi campionati statali bisogna correre i 40 metri in meno di 6 secondi e 40. Le regole sono uguali per tutti: anche se sei finita su Playboy. Tant'è che per correre dietro ad Ana Paula e Maria Eliza gli uomini filano molto, ma molto più veloci.
fonte: eurosport