Lippi: "Cassano? Non devo dare spiegazioni"

Il CT difende le sue scelte: sì a Pazzini ("Ci ho pensato subito"), no a Cassano. Lippi difende il "made in Italy": "Ancora per un anno e mezzo siamo i campioni del mondo". Il CT parla anche di Mourinho: "Nessun allenatore si fa dettare la formazione"

Prima conferenza stampa per il Commissario Tecnico della Nazionale in vista della doppia sfida di qualificazione ai Mondiali del 2010 che gli Azzurri disputeranno contro Montenegro e Irlanda. Marcello Lippi parla di tutto: dei convocati, difendendo con forza le sue scelte, del momento del calcio italiano, fuori dalla Champions League per mano delle squadre inglesi...e anche di Mourinho, l'allenatore portoghese che con la sua personalità ha "sconvolto" il calcio di casa nostra.
Lippi su Pazzini e Cassano. Riguardo alla mancata convocazione di Antonio Cassano, il CT dice: "Non devo dare spiegazioni a nessuno, Ho le mie convinzioni, le mie idee e le porto avanti". All'ennesima domanda sul fantasista della Samp, questa la risposta - quasi stizzita - di Lippi: "Cassano una presenza ingombrante? Dov"è? Parlo solo dei presenti...". Su Pazzini, invece, il CT dell'Italia rivela: "Ho subito pensato a lui quando ho saputo dell'infortunio di Gilardino. Si è meritato questa possibilità, spero per lui e per noi che faccia bene".
Lippi e il Calcio italiano. La vera espressione, secondo Lippi, è la Nazionale: "Siamo usciti dalle coppe e c'è stato un tentativo di ridimensionare il calcio italiano a vantaggio dell'Inghilterra, ma io non ho avuto questa impressione. E ho ricordato loro che l'espressione del valore del calcio di una nazione è la nazionale. Ancora per un anno e mezzo siamo campioni del mondo ".
Lippi e Mourinho. Il CT della Nazionale difende con forza gli allenatori italiani e, nonostante le accuse lanciate da Mourinho, ribadisce che i tecnici di casa nostra sono i migliori in assoluto. "Gli allenatori italiani - dice Lippi - sono i più bravi a tutti i livelli, non hanno quindi il bisogno di essere imboccati da nessuno, le formazioni le fanno loro (chiaro riferimento al tecnico dell'Inter, anche se il CT non lo nomina mai, ndr). Il nostro calcio ha tanti tecnici preparati e non mi riferisco soltanto ai Capello e ai vari big, ma anche a quelli che lavorano nelle squadre e nelle categorie inferiori, non a caso spesso una formazione di basso-medio livello riesce a mettere in difficoltà una a lei superiore sulla carta".

Andrea Tabacco / Eurosport
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