01 aprile 2009 - "La vita è fatta a scale, chi le scende e chi le sale". A salire sono le quotazioni di Buffon a scendere quelle di Vieri. Ma la Borsa del calcio non premia nemmeno Totti. L’estremo difensore potrebbe dire addio alla Juve ed essere chiamato a sprangare la porta del Manchester City: i petrolieri che dirigono i destini della squadra inglese si dicono disposti a sborsare una valanga di quattrini pur di costruire attorno a lui una squadra direttamente proporzionale allo spessore del loro portafogli.

Il costo di Gigi Buffon - A dir la verità sono cose che dicono da tempo, ma finora di affari veri non se ne sono ancora visti e ritirare il portiere dalla vetrina bianconera ha un costo che si aggira sui 50 – 60 milioni di euro. Il vento della crisi sta colpendo un po’ tutti, maneggiare un po’ di liquidità potrebbe interessare anche alla Vecchia Signora (ma il City vorrà spendere davvero così tanto?). La Madama, d’altro canto, benché Cobolli Gigli abbia più volte giurato che anche l’anno prossimo la rete della Juve sarà protetta dalle parate di Buffon, sta dando qualche occhiata qua e là per individuare chi potrebbe accollarsi l’eredità dell’azzurro.
I probabili sostituti - Nomi se fanno a iosa: Handanovic, Marchetti e Manninger i più gettonati, anche perché il Gigi nazionale ha detto più volte di essere aperto ad un'esperienza all'estero qualora arrivasse un'offerta importante. “Al momento non c'é nulla, ma é una maniera intelligente di ragionare”, spiega il presidente bianconero. Che peraltro ha anche qualche altra grana da pelare: sembra che Trezeguet stia brigando per accasarsi con il Chelsea, altra blasonatissima del campionato inglese.
Del Piero e Cassano - Alla Juve avere nel portafogli moneta spendibile a stretto giro di banche potrebbe rivelarsi utile per acquistare le alte prestazioni di Antonio Cassano, anche per ammorbidire l’ad della Samp Beppe Marotta, sempre molto restio quando si disquisisce sulla cessione del suo pupillo. Con i blucerchiati il barese sta bene, oltretutto con Pazzini in attacco, e con Palombo gregario di lusso, i doriani sperano di rinverdire l’era dello scudetto firmato dal duo Vialli – Mancini. Un desiderio che potrebbe concretizzarsi: Alex Del Piero è piuttosto restio a vedersi messo in discussione in una zona del campo che ritiene ancora di sua competenza.
Il triste addio di Vieri - “La rabbia di oggi serbala a domani” è un proverbio che non si adatta a Bobo Vieri che invece si è adirato subito per i fischi raccolti dai tifosi dell’Atalanta nell’amichevole di Bellinzona giocata sabato e persa 1-0. Il risultato? Ha vuotato l’armadietto di Zingonia, che nel calcio equivale a fare le valigie, e rinunciato a ciò che resta dei 230 mila euro dell’ingaggio. Una addio inatteso giunto un mese e mezzo prima della fine del campionato e dopo nove partite e due gol segnati con gli orobici.

Totti e Rossella Sensi - Forse anche per Francesco Totti è finito il tempo in cui berta filava. Anche per lui, come per Bobo, gli anni e gli acciacchi cominciano a farsi sentire. Con il risultato che i presidenti sono più restii ad allargare i cordoni della borsa. Il gladiatore deve rinnovare il contratto, il suo ingaggio è di 5 milioni 800 mila euro, la neo mamma Rossella Sensi vuole fargli firmare un triennale di quattro milioni all’anno. Non male, si potrebbe pensare, per un giocatore di 33 anni. Però a Totti non va proprio giù una clausola aggiuntiva che prevede il pagamento dello stipendio in base al rendimento. La sostanza dei fatti? lle Spa del calcio vogliono applicare ai loro calciatori le stesse regole che Brunetta ha imposto ai dipendenti pubblici.
fonte:
Redazione Tiscali