
VOCI INCONTROLLATE - La signora Sensi, membro del cda giallorosso, non nasconde il suo fastidio per quanto si dice nell'etere romano e si scrive, a proposito, ad esempio, di mancati pagamenti di stipendio a giocatori e dipendenti: «Attenti tifosi, perché qui si stanno dicendo tante cose non giuste e chi deve pagare pagherà per le cose che dice. Gli stipendi, Pradè (al quale, stando alle cronache, non dovrebbe essere rinnovato il contratto, ndr), tutte cose assurde. Non so quale motivo ci sia per mettere zizzania nella Roma, quale fine. L'unica cosa che andrà rifatta saranno i campi, danneggiati dall'alluvione. Dopo due anni vanno rifatti a rotazione ma la ditta è sempre la stessa. Delusa? Da niente. All'inizio sulle prestazioni della squadra ha inciso anche la morte di mio marito, poi perdere la Supercoppa e l'accesso ai quarti di Champions per due rigori... Lasciamo stare...».
LE ULTIME PAROLE - Vorrebbe dire tante cose Maria Sensi ma cerca di frenare l'impeto: «Ma quali società non si autofinanziano? Si parla solo della Roma quando si parla di autofinanziamento. Vorrei dire tanto, perché in 14 anni di vicinanza con mio marito alla presidenza della Roma posso dire di conoscere tanto». Per questo non si sorprende di niente, nemmeno del fatto che il calcio italiano ancora non ha voltato del tutto pagina: «Le ultime parole di mio marito furono: “Marì, non cambia niente”».
fonte: corrieredellosport