Roma: Maria Sensi: Champions? Finché c’è vita…

La moglie dell’ex presidente della Roma: «Io sono ottimista per natura»

«Io sono ottimista per natura e dico che finché c'è vita c'è speranza. Guai se non fosse così». Maria Sensi si affida a un detto popolare per non fare spegnere le residue speranze di quarto posto della Roma, a cinque punti dal Genoa. «Restano da giocare nove partite - dice la mamma del presidente della Roma a Radio Radio -. Aspettiamo fine campionato, poi farete tutte le critiche che volete. Ci può essere pure l'anno negativo, perché a tutte è successo, e se così fosse non succederebbe niente e si andrebbe avanti lo stesso. Non è questione di vita o di morte, prima di dire tante cose guardiamo alla situazione italiana. Fino a un mese fa la Roma scalava posizioni in Europa e raccoglieva elogi, ora siamo sottoterra? Ma scherziamo? Lasciamo stare...».

VOCI INCONTROLLATE - La signora Sensi, membro del cda giallorosso, non nasconde il suo fastidio per quanto si dice nell'etere romano e si scrive, a proposito, ad esempio, di mancati pagamenti di stipendio a giocatori e dipendenti: «Attenti tifosi, perché qui si stanno dicendo tante cose non giuste e chi deve pagare pagherà per le cose che dice. Gli stipendi, Pradè (al quale, stando alle cronache, non dovrebbe essere rinnovato il contratto, ndr), tutte cose assurde. Non so quale motivo ci sia per mettere zizzania nella Roma, quale fine. L'unica cosa che andrà rifatta saranno i campi, danneggiati dall'alluvione. Dopo due anni vanno rifatti a rotazione ma la ditta è sempre la stessa. Delusa? Da niente. All'inizio sulle prestazioni della squadra ha inciso anche la morte di mio marito, poi perdere la Supercoppa e l'accesso ai quarti di Champions per due rigori... Lasciamo stare...».

LE ULTIME PAROLE - Vorrebbe dire tante cose Maria Sensi ma cerca di frenare l'impeto: «Ma quali società non si autofinanziano? Si parla solo della Roma quando si parla di autofinanziamento. Vorrei dire tanto, perché in 14 anni di vicinanza con mio marito alla presidenza della Roma posso dire di conoscere tanto». Per questo non si sorprende di niente, nemmeno del fatto che il calcio italiano ancora non ha voltato del tutto pagina: «Le ultime parole di mio marito furono: “Marì, non cambia niente”».

fonte: corrieredellosport
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